SOLDATO PETER, UN FILM DI GIANFILIPPO PEDOTE E GILIANO CARLI

CON ONDINA QUADRI, SERGIO BUSTRIC, PEPPE SERVILLO e BENEDETTA BARZINI

Dal 9 novembre 2023 al cinema

PRODOTTO DA FRANCESCO BONSEMBIANTE E ANDREA STUCOVITZ

UNA PRODUZIONE JOLEFILM, PMI CON RAI CINEMA

IN COPRODUZIONE CON JUNO11 PICTURES

Al cinema dal 9 novembre 2023

distribuito da PARTHÉNOS

Soldato Peter, di Gianfilippo Pedote e Giliano Carli
la locandina del film

Soldato Peter | Dal 9 novembre 2023 al cinema il film di Gianfilippo Pedote e Giliano Carli con Ondina Quadri, Sergio Bustric, Beppe Servillo e Benedetta Barzini – Distribuito da Parthénos.

Sinossi: 1918, durante la Grande Guerra. Un giovanissimo soldato austro-ungarico oltrepassa lo sbarramento delle linee italiane e fugge. Nel suo percorso in quella terra nemica, che sente tanto simile alla sua, non incontra quasi nessuno e alterna i pensieri della terribile esperienza sul fronte ai ricordi d’infanzia, la sua vita da pastore, l’amico Maty che la guerra si è portato via. Nel cammino troverà la morte, che lo prende però per riportarlo nel flusso della natura, a cui ha sempre sentito di appartenere. Dedicato a un soldato ungherese realmente esistito che si chiamava Peter Pan.

NOTA DEGLI AUTORI

Questo film intende essere un canto sommesso contro la guerra che continua a insanguinare il mondo riaffacciandosi ormai anche sull’Europa, che si illudeva di essersene affrancata. La guerra semina morte e distruzione, riaccende la fiamma dell’odio ed è ingiusta: colpisce soprattutto i più deboli, coloro che non l’hanno concepita e decisa.
La guerra sembra scaturire dallo stesso pensiero onnipotente e tecnocratico che ha portato l’uomo a considerare la natura come qualcosa di estraneo e distante da sé, un’entità da sfruttare per trarne un beneficio, economico in primo luogo, fino a creare le condizioni per rendere incerta la nostra stessa sopravvivenza sulla Terra.
Guerra e disastro ambientale sono frutti velenosi di uno stesso pensiero.

Prendendo spunto dalla sorprendente corrispondenza tra il nome di un soldato dell’esercito austro-ungarico, Peter Pan, morto poche settimane prima della fine della Grande Guerra, e il personaggio del romanzo di J.M. Barrie, Peter Pan, il bambino che non voleva mai crescere, il film sceglie la via del racconto fantastico per mettere in discussione la guerra e l’ideologia da cui scaturisce.
Protagonista è un candido soldato che diffida degli ‘adulti’ bellicosi e autoritari e che riesce a intenerire e farsi volere bene, come il magico personaggio letterario di Barrie.
D’altra parte anche nella realtà il soldato Peter Pan, sepolto nel sacrario del Monte Grappa, genera simpatia: di lui poco si sa ma la sua tomba è oggetto di un continuo tributo di fiori, un omaggio forse all’innocenza violata che diventa un segno di speranza in quel luogo di giovani che la guerra ha strappato alla vita e che sono stati presto dimenticati.

Il nostro soldato Peter è come un elfo dei boschi, è un giovane pastore che gli uomini della guerra sono venuti a prendere per portarlo a combattere in nome di qualcosa che non gli appartiene e non capisce.

Dopo essere stato immerso nell’orrore e aver visto morire Maty, il suo amico del cuore, Peter fugge dal fronte, attraversa le linee nemiche e si trova in Italia, in un territorio che la guerra ha spopolato e che sulle carte è straniero, dunque ostile, ma che a lui pare tanto affine alla sua terra, con i suoi boschi, i pascoli, i monti, gli animali.

