UN CAPOLAVORO DELLA PITTURA DELL’OTTOCENTO OSPITE D’ONORE AL PALAZZO COMUNALE DI PONTREMOLI PER LA NUOVA TAPPA DEGLI UFFIZI DIFFUSI

È il “Ritratto del colonnello Arese Lucini in carcere” del grande pittore romantico Francesco Hayez: recente acquisizione delle Gallerie degli Uffizi, è in mostra fino alla fine di agosto al Palazzo Comunale di Pontremoli e in futuro farà parte della collezione permanente della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti.

Il direttore Eike Schmidt: Il magnifico dipinto prestato a Pontremoli a suggello dell’interesse che Hayez aveva per la città”.

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Uffizi Diffusi Hayez Pontremoli Ritratto del colonnello Arese Lucini in carcere
Francesco Hayez (Venezia 1791 – Milano 1882) Ritratto del conte colonnello Francesco Teodoro Arese Lucini in carcere (1828) olio su tela (151×116 cm )

Uffizi Diffusi, un capolavoro della pittura dell’Ottocento arriva in mostra a Pontremoli. È il grande ritratto raffigurante il Conte Arese Lucini in carcere, dipinto dal celebre pittore romantico Francesco Hayez (Venezia 1791 – Milano 1882) e recentemente acquistato dalle Gallerie degli Uffizi, dove è stato esposto temporaneamente dal primo gennaio di quest’anno. La sua destinazione naturale nel prossimo futuro è la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, ma intanto è partito alla volta di Pontremoli, dove sarà ospite d’onore nel Palazzo Comunale fino al 31 agosto di quest’anno.

Uffizi Diffusi: Francesco Hayez a Pontremoli col Ritratto del colonnello Arese Lucini in carcere. Gallery

L’opera descrive il momento più tragico nella vita dell’ex colonnello napoleonico Francesco Teodoro Arese Lucini, che aveva partecipato ai moti risorgimentali del 1820-21, finendo sotto processo e subendo due anni più tardi una condanna a morte. La pena fu però convertita in tre anni di detenzione nel penitenziario austriaco dello Spielberg dopo che, durante il processo, il colonnello aveva riferito alla corte i nomi degli altri accusati. Il quadro si caratterizza per la sua originalissima storia: fu lo stesso Arese Lucini (su cui pesava il marchio di traditore dei compagni per aver salva la vita, ma che rivendicava l’impossibilità di mentire come dovere morale) a chiedere ad Hayez di farsi dipingere in cella e in catene, per riscattare il proprio onore. Al momento in cui l’opera fu eseguita la pena si era effettivamente già conclusa; ma la grande efficacia comunicativa della trovata, unitamente allo straordinario talento pittorico di Hayez, colpirono l’opinione pubblica mostrando l’immagine prostrata del Conte nella sua condizione di prigionia: questo contribuì a fugare i non pochi dubbi sul suo comportamento processuale e lo aiutò persino a proporsi con successo quale eroe risorgimentale.

HAYEZ E PONTREMOLI

Il legame tra Hayez e Pontremoli nasce con il dipinto storicista Pietro Rossi signore di Parma assediato nel Castello di Pontremoli (1818-1820) oggi conservato nella Pinacoteca di Brera, con il quale il pittore diede inizio alla sua svolta romantica. I Rossi di Parma erano diventati signori di Pontremoli nel 1329. Il 13 giugno 1336, gli Scaligeri, che avevano occupato quasi tutti i domini dei Rossi, assediarono Pontremoli e il suo castello, dove risiedeva Pietro Rossi con i suoi familiari qui ritiratisi. In questo frangente, Pietro ricevette una lettera del doge Dandolo con cui il Senato veneziano gli proponeva di assumere il comando dell’esercito della Repubblica di Venezia per sconfiggere gli Scaligeri, dai quali anche la Serenissima era minacciata. Accolta la proposta, nonostante le suppliche e le lacrime della moglie, Ginetta de’ Fieschi, e delle figlie, Pietro, travestito, fuggì di notte e si recò a Firenze dove giunse il 23 agosto per assumere l’incarico unendo le truppe veneziane, lì giunte, con quelle fiorentine. Dopo qualche mese di resistenza, i Rossi rimasti in Pontremoli cedettero questo importante borgo fortificato agli Scaligeri che lo tennero fino al 1341 quando iniziò la dominazione dei Visconti.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Il magnifico dipinto di Hayez, da pochi mesi acquistato dagli Uffizi, viene ora prestato per la prima volta, e proprio a Pontremoli, a suggello dell’interesse che il grande artista aveva per la città: infatti, raffigurando un tragico episodio della storia locale aveva dato avvio alla sua fase più impegnata e alla sua svolta estetica romantica. Il ritratto del conte Arese Lucini esprime al più alto grado la capacità del pittore di raccontare i tormenti dell’animo provato dalle condizioni durissime dello Spielberg. Se egli sia stato un traditore dei suoi compagni, non sta a noi giudicare: l’uomo in catene ci guarda dritto negli occhi e silenziosamente rivendica le proprie ragioni morali.

Il sindaco di Pontremoli Jacopo Ferri: “È un grande onore per Pontremoli ospitare questo dipinto di Hayez, sia per la splendida opera del grande artista, sia per il contesto progettuale in cui l’evento si inserisce. Uffizi diffusi è infatti una eccezionale intuizione che offre la diffusione e la condivisione massima dello strepitoso patrimonio delle Gallerie. Per la nostra Città è quindi un’occasione irrinunciabile quella di poter dare ospitalità sia all’idea vincente che al genio artistico. Occasione che viene colta con convinzione e con la volontà, se possibile, di renderla una bellissima abitudine. Di tutto questo voglio ringraziare di cuore il Direttore Schmidt, insieme a tutto il suo eccezionale staff, Lucia Baracchini, nostro “Pro Sindaco”, e Paolo Lapi che hanno reso realtà un altro sogno pontremolese”.

