LA COLLEZIONE DEL MIAC – IL MUSEO DELL’AUDIOVISIVO E DEL CINEMA DI CINECITTÀ – CHE COSTITUISCE IL SUO PATRIMONIO MUSEALE SI ARRICCHISCE DEGLI SCATTI DI VANESSA BEECROFT E DELLO STUDIO EL DI ETTORE SCOLA E LUCIANO RICCERI, LA MOSTRA MIAC: NUOVE ACQUISIZIONI

 

Cinecittà apre la stagione espositiva autunnale con la presentazione della mostra MIAC: Nuove acquisizioni. Per una collezione permanente del Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema.

L’esposizione intende valorizzare il patrimonio audiovisivo di Cinecittà, da un lato in un’ottica di conservazione, dall’altro di attenzione alle nuove forme espressive, con uno sguardo rivolto alla contemporaneità e al futuro. Il MIAC – il Museo dell’Audiovisivo e del Cinema di Cinecittà – muove quindi i primi passi per costituire una collezione permanente, innanzitutto con un nucleo di nuove opere appositamente realizzate nel corso del 2022.

MIAC: Nuove acquisizioni, scatti di Vanessa Beecroft e Anna Di Prospero

Si tratta di otto foto e un video dell’artista Vanessa Beecroft che fanno riferimento alla straordinaria performance VB93, la più imponente della sua carriera, realizzata ad ottobre dell’anno scorso con ben trecento modelle nel mitico Teatro 5 su invito di Cinecittà.  Le opere sono mescolate nella sala di esposizione ad un nucleo di sculture originali del film La città delle donne, di Federico Fellini.

Dell’omaggio, tra cinema e arte, all’universo femminile fanno parte anche le ventuno fotografie dell’artista Anna Di Prospero realizzate in occasione della mostra dell’Archivio Storico Luce La Memoria delle Stazioni, allestita all’Auditorium Parco della Musica.

MIAC: Nuove acquisizioni, lo Studio EL

Un’altra acquisizione importante è il patrimonio dello Studio EL, dislocato al di fuori del MIAC ma all’interno degli Studi di Cinecittà. Il materiale dello storico Studio del regista Ettore Scola e dello scenografo Luciano Ricceri, le cui iniziali di Ettore e Luciano ne definiscono la nomenclatura, è diventato proprietà di Cinecittà: un percorso voluto fortemente dagli stessi assistenti di Ricceri, Cinzia Lo Fazio ed Ezio Di Monte, che assieme agli eredi di Scola hanno concesso l’acquisizione dei beni conservati nello spazio di Cinecittà. Proprio per la particolare natura di questo patrimonio, che ha il suo senso all’interno dello spazio fisico che lo ha sempre ospitato, il pubblico potrà visitare Studio EL con delle visite calendarizzate, per vivere un’esperienza inedita in quello che per lungo tempo, all’interno degli Studi di Cinecittà, è stato un autentico luogo di pensiero, creatività, scambio e talento, dove sono nati film, progetti e idee che hanno segnato il cinema italiano. Lo Studio EL raccoglie moltissimi disegni, bozzetti, prospetti originali di Luciano Ricceri, appunti, fotografie, documentazione condivisi con Ettore Scola, oltre a maquette, modellini, oggetti di scena, accessori per costumi e abiti, arredi, che raccontano capolavori come La FamigliaIl viaggio di Capitan FracassaSplendorConcorrenza Sleale, oltre ad essere testimonianza di un grande sodalizio umano e professionale tra il regista e lo scenografo.

la slitta del film Ludwig. ©Andrea Martella
la slitta del film Ludwig. ©Andrea Martella

La riflessione sulla conservazione e valorizzazione del patrimonio del MIAC trova declinazione anche nella presentazione di uno straordinario elemento scenico originale già presente nel patrimonio di Cinecittà: la slitta del film Ludwig, di Luchino Visconti, su disegno dello scenografo Mario Chiari, presentata al pubblico in una opportuna sede museale e completamente restaurata per l’occasione.

Sostanziale intervento per ampliare l’offerta culturale legata alla specificità del “luogo” MIAC, inteso come strumento per generare progetti e opportunità di conoscenza, è inoltre la programmazione dell’apertura al pubblico su appuntamento, a partire dalla fine ottobre, dei locali attivi del laboratorio di sviluppo e stampa. Luogo storico e iconico, da cui ha origine la stessa collocazione del MIAC negli spazi un tempo interamente utilizzati per la lavorazione della pellicola, che potrà essere così compresa e conosciuta come parte integrante della storia dell’audiovisivo e di Cinecittà.

Le opere acquisite dialogano quindi con il patrimonio cinematografico e con gli Studi in un’ottica di contaminazione e relazione dei linguaggi espressivi che rende la fruizione del MIAC – il primo museo multimediale, interattivo e immersivo interamente dedicato al genere nella Capitale – ancora più stimolante e attuale e generatore esso stesso di arte e cultura.

