Paroles des femmes: Natalie Dessay (soprano) e Philippe Cassard (pianoforte) al Teatro Bibiena di Mantova

Ci sono appuntamenti ai quali sai di non poter mancare, in altri casi la sensazione di aver vissuto qualcosa di grande rilievo ti coglie appena terminato l’evento al quale hai assistito.
Nel caso di Paroles des femmes, secondo appuntamento di Tempo d’Orchestra, 31° stagione concertistica di Oficina OCM, la certezza di aver partecipato a un concerto di quelli davvero da non perdere la si è avuta in entrambi i momenti.
A maggior ragione considerando che Paroles des femmes sarebbe il tour d’addio della soprano Natalie Dessay, e che quindi le occasioni per ascoltarla ancora saranno plausibilmente poche.

Il nome di Natalie Dessay è quello di un astro di prima grandezza del panorama musicale mondiale, calcando le scene dai primi anni ’90 e figurando in innumerevoli registrazioni e in grandissime produzioni dei teatri di grandi città europee, ma a lungo anche negli Stati Uniti.

Una carriera di grande importanza e ricchezza, e tuttavia, purtroppo, pure sfortunata, in quanto piagata da problemi di salute (innanzitutto le due operazioni alle corde vocali, nel luglio del 2002 e a fine 2004) che hanno causato periodi anche lunghi di assenza dalle scene.

Chi non avesse avuto presente questi elementi di contesto, non ne avrebbe avuto il minimo sentore. Nulla di tutto questo traspare sul palco del Teatro Bibiena e la voce di Natalie Dessay appare anzi con pienissimo vigore. Quasi un’eterna giovinezza, una perla che sa solo brillare.

Lo spettacolo al Bibiena è per le orecchie ma anche per gli occhi: la soprano si esprime sul palco anche con i gesti e col corpo: ciò non sorprende in quanto la stessa è anche attrice e ha in passato rimarcato quanto per lei questo sia fondamentale.

Philippe Cassard al pianoforte non è mero accompagnatore, ma riesce a sottolineare col grande dinamismo del suo tocco il canto della soprano, valorizzandola anche nei momenti in cui non canta. La collaborazione tra i due è ultradecennale e lo si sente dal grande affiatamento sul palco.

I brani della serata, divisi da una pausa, costituiscono due blocchi ben distinti del programma.
Nella prima parte – di sapore mitteleuropeo – troviamo composizioni di Fanny Hensel-Mendelssohn (la cui produzione non è stata ancora integralmente pubblicata), sorella di Felix, quindi di Clara Wieck, moglie di Robert Schumann, e infine di Alma Schindler-Mahler, sposa di Gustav.
Una scelta non banale e di sicuro interesse che mette al centro delle donne talvolta dimenticate in musica.
La seconda parte, tutta cantata in francese, dopo La Chanson perpétuelle di Ernest Chausson, ha visto La Dame de Monte Carlo di Francis Poulenc su testo di Jean Cocteau, quindi Claude Debussy, Jules Massenet e Charles Gounod.

Nel finale, il duo ha concesso con piacere a un bis, tra scroscianti applausi. Ci è anche sembrato che la soprano si sia anche lasciata andare a qualche momento di commozione.

Gallery con foto © Guido Mario Pavesi

Il concerto è stato anticipato lunedì 23 ottobre alla Sala delle Capriate da uno degli aperitivi d’arte, intitolato Opera: un’ossessione italiana. Durante lo stesso il duo è stato presentato dal direttore artistico di Oficina OCM, Carlo Fabiano, e da Alberto Mattioli, giornalista de La Stampa ed esperto d’opera.
Con un intermezzo al pianoforte di Philippe Cassard, il giornalista ha raccontato quanto l’opera sia stata per secoli al centro della vita quotidiana degli italiani, ponendo questioni e domande per stimolare la riflessione.
Non si sottolinea mai abbastanza la modernità e la gradevolezza di questi appuntamenti.

Gallery con foto © Guido Mario Pavesi

La 31° stagione concertistica di Oficina OCM, Tempo d’Orchestra, è cominciata il 13 ottobre 2023 e si concluderà il 5 aprile 2024. Per maggiori informazioni: https://www.oficinaocm.com/tempo-dorchestra/

Paroles des femmes: Natalie Dessay e Philippe Cassard a Mantova
Paroles des femmes: Natalie Dessay e Philippe Cassard a Mantova

Si ringrazia Oficina OCM per le immagini.

Þegi þú, Týr, þú kunnir aldregi bera tilt með tveim; handar innar hægri mun ek hinnar geta, er þér sleit Fenrir frá.

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