6 Luglio 2015
L’ultimo studio sull’uomo di Kennewick, pubblicato su Nature, è giunto alla conclusione che questi sarebbe legato geneticamente ai Nativi Americani più che a qualsiasi altra popolazione al mondo. Lo scheletro, scoperto nel 1996 nello stato di Washington, e risalente a 8900 – 9000 anni fa, presenterebbe però delle incongruenze da un punto di vista anatomico rispetto ai pattern visti nei Nativi Americani.
Una simile incongruenza è stata riscontrata anche in Naia, lo scheletro ritrovato in una cava sommersa nello Yucatán, datato a 12 mila anni fa ed esaminato in uno studio su Science. Nonostante questo, i due studi consolidano il consenso sulla popolazione delle Americhe a partire dalla Siberia.
Lo studio “The ancestry and affiliations of Kennewick Man”, di Morten Rasmussen, Martin Sikora, Anders Albrechtsen, Thorfinn Sand Korneliussen, J. Víctor Moreno-Mayar, G. David Poznik, Christoph P. E. Zollikofer, Marcia S. Ponce de León, Morten E. Allentoft, Ida Moltke, Hákon Jónsson, Cristina Valdiosera, Ripan S. Malhi, Ludovic Orlando, Carlos D. Bustamante, Thomas W. Stafford Jr, David J. Meltzer, Rasmus Nielsen & Eske Willerslev, è stato pubblicato su Nature.
Lo studio “Late Pleistocene Human Skeleton and mtDNA Link Paleoamericans and Modern Native Americans”, di James C. Chatters, Douglas J. Kennett, Yemane Asmerom, Brian M. Kemp, Victor Polyak, Alberto Nava Blank, Patricia A. Beddows, Eduard Reinhardt, Joaquin Arroyo-Cabrales, Deborah A. Bolnick, Ripan S. Malhi, Brendan J. Culleton, Pilar Luna Erreguerena, Dominique Rissolo, Shanti Morell-Hart, Thomas W. Stafford Jr., è stato pubblicato su Science.
Link: Earth Institute – Columbia University; Nature; Science.