UZBEKISTAN: L’AVANGUARDIA NEL DESERTO. LA LUCE E IL COLORE”

La luce e il colore
Firenze, Palazzo Pitti, Andito degli Angiolini
16 aprile – 30 giugno 2024

La forma e il simbolo
Venezia, Ca’ Foscari Esposizioni
17 aprile – 29 settembre 2024

in mostra la luce e il colore dell’Avanguardia nel deserto uzbeko

Per la prima volta una grande mostra consente di conoscere in modo realmente organico una delle più originali Avanguardie europee, quella fiorita in Uzbekistan nei primi decenni del ‘900.

“Uzbekistan: l’Avanguardia nel deserto” è un progetto unitario che si sviluppa su due sedi: Palazzo Pitti, a Firenze (dal 16 aprile al 30 giugno, negli spazi dell’Andito degli Angiolini) e Ca’ Foscari Esposizioni, a Venezia (dal 16 aprile a fine settembre).

Il progetto espositivo è promosso e sostenuto dalla Fondazione Uzbekistan Cultura ed è curato da Silvia Burini e Giuseppe Barbieri.

A essere presentate in questa doppia mostra sono 150 opere, soprattutto dipinti su tela, affiancati da una selezione di testimonianze della tradizione tessile uzbeka. Le opere provengono dal Museo Nazionale di Tashkent e dal Museo Savickij di Nukus.

La sezione del progetto espositivo di Firenze si intitola alla luce e al colore. Il sottotitolo deriva idealmente da un passo illuminante dell’Autobiografia di Igor’ Savickij:

«Questi luoghi sono caratterizzati da un colorito sottile, dove il colore – in un’infinita varietà di combinazioni e di armonie – ti forza ad arricchire la tua percezione ed ammaestra l’occhio a essere particolarmente sensibile a queste variazioni raffinatissime e al contempo intense e pittoresche che non solo rendono i luoghi particolarmente attraenti, ma li trasformano anche in un’originale scuola che sviluppa la percezione del colore e della luce e conferisce particolare vivacità alla visione cromatica».

Nelle opere, realizzate negli anni Venti e Trenta da Volkov, Tansykbaev, Karachan, Nikolaev (Usto Mumin), Elena Korovaj, Nadežda Kašina e molti altri, indipendentemente dal fatto che si tratti di dipinti su tela o su carta o che siano stati creati a Samarcanda, Bukhara o Tashkent, si entra in un mondo incantato, pieno di colori, luce, osservazioni vivide e connotazioni simboliche, che derivano da tradizioni occidentali, russe e orientali: un mondo che esisteva ben prima che gli artisti lo raffigurassero nei loro segni. Si può in qualche modo percepire una affinità con le opere di artisti come Paul Gauguin, armonizzando la tradizione e la strada all’innovazione.


Electa è editore del catalogo della grande mostra Uzbekistan: l’Avanguardia nel deserto, che si svolge a Firenze e a Venezia, promossa e sostenuta dalla Fondazione per lo Sviluppo dell’Arte e della Cultura dell’Uzbekistan (ACDF). Due sedi, un progetto unitario, un catalogo unico.

Uzbekistan: l’Avanguardia nel deserto catalogoAttraverso i due appuntamenti La luce e il colore (Firenze, Palazzo Pitti, Andito degli Angiolini, 16 aprile – 30 giugno 2024) e La forma e il simbolo (Venezia, Ca’ Foscari Esposizioni, 17 aprile – 29 settembre 2024), per la prima volta in Europa si presenta l’affascinante sviluppo della pittura in Uzbekistan dalla fine del XIX secolo, quando si avvia in Centro-Asia un’esperienza di pittura da cavalletto, a dopo la metà degli anni ’30, il momento che segna l’avvento dei dettami del Realismo Socialista.

In poco più di vent’anni si compie una straordinaria e feconda interazione tra le tendenze artistiche più aggiornate dell’avanguardia europea, filtrate dal milieu artistico e culturale russo, con la cultura artistica islamica, che da secoli dominava l’Asia centrale, e con la lunga tradizione uzbeka dell’ornamentalismo, che connotava l’arte, l’architettura e le arti applicate di quelle terre.

Dopo la Rivoluzione d’Ottobre il Commissariato del Popolo per l’istruzione invia in Uzbekistan una cinquantina di opere dell’Avanguardia storica; dalla fine degli anni ’50 Igor’ Savickij raccoglierà a Nukus una enorme quantità di reperti archeologici, manufatti di artigianato e arte popolare, opere e fogli di grafica di artisti uzbeki e sovietici, dando vita alle straordinarie raccolte del museo che oggi porta il suo nome.

L’esito di questa commistione sono le straordinarie raccolte dei musei di stato uzbeki di Nukus e Tashkent, di cui viene presentata un’accurata selezione, esposta e pubblicata per la prima volta in Europa.

Il catalogo, curato da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, professori dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e direttori del Centro Studi sull’Arte Russa, affronta, attraverso una serie di saggi, la contestualizzazione storica e culturale di questa fittissima fase, illustrandola con le 175 opere in mostra.

A CURA DI Giuseppe Barbieri e Silvia Burini
EDITORE Electa
PAGINE 264
ILLUSTRAZIONI 240 a colori
EDIZIONE italiana e inglese
FORMATO 24 x 28 cm
PREZZO 48 euro
ISBN
9788892825567 italiano
9788892825574 inglese

Testo e immagini dagli Uffici Stampa ESSECI e delle Gallerie degli Uffizi. Aggiornamento del 16 aprile 2024 circa il catalogo dall’Ufficio Stampa Electa.

Dove i classici si incontrano. ClassiCult è una Testata Giornalistica registrata presso il Tribunale di Bari numero R.G. 5753/2018 – R.S. 17. Direttore Responsabile Domenico Saracino, Vice Direttrice Alessandra Randazzo. Gli articoli a nome di ClassiCult possono essere 1) articoli a più mani (in tal caso, i diversi autori sono indicati subito dopo il titolo); 2) comunicati stampa (in tal caso se ne indica provenienza e autore a fine articolo).

Write A Comment

Pin It