28 Gennaio – 4 Marzo 2015
La scoperta di un teschio di 55 mila anni fa, dalla caverna di Manot in Galilea, nel Nord di Israele, getterebbe nuova luce sulla migrazione dall’Africa dei moderni umani. L’espansione in Eurasia dei moderni umani di origine africana ha costituito un fattore chiave nell’evoluzione, rimpiazzando tutti gli altri ominidi tra i 40 e i 60 mila anni fa.
Il teschio in questione è inequivocabilmente moderno e ha una caratteristica regione occipitale nel retro, a forma di “coniglio”, tipica dei moderni teschi europei e africani. Costituisce anche la prova della coesistenza coi Neanderthal nello stesso periodo nell’area, con relativi possibili accoppiamenti. I ricercatori suggeriscono che la popolazione dalla quale deriva il teschio sarebbe emigrata da poco dall’Africa, per insediarsi nel Levante a causa del clima favorevole.
Lo studio “Levantine cranium from Manot Cave (Israel) foreshadows the first European modern humans”, di Israel Hershkovitz, Ofer Marder, Avner Ayalon, Miryam Bar-Matthews, Gal Yasur, Elisabetta Boaretto, Valentina Caracuta, Bridget Alex, Amos Frumkin, Mae Goder-Goldberger, Philipp Gunz, Ralph L. Holloway, Bruce Latimer, Ron Lavi, Alan Matthews, Viviane Slon, Daniella Bar-Yosef Mayer, Francesco Berna, Guy Bar-Oz, Reuven Yeshurun, Hila May, Mark G. Hans, Gerhard W. Weber & Omry Barzilai, è stato pubblicato su Nature.
Link: Nature; Hebrew University of Jerusalem; Weizmann Institute of Science; Archaeology News Network 1, 2; Past Horizons; Science Daily; The Guardian