GIORNO DELLA MEMORIA, CON LE GALLERIE DEGLI UFFIZI APPROFONDIMENTO SULLA VISITA DI HITLER A FIRENZE NEL 1938 CON IL BOZZETTO DELL’ALLESTIMENTO DELLA PIAZZA A FIRENZE

Il bozzetto dell’allestimento della piazza dove il Führer tenne il suo discorso chiude l’esposizione ‘Gli ebrei, i Medici e il ghetto di Firenze’, accolta in Palazzo Pitti: lo storico e curatore della mostra Piergabriele Mancuso, condurrà il focus, che, accompagnato da un saluto del presidente della Comunità ebraica fiorentina Enrico Fink, verrà trasmesso sabato sulla pagina Facebook del museo.

Silvio Polloni e aiutiPiazza della Repubblica, già Vittorio Emanuele II. Apparati per la visita di Adolf Hitler a Firenze
1938
Acquerello su carta
Silvio Polloni e aiuti
Piazza della Repubblica, già Vittorio Emanuele II. Apparati per la visita di Adolf Hitler a Firenze
1938
Acquerello su carta

La funesta visita di Adolf Hitler a Firenze nel 1938 è il tema dell’evento di approfondimento culturale che le Gallerie degli Uffizi propongono domani quale iniziativa nella ricorrenza del Giorno della Memoria. Al centro del focus, il bozzetto, realizzato dal pittore Silvio Polloni, dell’allestimento con decorazioni naziste predisposto per accogliere il discorso del Führer in piazza Vittorio Emanuele II (oggi piazza Repubblica), un tempo cuore pulsante del ghetto ebraico fiorentino in una occupazione simbolicamente genocidiaria dello spazio urbano della comunità ebraica fiorentina. L’opera costituisce, non a caso, l’ultimo pezzo della mostra “Gli ebrei, i Medici e il Ghetto di Firenze”, attualmente accolta in Palazzo Pitti. A condurre l’approfondimento sarà lo storico Piergabriele Mancuso, ricercatore del Medici Archive Project e curatore dell’esposizione stessa. Il focus, che sarà accompagnato da un saluto del presidente della Comunità ebraica fiorentina Enrico Fink, verrà trasmesso sulla pagina Fb delle Gallerie sabato alle 15.

Il bozzetto – spiega Mancuso – chiude il percorso espositivo della mostra ma apre un capitolo fondamentale della nostra storia. Dalla segregazione e dalla separazione fisica, dettate da leggi canoniche e dal furore del pensiero controriformato, si passa ad un nuovo modo di intendere l’antiebraismo, che diviene un pensiero pseudo-scientifico basato su assunti razziali e che vede nell’annullamento fisico dell’altro un fine fondamentale”.

La visita ufficiale di Adolf Hitler a Firenze si svolse il 9 maggio 1938. Dopo Roma e Napoli, la cosiddetta ‘Festa del saluto’ prevedeva che il Führer, Mussolini e i principali membri della gerarchia nazista, attraversassero una città occupata da migliaia di vessilli con fasci littori svastiche e altre decorazioni. Mentre si intensificavano gli arresti dei dissidenti, un gruppo di giovani artisti diretti dal pittore Silvio Polloni fu incaricato del bozzetti per la generale opera di maquillage del centro storico. Le tribune d’onore vennero poste in piazza Vittorio Emanuele II (attuale piazza della Repubblica) esattamente là dove sorgeva il ghetto. La tragica coincidenza spaziale che lega il bozzetto al ghetto di Firenze evoca e anticipa la tragedia della Shoah.

Testo e immagine dall’Ufficio Stampa delle Gallerie degli Uffizi.

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