13 Luglio 2015

Raro ritrovamento da parte degli scienziati polacchi in Egitto

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La scoperta polacca più significativa di quest’anno a Sheikh Abd el-Qurna – parte del velum con i nomi di Tolomeo XII. Foto di A. Ćwiek
Il dono del padre della leggendaria Cleopatra VII per un tempio egizio, nella forma di un tessuto in lino, è stato scoperto dagli archeologi polacchi durante gli scavi a Tebe (la moderna Luxor, NdT: Western Thebes in Inglese) in Egitto.
La scoperta è stata fatta durante gli scavi di un pozzo profondo diversi metri di una tomba di un dignitario del Medio Regno (2000 a. C. circa) nella necropoli di Sheikh Abd el-Qurna. Nel sesto secolo, il luogo fu adattato dagli eremiti – monaci cristiani – a scopi abitativi.
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Gli archeologi explorano il pozzo della tomba, di quasi 18 metri. Foto di A. Ostasz


“Probabilmente i monaci che vivevano nell’eremitaggio, che portavano tutto quello che potevano trovare dall’area circostante, trovarono la tela nelle rovine di un tempio vicino e la presero, avendo in mente uno scopo pratico. Siamo stati fortunati a scoprire questo oggetto unico” – ha spiegato Andrzej Ćwiek, Deputato a Capo della Missione, un impiegato dell’Università Adam Mickiewicz e del Museo Archeologico a Poznań. Gli scavi sono stati condotti sotto concessione ottenuta dal Centro di Archeologia Mediterranea dell’Università di Varsavia.
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Nel pozzo della tomba, gli archeologi hanno anche trovato figurine ushebti. Foto di M. Kaczanowicz

Il ritrovamento, unico, è un frammento di lino con un testo geroglifico dipinto a inchiostro. Vi sono due colonne di cartigli, bordi ornamentali attorno al nome del Faraone, Tolomeo XII Aulete (80-51 a. C.) – il padre della celebre Cleopatra VII. Nella terza colonna, un antico scriba pose il nome della dea Iside ed epiteti.
“Non tutti i segni sono leggibili, ma il nome Ptolmys (Tolomeo) può essere visto tanto chiaramente quanto sulla Stele di Rosetta, il monumento che permise a Jean François Champollion di leggere il testo geroglifico” – ha spiegato il dott. Ćwiek.
Secondo i ricercatori, il pezzo di tessuto era un velum, una tenda che copriva un’immagine sacra (forse una statua che rappresentava una divinità) in un vicino tempio di Hathor, situato vicino Deir el-Medina – un villaggio di artigiani che lavoravano alle tombe reali nella Valle dei Re, inclusa la tomba di Tutankhamun.
“Il velum era probabilmente il dono di Tolomeo XII alla divinità. Il Faraone indubbiamente contribuì allo splendore del santuario. I suoi cartigli sono, tra gli altri, sulla porta del tempio, il che indica chiaramente il coinvolgimento del regnante nella sua creazione” – ha aggiunto il dott. Ćwiek.
Secondo la sua opinione, il regnante potè finanziare la dotazione del tempio nella forma di numerosi accessori emblematici, incluso il velum recentemente scoperto. La corretta identificazione dell’oggetto è stata possibile anche grazie alla consultazione con la professoressa Ewa Laskowska-Kusztal dell’Istituto di Cultura Mediterranea e Orientale PAS.
Gli archeologi hanno anche estratto altri manufatti dalle macerie nel pozzo della tomba. Tra gli altri vi sono frammenti di mattoni di fango, ceramiche dal periodo faraonico e copto, bare in legno. Hanno anche ritrovato piccoli grani in faïence e amuleti, e figurine ushebti in creta, che erano collocate nelle tombe in grandi quantità – secondo una modalità simbolica avrebbero dovuto lavorare in luogo del defunto dopo la sua morte, come richiesto dal dio Osiride. “Non contiamo di trovare la camera sepolcrale intatta. Certo, persino tra i monaci copti il sito fu riutilizzato, il che non cambia il fatto che possiamo già vantare una scoperta unica e sorprendente. Gli scavi continueranno nel Febbraio dell’anno prossimo” – ha concluso il dott. Ćwiek.
Traduzione da PAP – Science & Scholarship in Poland. PAP non è responsabile dell’accuratezza della traduzione.

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