«Il fuoco nella carne» (titolo originale «The Fire in the Flesh»), un romanzo di emigrazione italiana, di Garibaldi Mario Lapolla

«Il fuoco che arde “nella carne” non è un concetto astratto, ma un fenomeno che affiora e devasta la corporeità dei personaggi, intrecciando le pulsioni più profonde alla loro essenza fisica e al loro essere più intimo» (p. ix),

scrive la traduttrice Erika Silvestri introducendo il libro Il fuoco nella carne, del 1931, recentemente edito da readerforblind nella prima versione italiana.

la copertina del romanzo Il fuoco nella carne, di Garibaldi Mario Lapolla, nella traduzione di Erika Silvestri, edita da readerforblind (2025)
la copertina del romanzo Il fuoco nella carne, di Garibaldi Mario Lapolla, nella traduzione di Erika Silvestri, edita da readerforblind (2025). Foto di Francesco Saverio Mongelli

L’autore e insegnante Garibaldi Mario Lapolla, nato nel paesino lucano di Rapolla nel 1888, emigrò negli Stati Uniti stabilizzandosi nell’East Harlem di New York, allora il più grande quartiere italiano in America. Sono proprio quei luoghi a fare da sfondo ai suoi romanzi che hanno come tema conduttore l’emigrazione, rendendolo un protagonista accanto a nomi come John Fante, Arturo Giovannitti e Pietro Di Donato. Quest’ultimo è autore del capolavoro Cristo fra i muratori, tradotto e pubblicato per la prima volta in Italia proprio dall’editore romano, nel 2022.

È curioso che le vicende de Il fuoco nella carne inizino dalla nascita di un bambino, Giovanni, figlio della protagonista Agnese e di un parroco, padre Gelsomino, sul finire dell’Ottocento; immaginarsi gli scandali, un matrimonio riparatore con l’ingenuo Michele, la fuga verso l’altrove con la speranza di fare fortuna e di scrollarsi di dosso una storia proibita.

Significative sono le parti in cui lo scrittore descrive la vita dell’adolescente alla scoperta di un mondo sconosciuto, spesso pericoloso e totalmente diverso da quello di Villetto, il suo paesello d’origine.

«Le grida dei ragazzi, il luccichio dei loro corpi nudi sotto il sole, il fiume e le barche e il tocco del paesaggio verde con il suo pennacchio di fumo lo trasportarono lontano da ciò che gli era più vicino, facendolo navigare su un’onda di colori mentre ascoltava il canto che aveva dentro di sé. Insieme alla sensazione di vivere in un mondo diverso da quello che lo circondava, c’era una reale irrequietezza fisica, la stessa che lo spingeva a comportarsi come un funambolo che cammina alto sopra delle rapide» (p. 87).

Troviamo il tema del lavoro e del riscatto sociale, dal salone di barberia ad un vero e proprio impero immobiliare, che permea gli intrecci sentimentali che abbracciano Agnese, una donna coraggiosa, determinata, a tratti ruvida

«riconosceva i segni della paura in quella donna timida e la disprezzava, per questo» (p. 205)

e disposta a tutto, ma con i suoi momenti di sconforto:

«E per la seconda volta Agnese si lasciò abbracciare da suo padre mentre piangeva, lacrime che non volevano smettere!» (p. 123).

In questo clima di gelosie, tradimenti, affari e vil denaro, non manca l’analisi di un sentimento, debole e intermittente, tra Agnese e Michele.

«Si fissavano senza muoversi, uno terrorizzato per il rifiuto, l’altra confusa per essere desiderata quando lei non lo voleva» (p. 238).

Sentimento inquinato anche dall’arrivo di padre Gelsomino, uomo sconfitto ma sempre speranzoso di recuperare gli affetti perduti.

la copertina del romanzo Il fuoco nella carne, di Garibaldi Mario Lapolla, nella traduzione di Erika Silvestri, edita da readerforblind (2025)
la copertina del romanzo Il fuoco nella carne, di Garibaldi Mario Lapolla, nella traduzione di Erika Silvestri, edita da readerforblind (2025). Foto di Francesco Saverio Mongelli

È proprio il rapporto con suo figlio che tenta di costruire, nonostante il tempo trascorso e le insidie della vita.

«Ogni volta che Gelsomino si fermava per un istante, metteva un braccio sulla spalla del ragazzo e si avvicinava l’orecchio per coglierne le parole sussurrate. Giovani arrossiva visibilmente, sopraffatto da una dolcezza che si trasformava in un dolore buono, nel petto. Gelsomino lo sentiva, e provava una fitta di desiderio amaro, che non si addolciva mai. In quei momenti accelerava il passo, dimentico del ragazzo, con la mente occupata a ricordare in modo confusionario gli eventi che avevano portato alla tristezza che gravava su entrambi» (p. 327).

la copertina del romanzo
la copertina del romanzo Il fuoco nella carne, di Garibaldi Mario Lapolla, nella traduzione di Erika Silvestri, edita da readerforblind (2025). Foto di Francesco Saverio Mongelli

In questo romanzo popolare, a tratti melodrammatico, il lettore resta in ostaggio tra le maglie di storie che toccano il lavoro, i soldi, le invidie, le malattie, la famiglia, il viaggio, le speranze, i sogni, elementi che sono appartenuti, e appartengono tuttora, a milioni di persone. Lapolla riesce a mescolare tutto con dovizia e maestria confezionando un’opera, Il fuoco della carne, che può essere considerata a tutti gli effetti un capolavoro della letteratura.

la copertina del romanzo Il fuoco nella carne, di Garibaldi Mario Lapolla, nella traduzione di Erika Silvestri, edita da readerforblind (2025)
la copertina del romanzo Il fuoco nella carne, di Garibaldi Mario Lapolla, nella traduzione di Erika Silvestri, edita da readerforblind (2025)

Il libro recensito è stato cortesemente fornito dalla casa editrice.

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