Testo, video e immagini dall’Ufficio Stampa delle Gallerie degli Uffizi.

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Cinquemila visitatori per il Conte Arese Lucini di Francesco Hayez: Uffizi Diffusi saluta Pontremoli con un fiume di fazzoletti rossi

Circa cinquemila ingressi. Cinque mesi di esposizione al pubblico. Un capolavoro dell’arte risorgimentale ed un autore il cui nome è una garanzia: Francesco Hayez. Un successo su tutti i fronti. Questi i numeri di “Uffizi diffusi. Francesco Hayez a Pontremoli”.

Titoli di coda per il progetto ideato dalle prestigiose Gallerie degli Uffizi di Firenze con lo scopo di rendere l’arte fruibile anche in territori lontani ma accomunati da una vocazione culturale, arrivato a Pontremoli il 5 maggio scorso e che domenica 8 ottobre chiude il sipario. Ma solo per ora. Un addio? Speriamo di no. Il saluto finale è rivolto solo al “Conte Arese Lucini in carcere”. È per lui che questa cerimonia è stata pensata, per rendergli grazie per questi mesi in cui ha saputo tenere compagnia a tutti i pontremolesi e non solo.

Lo aveva subito notato il Direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt, il 5 maggio scorso, in occasione dell’inaugurazione del progetto “Uffizi diffusi. Francesco Hayez a Pontremoli”. Aveva indicato il fazzoletto rosso indossato sul collo dai giovanissimi studenti dell’indirizzo turistico dell’Istituto Pacinotti Belmesseri e aveva sottolineato «Vedo che il Conte Arese ha già creato una moda», riferendosi al medesimo indumento indossato dal protagonista dell’opera di Francesco Hayez esposta da quel giorno all’interno della Sala dei Sindaci del Comune di Pontremoli. Una coincidenza, ovviamente, ma uno spunto interessante ed arguto che ha dato il via a quella che poi è stata la cerimonia di saluto organizzata dall’Amministrazione, all’opera che da più di cinque mesi alloggia all’interno del palazzo comunale e che ha attirato a sé migliaia di turisti e visitatori. Circa cinquemila i ticket staccati tra scolaresche, appassionati, turisti occasionali o amanti dell’arte venuti appositamente per incontrare l’ipnotico sguardo del Conte Arese Lucini, il capolavoro dell’autore risorgimentale che gli Uffizi hanno “prestato” al Comune di Pontremoli grazie al progetto “Uffizi diffusi”.

Una vera e propria chicca, sulla quale il Comune di Pontremoli ha voluto incentrare l’offerta turistica della stagione e che ha saputo catturare anche visitatori d’eccezione, rimasti molto colpiti ed affascinati dall’opera, dalla location, scelta dal Direttore Schmidt, dall’allestimento e da tutto quello che in questi mesi è ruotato attorno al Conte Arese.

I numeri parlano chiaro. Circa 5.000 ingressi che vanno a racchiudere la passione, la lungimiranza e l’amore per l’arte di chi questo progetto l’ha ideato, il Direttore Eike Schmidt, di chi l’ha voluto fortemente a Pontremoli, l’allora Sindaco Lucia Baracchini, e di chi si è impegnato, anima e corpo, affinché tutto questo potesse realizzarsi, il Sindaco Jacopo Ferri. Un lavoro corale che sabato ha salutato Pontremoli. Ma solo un arrivederci.

Tantissimi studenti, i numerosi volontari che in questi mesi si sono spesi per fare servizio di vigilanza all’opera, un fiume di fazzoletti rossi che sventolavano all’ombra del Campanone per salutare degnamente l’opera di Francesco Hayez che a Pontremoli, sembra si sia trovato davvero bene.

«Il grande successo della nostra prima mostra degli Uffizi Diffusi a Pontremoli fa davvero piacere – ha commentato il Direttore Eike Schmidt -. Tra l’altro questa esposizione è stata affiancata in modo esemplare da tanti eventi. E non solo cittadini, ma anche studenti, turisti e autorità sono arrivati in visita da varie parti della penisola per ammirare il capolavoro di Francesco Hayez. Questa mostra si è dunque confermata un modello concreto del concetto degli Uffizi Diffusi, da ripetere, e sicuramente troverà altri seguiti a Pontremoli».

«Siamo davvero soddisfatti – ha commentato entusiasta il Sindaco Jacopo Ferri -. Sono stati mesi intensi, sia quelli precedenti all’inaugurazione, che questi ultimi. Abbiamo investito molto impegno in questo progetto e ci abbiamo creduto ancora di più. Oggi possiamo dirci davvero contenti e orgogliosi di quello che è stato “Uffizi diffusi. Francesco Hayez a Pontremoli”. Ringrazio tantissimo il Direttore Schmidt per l’opportunità che ci ha accordato e per la grande disponibilità, umiltà e stima che ci ha sempre dimostrato. Inutile dire che ci auguriamo che tutto questo sia un arrivederci e l’inizio di un percorso in cui Pontremoli e l’arte continuino a procedere di pari passo».

Testo e immagini dall’Ufficio Stampa del Comune di Pontremoli (7 ottobre 2023).

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