LA CACCIATRICE DI AMANTI – Mistress Dispeller

scritto e diretto da Elizabeth Lo

con Wang Zhenxi

Alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia in sezioni Orizzonti  il 2 settembre e prossimamente al cinema con Wanted Cinema

94 minuti | Cina, USA | 2024

Elizabeth Lo Headshot. Crediti per la foto: Tom Tang (2024) La cacciatrice di amanti - Mistress Dispeller, film di Elizabeth Lo
Elizabeth Lo. Crediti per la foto: Tom Tang (2024)

Wanted è orgogliosa di distribuire prossimamente nelle sale italiane LA CACCIATRICE DI AMANTI  Mistress Dispeller, il documentario in concorso in sezione Orizzonti all’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, lunedì 2 settembre.

Il documentario è una co-produzione Cina – USA ed è diretto dalla regista Elizabeth Lo che sceglie una storia originale e molto delicata. Nel tentativo disperato di salvare il suo matrimonio, una donna di Hong Kong ingaggia una professionista che possa chiudere, segretamente, la relazione extraconiugale del marito. Con un tono sorprendentemente intimo, in una vicenda molto personale, il film racconta il dramma familiare da tutti i lati del triangolo amoroso.

Da un po’ di anni in Cina è nata una nuova industria che si occupa di aiutare le coppie a rimanere sposate nonostante l’infedeltà di uno dei due coniugi. Wang Zhenxi fa parte di questa industria diventando una “mistress dispeller” ovvero “cacciatrice di amanti”, che viene assunta non solo per appurare il tradimento ma soprattutto per rompere il legame adulterino e aiutare la coppia a superarlo, mantenendo vivi i legami del matrimonio. La protagonista utilizza ogni mezzo necessario, dallo spionaggio al sostegno psicologico.

A casa mia, l’amore era legato al sacrificio, al dovere e a ciò che non viene detto – dichiara Elizabeth Lo – Come regista, volevo vedere questo particolare tipo di amore attraverso la mia telecamera, e usare una crisi di interiorità come ingresso per scoprire come le emozioni vengono espresse e vissute nella mia cultura.

Delineando un affresco sorprendentemente intimo di drammi privati solitamente nascosti dietro le porte, il documentario segue un caso reale durante lo svolgimento di un incidente familiare potenzialmente distruttivo. Con pazienza e scaltrezza, l’insegnante Wang lavora per riportare una coppia dall’orlo della crisi definitiva a una nuova ripartenza.

LA CACCIATRICE DI AMANTI  Mistress Dispeller, dopo l’anteprima mondiale del 2 settembre 2024 in sezione Orizzonti alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia sarà prossimamente nelle sale italiane con Wanted Cinema.


NOTE DI REGIA

Amo le storie d’amore da sempre. Crescendo a Hong Kong, la sezione romantica del nostro negozio locale di noleggio film era sempre il primo posto in cui guardavo. Sono cresciuta guardando a ripetizione film come A Room with A View, Notting Hill, Bend it Like Beckham, Moulin Rouge e Lost in Translation. Come molti altri nel mondo, queste visioni idealizzate del romanticismo hanno plasmato la mia.

Tuttavia, la mia esperienza d’amore all’interno della mia famiglia era nettamente diversa da quella che vedevo rappresentata in questi film. A casa mia, l’amore era legato al sacrificio, al dovere e a ciò che non viene detto. Come regista, volevo vedere questo particolare tipo di amore attraverso la mia telecamera, e usare una crisi di interiorità come ingresso per scoprire come le emozioni vengono espresse e vissute nella mia cultura.

Il film è ambientato nel mondo del mistress dispelling, una nuova “industria dell’amore” specializzata nel porre fine alle relazioni tra coniugi sposati e i loro amanti extraconiugali, emersa solo nell’ultimo decennio in Cina (in risposta all’aumento dei tassi di adulterio che sono cresciuti insieme alla sua economia). Per un compenso che può arrivare a decine di migliaia di dollari, un “cacciatore di amanti” viene tipicamente assunto per due o tre mesi da una moglie per intrufolarsi nella vita dell’amante, per ottenere la sua fiducia sotto falsa identità e per indurla a porre fine alla relazione adulterine di sua spontanea volontà.

Durante il nostro processo di scouting, ne abbiamo incontrate decine, finché non abbiamo trovato Wang Zhenxi. I clienti della maestra Wang sembrano adorarla e fidarsi di lei (comprese le amanti con cui fa amicizia) e questo ci ha permesso di ottenere un accesso senza precedenti a tutte le angolazioni di quella che di solito è una questione familiare privata, nascosta dalla vergogna. Il mio obiettivo era quello di creare una storia d’amore ispirata a Rashomon che ritraesse in modo empatico tutti i lati di un triangolo amoroso. Come Rashomon, il nostro film è ambientato in un periodo di tumulto nazionale.

I nostri protagonisti sono alle prese con gli scossoni sismici inflitti alla società e alla famiglia, dovuti alla rapida espansione della classe media e alta cinese e all’aumento conseguente del tasso di divorzi.

Nel filmare questa storia d’amore frammentata, dalle sue crepe è scaturito qualcosa di indefinibile intorno alla nostalgia, alla solitudine e al rimpianto. Rifuggendo dal movimento della macchina da presa e mantenendo le inquadrature per tempi non convenzionali, Mr. Li, Mrs. Li e Fei Fei hanno potuto sentirsi abbastanza a loro agio da rivelare strati più profondi di loro stessi, mentre si scontravano con difetti che ho trovato fin troppo comprensibili: la repressione delle emozioni, la difficoltà di espressione, l’eccitazione del tradimento, il timore dell’abbandono.

Nei vasti paesaggi cinesi, abbiamo scelto una colonna sonora che spaziava dalla Madama Buttery di Puccini alla band indie francese Odezenne per trasmettere l’eterna tensione – tra connessione e conformità, dovere e desiderio, passato e presente – che vive in ognuno di noi.

In un’epoca di crescente polarizzazione tra gli Stati Uniti e la Cina, era importante per me, in quanto cittadina di Hong Kong, realizzare un documentario che colmasse questo divario anziché allontanare le persone e le culture le une dalle altre. Indagando su un’esperienza che è allo stesso tempo universalmente familiare e specifica della Cina contemporanea, spero di chiedermi cosa significhi ferire, guarire, temere la solitudine e amare nel XXI secolo.

Elizabeth Lo


CREDITI

Diretto e prodotto da Elizabeth Lo

Co-prodotto da Emma D. Miller e Maie Li

Montaggio Charlotte Munch Bengtsen e Elizabeth Lo

Scritto da Elizabeth Lo e Charlotte Munch Bengtsen

Colonna sonora originale Brian McOmber

Direttore della fotografia Elizabeth Lo

 

Testo e immagini dagli Uffici Stampa del film, Echo Group, e Wanted Cinema.

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