10 Agosto 2016
Secondo un nuovo studio, pubblicato su Nature, il percorso normalmente accettato per spiegare il popolamento delle Americhe sarebbe stato “biologicamente impraticabile”.
Secondo la teoria attualmente accettata, le prime popolazioni a raggiungere le Americhe lo fecero attraverso un ponte di terra che passava per Siberia e Alaska, ma dovettero aspettare l’arretramento dei ghiacci nell’attuale Canada, creando un corridoio verso sud. Il nuovo studio ha quindi effettuato un tentativo di ricostruire l’ecosistema al tempo dell’arretramento dei ghiacciai. Sono quindi giunti alla conclusione che lo stesso avrebbe potuto essere attraversato a partire da 12.600 anni fa, ma prima non sarebbe stato possibile, a causa della mancanza di risorse cruciali per i cacciatori raccoglitori (piante, legno, animali e quindi cacciagione, ecc.).
Questo significa che – prima di 12.600 anni fa – i cacciatori raccoglitori dovettero arrivare in America per un altro percorso più a sud, probabilmente lungo la costa del Pacifico. Chi fossero questi cacciatori raccoglitori è oggetto di discussione: si ritiene si tratti degli appartenenti alla cultura Clovis, che apparve per la prima volta 13 mila anni fa, e il nuovo studio afferma come il corridoio fosse al tempo completamente impraticabile. Altri ritengono vi siano stati gruppi precedenti.
Secondo gli autori dello studio, che si tratti degli appartenenti alla cultura Clovis o di altri, semplicemente il passaggio tramite il corridoio non era possibile all’epoca indicata. Il corridoio lo si pensa lungo 1500 km, ad est delle Montagne Rocciose nell’odierno Canada occidentale.
Lo studio “Postglacial viability and colonization in North America’s ice-free corridor”, di Mikkel W. Pedersen, Anthony Ruter, Charles Schweger, Harvey Friebe, Richard A. Staff, Kristian K. Kjeldsen, Marie L. Z. Mendoza, Alwynne B. Beaudoin, Cynthia Zutter, Nicolaj K. Larsen, Ben A. Potter, Rasmus Nielsen, Rebecca A. Rainville, Ludovic Orlando, David J. Meltzer, Kurt H. Kjær & Eske Willerslev, è stato pubblicato su Nature.
Link: Nature; EurekAlert! via Faculty of Science – University of Copenhagen