Nuovo restyling per il Museo Egizio di Torino. La prestigiosa istituzione torinese che nel 2024 festeggia i 200 anni di vita, ha deciso di riorganizzare le sale che raccontano proprio la storia del Museo e che accolgono il pubblico in avvio del percorso espositivo.
Le sale, già riqualificate nel 2015, saranno ora protagoniste di un ulteriore intervento che ne delineerà una nuova fisionomia, coerente con quella volontà di cambiamento e ricerca che nasce dalle quotidiane attività di studio del museo. Dal 7 ottobre e per due mesi di lavori circa, aprirà quindi il nuovo cantiere, durante il quale non saranno visibili al pubblico le sale via via interessate dagli interventi.
Gli interventi prevedono una riprogettazione degli spazi dedicati alla storia del Museo in un’ottica di sempre maggiore fruibilità per i numerosi visitatori. Il progetto avrà lo scopo di illustrare la funzione del museo e il motivo per cui Torino ospita la più grande collezione egittologica al mondo dopo quella del Museo del Cairo. Punto di partenza sarà la domanda: “Perché un Museo egizio a Torino?” con approfondimenti sul legame tra storia torinese ed Egitto, la storia dei reperti custoditi e il grande contributo di esperti, egittologi ed archeologi che hanno ampliato la collezione e hanno contribuito a rendere grande la prestigiosa istituzione.
Fra le novità del nuovo allestimento, sviluppato con la curatela scientifica di Beppe Moiso e Tommaso Montonati, l’idea di come doveva presentarsi una sala espositiva nel 1800; uno spazio che riprodurrà fedelmente l’allestimento tipico di un museo antiquario in cui sarà possibile osservare i reperti così come si dovevano mostrare nel XIX secolo agli occhi dei visitatori. Il racconto sarà supportato da un apparato multimediale composto da diversi video e integrati nel percorso da ulteriori informazioni su testi e didascalie.
Cinque saranno le sezioni che racconteranno la storia del Museo Egizio di Torino. Nella prima sala si affronterà il legame tra la città e l’Egitto antico a partire dal XVI secolo quando i Savoia spostarono la loro capitale da Chambery a Torino. Nella seconda sala si affronterà il tema dei primi viaggi nella terra dei faraoni, compreso quello di Vitaliano Donati su incarico del re Carlo Emanuele III. La terza sala vedrà il racconto di alcuni momenti salienti della storia dell’egittologia, a partire dalla campagna napoleonica del 1798 e dalla decifrazione dei geroglifici con un focus dedicato alla figura di Bernardino Drovetti e al suo ruolo nella nascita della collezione del Museo. L’ultima sala celebrerà infine la prestigiosa M.A.I. (Missione Archeologica Italiana) ed Ernesto Schiaparelli, prezioso e importante direttore del Museo Egizio dal 1894 al 1928.
“Il riallestimento delle sale storiche rientra a pieno nelle linee guida del progetto scientifico del Museo: crediamo che la musealizzazione passi dalla ricerca, e quindi dal rinnovamento degli spazi che ospitano la collezione permanente – dichiara Christian Greco, direttore del Museo Egizio -. Nei cinque anni trascorsi dall’inaugurazione del nuovo allestimento, in particolare, dalle ricerche condotte sugli archivi storico e fotografico sono emersi nuovi elementi, che rendono necessario un adeguamento del percorso museale e dei contenuti. Con questo intervento intendiamo dunque affermare il Museo come uno spazio in continua evoluzione, non solo sotto il profilo della ricerca, ma capace di fare di quest’ultima un motore di trasformazione e di rinnovamento dei suoi spazi”.
Le sale dell’ex “Collegio dei Nobili” hanno ospitato illustri personaggi del mondo dell’egittologia e dell’archeologia, nazionali ed internazionali, intrecciando più volte la storia di Torino a quella del mondo faraonico. Il Museo, proprio per la prestigiosa collezione che ospita e per l’importante centro di ricerca e studio che ospita, rappresenta una pagina di storia a sé che ad oggi è orgoglio dell’Italia nel mondo grazie alla prestigiosa direzione del Dott. Christian Greco e dei suoi collaboratori.