15 – 17 Aprile 2015
L’analisi dei resti umani nella grotta di Gough, nella regione inglese del Somerset, ha rivelato prove di pratiche legate al cannibalismo, come scarnificazione, disarticolazione, masticazione, schiacciamento di tessuto osseo spugnoso ed estrazione del midollo da ossa spezzate. Vi sono anche segni di denti su molte ossa postcraniali.
Questi i risultati di uno studio effettuato sugli assembramenti di ossa ritrovati nella grotta, scoperta nel 1880. I resti sono datati al Paleolitico Superiore, e precisamente a 14700 anni fa. Il trattamento di corpi umani e coppe ottenute da teschi trova paralleli in altri siti del Magdaleniano nell’Europa Centrale e Occidentale. Potrebbe perciò trattarsi di riti funerari col consumo dei corpi e l’uso rituale delle coppe prodotte dai crani.
Lo studio “Upper Palaeolithic ritualistic cannibalism at Gough’s Cave (Somerset, UK): The human remains from head to toe”, di Silvia M. Bello, Palmira Saladié, Isabel Cáceres, Antonio Rodríguez-Hidalgo, Simon A. Parfitt, è stato pubblicato sul Journal of Human Evolution.
Link: Journal of Human Evolution; Natural History Museum; Past Horizons; Mirror.co.uk
Interno con acque. Una stalagmite bianca in primo piano. Foto di da Wikipedia, CC BY-SA 2.0Steinsky.
Teschio che mostrerebbe segni di cannibalismo, foto da Wikipedia, CC BY-SA 3.0, caricata e di Ethan Doyle White.
Grotta di Aladino, una camera e pozza a specchio all’interno della Grotta di Gough. Foto da Wikipedia, GFDL, caricata e di Rwendland.