The Tragedy of Macbeth è il titolo del primo film solista di Joel Coen. La pellicola, prodotta dalla nota casa di produzione A24 e da IAC Films, riprende la tragedia shakespeariana per reinterpretarla in chiave horror. Lo stile e la bellezza cinematografica paiono essere gli obiettivi primari di Joel Coen, che confeziona un adattamento indimenticabile. Il film è disponibile sulla piattaforma Apple TV+.

The Tragedy of Macbeth
La locandina di The Tragedy of Macbeth (2021), prodotto da A24 e IAC Films, distribuito in Italia da Apple TV+

Trama di The Tragedy of Macbeth

Macbeth (Denzel Washington) insieme a Banquo (Bertie Carvel) assiste all’apparizione di tre streghe le quali danno loro dei messaggi sul loro futuro. A Macbeth viene promessa la corona, ma saranno i figli di Banquo a creare una vera discendenza reale. Dopo aver assistito a tale premonizione, Macbeth scrive a sua moglie Lady Macbeth (Frances McDormand) per annunciarle quanto appreso. Per arrivare a questo bisogna commettere un omicidio, ovvero uccidere il Re Duncan. L’azione violenta è suggerita da Lady Macbeth e attuata da Macbeth stesso. Il potere è finalmente raggiunto, eppure questo non basta per placare le angosce di Macbeth. Il potere ottenuto bisogna essere anche in grado di mantenerlo e questo porta ad altri omicidi per liberarsi di ogni possibile concorrente, partendo da Banquo e dalla sua discendenza.

La tragedia del destino

La storia di Macbeth affonda le sue radici nella tragedia greca, in modo specifico nella tragedia di Medea (personaggio che ha ispirato quello di Lady Macbeth). Macbeth, inizialmente, appare come un uomo rispettoso del proprio sovrano e di indole buona o, come lo definisce la consorte, un uomo pavido. La pavidità di Macbeth risiede della sua incapacità di fare tutto ciò che è necessario per raggiungere quelli che sono i suoi più reconditi desideri. Lady Macbeth, al contrario, chiede che il proprio sesso venga messo da parte (come Medea prima di assassinare la prole) per poter compiere il destino del marito. Lady Macbeth è la mente che guida le azioni di Macbeth. A porre fine a tutto ciò sarà la follia. Lady Macbeth è la prima ad esserne colta, immaginando le sue mani impregnate di sangue. La realizzazione del proprio operato condanna Lady Macbeth all’oblio e Macbeth alla morte per mano della prole di Banquo. La profezia è compiuta e l’uomo poco ha potuto fare per combattere il proprio destino.

Lo stile registico

Non è la prima volta che il cinema opta per una trasposizione del Macbeth. Parliamo pur sempre di una delle tragedie più conosciute e amate da tutti noi e, infatti, i film tratti dalla tragedia hanno sempre attirato pubblico. Tuttavia, il lavoro di Coen pare porre un nuovo e innovativo tassello nella rappresentazione della tragedia shakespeariana. Se recentemente il Macbeth era stato rappresentato a colori, puntando su tinte come il rosso e il giallo, questa versione punta sul bianco e nero. Registicamente parlando, pare che Coen voglia creare un’unione tra le geometrie di Orson Welles (che diresse una delle più note trasposizione del dramma nel 1948) lo stile espressionista dei primi anni ’20 del ‘900 e la freddezza di Bergman. Macbeth è a tutti gli effetti una storia dell’orrore. Questo non solo per la presenza delle streghe (rese simili alla Morte de Il settimo sigillo) ma per la malvagità intrinseca dei due protagonisti. L’orrore nasce dal potere e dalle truculente azioni che bisogna compiere per ottenerlo e conservarlo. Il bianco e nero di Coen nasconde spesso i volti dei protagonisti dividendoli a metà e mostrando, così, il doppio speculare di personaggi vittime del destino.

Tragedy of Macbeth
Una scena da The Tragedy of Macbeth (2021), prodotto da A24 e IAC Films, distribuito in Italia da Apple TV+

The Tragedy of Macbeth: controversie

Inutile nascondere che ci troviamo in un periodo storico “rivoluzionario” nel senso che molte produzioni filmiche stanno affidando ruoli principali ad attori di svariate etnie. Quando fu annunciata la scelta di Denzel Washington per il ruolo di Macbeth non mancarono le critiche, poiché un re di Scozia non avrebbe ma potuto essere un uomo di colore. Per quanto la dissonanza storica sia effettivamente presente, c’è da dire che l’uso dell’immagine di Coen non fa altro che cancellare i volti dei protagonisti. Mi spiego meglio: l’uso del chiaro/scuro di Coen si basa su una tecnico utilizzata da Bergman, ovvero quella di usare le tonalità molto chiare o molto scure per cancellare i volti dei suoi protagonisti. Il volto di Macbeth, paradossalmente, non ha importanza perché Macbeth è un personaggio privo di volontà. Come detto in precedenza la mente dietro alle azioni del Re è quella di Lady Macbeth e la voce del destino è quella delle streghe. Per queste motivazioni la scelta di Washington non stona, non fa apparire la messa in scena forzata o inverosimile.

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