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VB93

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VB93 si è svolta nel Teatro 5 di Cinecittà alla fine di settembre 2022 e nasce da un invito rivolto dalla Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia a Vanessa Beecroft per realizzare una performance site specific che tenesse conto sia del luogo che di un evento a cui era idealmente gemellato, e cioè il convegno “Un altro genere di leadership”. VB93 è stato un progetto complesso e inedito che ha visto trasformare lo studio cinematografico per eccellenza, il più amato da Federico Fellini, nel palcoscenico performativo di Vanessa Beecroft. L’artista ha poi le opere fotografiche esposte in cui fissa alcune delle inquadrature dell’azione dal vivo. Sebbene gli studi di Cinecittà abbiano spesso collaborato e ospitato progetti artistici, quello di Vanessa Beecroft è stato sicuramente il più ambizioso e imponente lavoro mai realizzato, estremamente legato al tessuto cinematografico del luogo, ma denso di linguaggi – da quello pittorico a quello teatrale – nella forma potente e suggestiva della performance. Un atto unico di tre ore, un tableau vivant per cui sono state convocate circa trecento interpreti, con cambiamenti progressivi di illuminazione che segnano lo svolgersi del tempo, dalla tarda notte a metà pomeriggio: tre momenti distinti ma in un flusso continuo accompagnati da una colonna sonora che, come ha sottolineato Beecroft, “a volte sembra riflettere la situazione psico- spaziale all’interno della performance “e altre volte “[…] si allontana e prende vita propria”. VB93 testimonia l’indagine che il lavoro Vanessa Beecroft compie sul corpo delle donne e sul ruolo che le donne hanno nella società, in un’adunanza che ha voluto coinvolgere donne di diversa estrazione sociale, in un’ideale mescolanza tutta al femminile. Una performance site-specific che ha visto protagoniste le donne di Roma con un omaggio al mondo del cinema. Il soggetto di riferimento di questo tableau vivant è stato infatti Jeanne Moreau nel film La Notte di Michelangelo Antonioni. Una ispirazione che non solo richiama la cinematografia d’autore, ma anche un personaggio femminile emblematico e di grande complessità, tra l’inerzia esistenziale e contemporaneamente consapevole della propria identità. L’importanza del cinema è leggibile nei lavori di Beecroft che spazia dai film di Rossellini a Godard, Pasolini, Lang, Bergman, Buñuel, Antonioni e Visconti; influenze e riferimenti trasposti in set scenici che si mescolano con la storia dell’arte e della moda. La relazione con il cinema si estende nella sala espositiva dove sono presenti tre sculture originali dal film La città delle donne, 1980; diretto da Federico Fellini proprio nel Teatro 5 di Cinecittà.

Testo dagli Uffici Stampa MyCom e Zebaki.

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