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Il nome dello studio EL indica le iniziali dei nomi dei suoi fondatori: la E di Ettore (Scola) e la L per Luciano (Ricceri). Uno studio nato negli anni Ottanta a Cinecittà dalla collaborazione di due cineasti, il grande regista Ettore Scola, che per oltre 50 anni (esordio alla regia nel 1964 con il film ad episodi Se permette parliamo di donne, scritto con Maccari), ha ritratto gli italiani e la storia sociale del paese, e Luciano Ricceri, scenografo tra i più grandi, che ha lavorato nella sua lunga carriera per il cinema, la televisione e il teatro.

Uno studio che testimonia il loro lungo sodalizio che ha inizio fin dal 1966 con L’arcidiavolo e che li a portati a lavorare insieme in film indimenticabili tra cui, C’eravamo tanto amati (1974), Brutti, sporchi e cattivi (1976), Una giornata particolare (1977), La terrazza (1980), La famiglia (1987), Il viaggio di Capitan Fracassa (1990), La cena (1998), Concorrenza sleale (2001), fino a Che strano chiamarsi Federico (2013), che Scola dedica al suo grande amico Federico Fellini, girato nel Teatro 5 di Cinecittà, proprio per il legame particolare tra questo teatro e il grande riminese.

Nello Studio EL sono nati alcuni memorabili capolavori di Scola e Ricceri, ma è stato anche un’officina di talenti, un luogo in cui hanno gravitato molte figure professionali della storia del nostro cinema di ieri e di oggi. Come ricorda Ezio Di Monte, scenografo e arredatore e storico collaboratore di Scola, lo studio era una sorta di bottega rinascimentale, dove si lavoravano le scenografie, si disegnava a mano, si scambiavano idee e si viveva in simbiosi.

Lo spazio che oggi vediamo rappresenta soltanto una parte dello studio, che nasce nei locali in cui in tempo si trovava la mensa aziendale di Cinecittà. Attiguo a questo spazio c’era infatti una falegnameria e persino una cucina, in cui spesso Scola, che amava cucinare, preparava il pranzo per i suoi collaboratori. Come ricorda Di Monte era come una seconda casa, dove ha preso corpo una fetta dell’immaginario cinematografico italiano.

‘’Studio EL – nelle parole di Scola – era un ATELIER – STUDIO, una BOTTEGA, un LABORATORIO di creazione cinematografica”.
Alcuni di questi progetti hanno trovato anche una loro realizzazione, grazie soprattutto a Scola che faceva da intermediario tra i giovani cineasti e i produttori.

I giovani frequentatori dello studio oltre alle figlie Paola e Silvia, si chiamavano Roberto Giannarelli, Fabrizio Giordani, Francesco Lazotti, Ricky Tognazzi, Daniele Costantini, Roger Guillot.

Dopo la morte di Ettore Scola nel 2016, lo studio è stato portato avanti da Ricceri ancora per qualche anno, con l’aiuto di Cinzia Lo Fazio, anch’essa scenografa e assistente di Ricceri per oltre 20 anni, e che oggi rappresenta la memoria storica di tutto il lavoro che è nato tra queste mura. Con Cinzia Lo Fazio e Ezio Di Monte, e con Pino D’Arino di Cinecittà, lo Studio conosce oggi una nuova vita.

Proprio per la sua importanza storica e immaginifica infatti Cinecittà, ha deciso di acquisire lo studio, come testimonianza del cinema italiano e di Cinecittà stessa, prendendosi cura dei materiali che sono qui conservati e aprendo le sue porte al pubblico.

Ogni oggetto, infatti, ci racconta un aneddoto, un dettaglio utile a ricostruire il grande lavoro di Scola e di Ricceri, delle loro produzioni assieme e del lavoro che si nasconde dietro la lavorazione di un film.

L’ambiente Studio EL è stato lasciato molto simile all’originale, uno studio, un laboratorio di artista, dove tra tecnigrafi, librerie stipate di riviste e importanti volumi, sono esposti elementi, oggetti e bozzetti da film, opere teatrali e film per la tv .

Studio EL raccoglie e presenta infatti bozzetti, oggetti di scena maquette e documenti tratti da film come Il viaggio di Capitan Fracassa, Concorrenza sleale, Splendor, La Famiglia, Atlantide, Quo Vadis, Marco Polo e altri lavori di entrambi i protagonisti.

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MIAC – Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema 

Orari e biglietteria
Aperto tutti i giorni tranne il martedì dalle ore 10.00 alle ore 18.00. 

Chiusura biglietteria ore 16.30.

Chiusure
Tutti i martedì, il 24 e 25 dicembre e 1° gennaio.

Contatti 

Biglietteria

Via Tuscolana, 1055, 00173 – Roma

Tel. +39 06 72293269

Orari: Tutti i giorni tranne il martedì dalle 10.00 – 18.00 (chiusura biglietteria 16.30)

visit@cinecitta.it

Dipartimento educativo 
Per organizzare la tua visita guidata scrivi a didattica@cinecitta.it  

www.museomiac.it

Testi e immagini dagli Uffici Stampa MyCom e Zebaki.

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