Il nostro soldato percorre con cautela quella terra e dove incontra tracce di guerra è invaso con angoscia dal ricordo del tempo vissuto in trincea. Ma i pensieri scuri si allontanano non appena si lascia conquistare da quel mondo naturale, che gli rimanda i suoni del bosco e le voci degli animali, così familiari per lui. Ricorda allora i momenti felici della sua infanzia con l’amico Maty (girati in Super8), o si abbandona alle sue fantasie (con i sorprendenti ‘live painting’ di Cosimo Miorelli), che lo portano a immaginare la guerra come una sorta di mostro meccanico che tutto abbatte e distrugge fino a lanciare la sua sfida finale persino al Re della Natura, personificazione simbolica della forza della natura, che assomiglia al mitologico dio Pan. Peter teme quella figura panica ma la rispetta, perché sente di appartenere al suo regno e non a quello del mostro meccanico, che è una creatura degli uomini ‘adulti’.

Interpretato da Ondina Quadri con la leggerezza e il candore di un ‘elfo’ che all’occasione torna ad essere un militare duro e deciso o un ragazzo colmo di terrore, nel suo percorso il soldatino incontra una pattuglia italiana capeggiata da una sorta di disilluso Don Chisciotte e dal suo scudiero (Peppe Servillo e Segio Bustric), e viene osservato da una Morte pietosa (Benedetta Barzini) che è pronta ad accoglierlo per riportarlo in seno alla natura, il suo ambiente, dove niente mai muore del tutto.

Co-protagonista del film è senz’altro la natura, filmata da Matteo Calore senza estetismi o retorica negli ambienti bellissimi dell’altopiano di Asiago, in Veneto, che fu uno dei fronti più sanguinosi della prima guerra.

Il montaggio (Benni Atria e Alberto Masi) tiene insieme fluidamente i linguaggi diversi di cui il film, nel suo sviluppo, sente la necessità, delineando un racconto fantastico che trova espressione anche nei suoni (presa diretta di Marco Zambrano, ambienti di Francesco Albertelli, montaggio suono di Francesca Genevois e Marco Saitta, che ha eseguito anche il delicato mix) e nelle musiche di Giancarlo Schiaffini, su cui si innesta un canto dolente di Bepi de Marzi che ci ricorda che le guerre continuano ancora a seminare morte e dolore dovunque.

Gianfilippo Pedote e Giliano Carli

CAST ARTISTICO

Soldato Peter

ONDINA QUADRI

Capitano Don Chisciotte

PEPPE SERVILLO

Sergente Sancho

SERGIO BUSTRIC

Donna del carretto

BENEDETTA BARZINI

Uomo del carretto

FRANZ STEFANI

Madre di Peter

SÁGHY TÍMEA

Peter bambino

KOLOZSI TAMÁS

Maty bambino

HEGYESI ÁBEL

Soldati italiani

PAOLO COSSI, LELE PIOVENE, NICOLA RIGONI, CLAUDIO SCUDIERI

Maestra

ALICE RAFFAELLI

Voce maestra

ELENA RADONICICH

CAST TECNICO

Un film di

GIANFILIPPO PEDOTE

GILIANO CARLI

Soggetto e sceneggiatura

GIANFILIPPO PEDOTE

GILIANO CARLI

ENRICA CARLI

Fotografia

MATTEO CALORE

Montaggio

BENNI ATRIA

ALBERTO MASI

Musiche

GIANCARLO SCHIAFFINI

Il canto “I BAMBINI DEL MARE” è di BEPI DE MARZI

Sequenze pittoriche

COSIMO MIORELLI

Suono in presa diretta

Montaggio suono

Ambienti sonori

Mix

MARCO ZAMBRANO
FRANCESCA GENEVOIS, MARCO SAITTA
FRANCESCO ALBERTELLI
MARCO SAITTA

coordinamento artistico regia

GIANFILIPPO PEDOTE

Scenografia

GILIANO CARLI

Aiuto Regia

GIUSEPPE TEDESCHI

Costumi

MARIANNA PERUZZO

Organizzatore generale

STEFANO CARBUTTI

Affari legali finanza e controllo

LORENZA POLETTO

Prodotto da

FRANCESCO BONSEMBIANTE

ANDREA STUCOVITZ

Coprodotto da

CLAUDIA SÜMEGHY
VILLŐ LILI LÉTÁSSY

Una Produzione

JOLEFILM, PMI CON RAI CINEMA

Italia, 2023, 84′

Il film prende spunto dal nome di un soldato ungherese sepolto nel Sacrario del Monte Grappa. Quel soldato si chiamava Peter Pan ed è morto in guerra nel settembre del 1918. Accanto a lui sono raccolte le spoglie di oltre 23 mila soldati caduti nella Grande Guerra, in gran parte ignoti.

 

Testo, video e immagini dall’Ufficio Stampa Boom PR.

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