Il raffreddamento estremo pose fine all’occupazione umana in Europa, 1,1 milioni di anni fa? Prove paleoclimatiche dimostrerebbero un evento di raffreddamento glaciale estremo fino ad oggi non noto, attorno a 1,1 milioni di anni fa: il clima dell’Europa meridionale si sarebbe significativamente raffreddato, causando estinzioni delle specie umane presenti e ponendo temporaneamente fine all’occupazione umana del continente.

Questo secondo un nuovo studio, pubblicato su Science, formulato da paleoclimatologi dell’UCL, dell’Università di Cambridge e del CSIC di Barcellona, che hanno analizzato la composizione chimica di microorganismi marini e il polline di un carotaggio di sedimento marino a grande profondità, al largo della costa portoghese.
Il carotaggio ha rivelato cambiamenti climatici improvvisi, che culminarono in un raffreddamento glaciale estremo, con la temperatura al largo dell’attuale Lisbona che sarebbero scese al di sotto dei 6° C, e zone semidesertiche in espansione sulle terre circostanti.

I più antichi resti umani in Europa meridionale sono stati ritrovati in Italia (Pirro Nord, 1,5 milioni di anni fa) e Spagna (Sima del Elefante e Barranco León, 1,4 milioni di anni fa), in entrambi i casi non siamo sicuri di quali ominini si tratti, avendo ritrovato in Italia strumenti litici e solo fossili frammentari in Spagna.
Per dare un’idea degli ominini di quell’epoca, 1,8 milioni di anni fa, a Dmanisi, in Georgia, visse una sottospecie relativa all’Homo erectus, e non una specie distinta, Homo georgicus.
Ad ogni modo, il clima dell’Europa dell’epoca doveva essere caldo e umido, intervallato da periodi di freddo mite.

Sima del Elefante
I primi umani in Europa sono stati ritrovati a Dmanisi (Georgia, 1,8 milioni di anni fa), Pirro Nord (Italia, 1,5 milioni di anni fa), Sima del Elefante e Barranco León (Spagna, 1,4 milioni di anni fa). Nella foto di Mario Modesto Mata, in pubblico dominio, scavi presso il sito di Sima del Elefante

Fino ad oggi si riteneva che, una volta arrivati in Europa, le specie umane siano state in grado di sopravvivere a diversi cicli climatici e ad adattarsi a condizioni sempre più dure, sino a circa 900 mila anni fa.

Un raffreddamento estremo come quello verificatosi attorno a 1,1 milioni di anni fa – paragonabile per il professor Chronis Tzedakis ai momenti più duri delle ere glaciali – avrebbe quindi spinto il clima europeo a livelli che non potevano essere tollerati da quelle specie umane arcaiche. Secondo il professor Nick Ashton, quei cacciatori raccoglitori avrebbero avuto difficoltà a preparare il fuoco, vestiti e rifugi.

Secondo il professor Tzedakis, la nostra idea di un’occupazione continua del continente viene così messa in discussione. Gli studiosi hanno anche effettuato una simulazione col supercomputer Aleph dell’Università Nazionale di Pusan, giungendo alla conclusione, come spiega il professor Axel Timmermann, che persino il Mar Mediterraneo sarebbe stato troppo ostile per quelle specie umane arcaiche.

Come spiega il professor Chris Stringer, sulla base di questo scenario, solo 900 mila anni fa sarebbe stato possibile sopravvivere a queste condizioni glaciali, per delle specie umane più resilienti e diverse da un punto di vista evolutivo e comportamentale.

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Foto di ctvgs

Riferimenti Bibliografici: Margari, V., Hodell, D.A., Parfitt, S.A., Ashton, N.M., Grimalt, J.O., Kim, H., Yun, K.-S., Gibbard, P.L., Stringer, C.B., Timmermann, A. & Tzedakis, P.C. (2023) ‘Extreme glacial cooling likely led to hominin depopulation of Europe in the Early Pleistocene’, Science 381, 693-699 (2023), DOI: 10.1126/science.adf4445

Þegi þú, Týr, þú kunnir aldregi bera tilt með tveim; handar innar hægri mun ek hinnar geta, er þér sleit Fenrir frá.

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