18 Marzo 2015
Un team di archeologi dal Field Museum di Chicago, e dall’Università cinese di Shandong, ha esaminato i processi storici che portarono all’unificazione della Cina. Attraverso l’utilizzo di documenti e testimonianze archeologiche, la ricerca ha portato a un riesame di quei processi di consolidamento su scala nazionale e locale. Con la giustapposizione di un’analisi a livello macro e micro, ha documentato l’impatto degli investimenti infrastrutturali, delle tecnologie interattive, delle dottrine ideologiche implementate durante le dinastie Qin e Han, che hanno modellato la Cina in quei secoli. In questo modo è possibile cogliere nuove prospettive riguardo quei secoli.
Il Neolitico in Cina (8000 – 1900 a. C. circa) si caratterizza per una diversificazione nelle fondamenta geografiche e culturali, determinate da tradizioni, stili di vita, regimi di sussistenza e di comando distinti. Durante l’Età del Bronzo (1900 – 221 a. C. circa), ci fu invece un cambiamento profondo che portò al consolidamento e all’espansione politica, oltre che ad un’aumentata interazione, giungendo al culmine col Periodo dei Regni Combattenti. Verso il terzo secolo a. C., la dinastia Qin unificò questi territori, intervenendo anche con investimenti infrastrutturali e altre misure di unificazione, molte delle quali furono mantenute e ampliate nella successiva dinastia Han.
Lo studio “Imperial expansion, public investment, and the long path of history: China’s initial political unification and its aftermath”, di Hui Fang, Gary M. Feinman, e Linda M. Nicholas, è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States.
Link: Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States; The Field Museum; Past Horizons
Ornamento in giada intagliata raffigurante un drago, Periodo dei regni combattenti, foto da Wikipedia, CC BY-SA 3.0, caricata da Mountain.