Spencer è l’ultimo film del regista cileno Pablo Larraìn, noto al grande pubblico per film come Neruda Jackie. La pellicola del regista sud americano è dedicata alla figura di Diana Spencer e, in modo specifico, si concentra su tre giornate vissute dalla Principessa del Galles. Il film è distribuito da Leone Film Group e 01 Distribution ed ha guadagnato all’incirca 800.000 euro al botteghino italiano.

Spencer

Spencer: trama

Nel dicembre del 1991 la famiglia regale inglese è pronta a trascorrere le vacanze natalizie nella nota tenuta presente a Sandringham nel Norfolk. Lo staff si prepara ad accogliere i membri della famiglia, i quali arrivano singolarmente per poi prendere possesso delle rispettive camere. Diana (Kristen Stewart) nel tentativo di raggiungere la tenuta, si perde tra le vie e i campi. Il paesaggio che le si presenta davanti è quello della sua infanzia, di conseguenza il personaggio si perde anche nel proprio passato.

A Sandringham Diana dovrà sottostare alle rigide leggi del protocollo reale e fingere di non soffrire per la situazione matrimoniale con Carlo (Jack Farthing). Nel 1991, ormai, tutti erano a conoscenza della relazione extraconiugale tra il Principe e Camilla Parker Bowles. In tre giorni, Diana deciderà quale sarà il suo destino e, indirettamente, il destino della Corona.


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Il tempo e la memoria

Il tratto tipico di Larraìn, quando si approccia al genere biopic, lo si trova nella sua struttura narrativa. Infatti anche nel caso di Spencer, non ci troviamo concretamente davanti ad un film biografico. Di Lady D, a conti fatti, c’è ben poco. La Diana di Larraìn, vive in due realtà parallele: la prima caratterizzata dalla vita da principessa e la seconda caratterizzata dalla tristezza di un passato e di un futuro che paiono essere inevitabili. La regia estremamente morbida (persino nei momenti più “estremi” gestiti con la camera a mano) pare voler rendere tangibile il tempo. Tuttavia, a rendere la narrazione più ritmata, troviamo delle strutture tipiche del genere horror.

SpencerDell’orrore abbiamo un fantasma passato, ovvero quello di Anna Bolena. Questa figura storica rappresenta lo stato mentale di Diana, Anna Bolena incarna le intenzioni più recondite della principessa che vorrebbe spezzare le catene della nobiltà senza temere per la propria vita. Le tre giornate di Natale fanno da cornice ad un dramma familiare noto a tutti da anni. Di Diana vengono mostrati i problemi legati alla bulimia, l’ossessione nei confronti della Parker Bowles e il difficile rapporto con la Regina Elisabetta.

 

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Alla ricerca di Diana

La figura di Lady D. esercita ancora oggi un certo fascino su tutti noi. La sua storia, interrotta troppo presto, ha segnato intere generazioni ed ha cambiato drasticamente il modo in cui viene percepita la famiglia reale. Negli anni sono stati dedicati alla Principessa del popolo svariati film e serie TV. Dopo il grande successo della quarta stagione di The Crown (il cui finale è proprio la celebrazione del Natale 1991) l’arrivo al Festival di Venezia 2021 di questo film fece scuotere il capo a molti.
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Tuttavia, grazie al plauso della critica, il pubblico ha deciso di dare un’opportunità alla pellicola. Il fattore che ha fatto sì che Spencer non fosse paragonato a The Crown sta nel soggetto poiché il film non parla di Lady D. Della Principessa del Galles abbiamo l’accapigliatura, gli abiti, la famiglia regale britannica e tre giorni della sua vita. Ma di Diana abbiamo concretamente ben poco. La Diana di Larraìn si potrebbe quasi definire un prototipo che riesce a concentrare in sé tutte le figure tragiche della nobiltà. In questa Diana riconosciamo Soraya, Sissi, Grace di Monaco. Questo elemento ci aiuta a “comprendere” la scelta di casting.

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Quando Larraìn dichiarò pubblicamente di aver affidato il ruolo di Lady D a Kristen Stewart la stampa internazionale non la prese per niente bene. Non solo per la scelta di un’attrice americana, ma anche per la scelta di un’attrice decisamente poco amata dai critici (specialmente per le sue doti attoriali). Ma cosa succede quando ci troviamo davanti alla Diana di Kristen Stewart?

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Succede che ci troviamo davanti ad un’interpretazione sicuramente sentita, ma estremamente forzata partendo dall’accento inglese tentennante fino alle tipiche espressioni facciali della Stewart. La scelta attoriale, unita ad una sceneggiatura che chiaramente non ha intenzione di parlare della Diana come figura storica, fa sì, paradossalmente, che il film funzioni. Questa pellicola funziona nel momento in cui lo spettatore comprendere che non si scontrerà con Diana Spencer, ma con una principessa triste come tante.

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La locandina del film Spencer, per la regia di Pablo Larraìn, distribuito in Italia da Leone Film Group e 01 Distribution

Foto e video da 01 Distribution

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