4 Ottobre 2014
DOMENICA DI CARTA: 5 OTTOBRE APERTURA STRAORDINARIA DI ARCHIVI E BIBLIOTECHE STATALI
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Anche quest’anno si terrà la manifestazione nazionale “Domenica di Carta 2014: la voce della storia”: pertanto durante la giornata di domenica 5 Ottobre 2014 sarà possibile visitare Archivi di Stato e Soprintendenze archivistiche, accedendo a palazzi ed edifici di grande pregio architettonico, dove sono conservati manoscritti, documenti, pergamene, libri, giornali, riviste, disegni, stampe, fotografie, carte geografiche, materiali audiovisivi, incisioni e pezzi di grande rarità, oggetti fisici: una varietà di materiali praticamente inesauribili che stimola non solo l’interesse dello studioso, ma anche la curiosità dell’utente occasionale.

L’insieme del materiale occupa oltre 1.500 km, la stessa distanza esistente tra Milano e Palermo:
14 milioni di unità tra buste, filze, mazzi, fasci, volumi e registri
4,5 milioni di negativi
1,5 milioni di pergamene
800mila mappe
600mila fotografie
550mila microfiches
200mila bobine di microfilm
35.000 sigilli
12.500 monete
8.000 pezzi di materiali audiovisivi.
Il patrimonio digitalizzato comprende 13,5 milioni di oggetti digitali.
Il patrimonio archivistico statale è inoltre in costante crescita a causa dei versamenti che vengono periodicamente effettuati dagli organi dello Stato. A titolo esemplificativo si riportano i dati relativi alle acquisizioni nel 2013 per un totale complessivo di 1.207 ml:
• pergamene 134
• buste, pacchi, scatole 90.500
• registri e volumi 69.651
• audiovisivi 55
• diapositive e fotografie 25.986
• disegni 200
• elaborati grafici 4.908
• piante e mappe 699
Tra i tantissimi documenti che si possono annoverare vanno menzionati ad esempio i documenti relativi a Caravaggio conservati presso l’Archivio di Stato di Roma che raccontano attraverso registri, protocolli, documenti, contratti la vita dell’artista nella capitale, dal suo arrivo all’età di 25anni (e non a vent’anni come finora creduto) alla sua sistemazione presso la bottega di un pittore siciliano, dalle denunce ai processi e alle querele, consentendo di ricostruire uno dei periodi di sua massima ispirazione artistica del pittore.
All’Archivio di Stato di Siena si trova la collezione delle Tavolette di Biccherna, costituita da 107tavole dipinte dal 1258 agli inizi del XVIII secolo. Tali tavolette erano le copertine dei registri di amministrazione della più importante ed antica magistratura finanziaria del Comune di Siena,appunto la Biccherna. Su queste copertine gli ufficiali di Biccherna dal 1257 cominciarono a far realizzare delle pitture, commissionandole ad illustri artisti del tempo, come Ambrogio Lorenzetti, Francesco di Giorgio, Ventura Salimbeni.
L’Archivio centrale dello Stato conserva, oltre agli archivi delle amministrazioni centrali dello Stato a partire dall’Unità di Italia, anche i fondi personali di circa 250 eminenti esponenti della vita politica nazionale, tra i quali ad esempio Crispi, Giolitti, De Gasperi, Moro. Ma soprattutto conserva l’originale della nostra Costituzione approvata definitivamente dall’Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 ed entrata in vigore il 1 gennaio 1948. L’Archivio centrale conserva anche tutte le carte relative al concorso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per il nuovo emblema dello Stato, approvato dall’Assemblea Costituente il 30 gennaio 1948 e adottato ufficialmente con d.p.r. 535 del 5 maggio 1948.
Presso l’Archivio di Stato di Milano si conserva infine il documento più antico presente negli Archivi di Stato: si tratta di una pergamena dell’anno 721, a cui si aggiunge un frammento papiraceo del VI secolo.
Va infine sottolineato che molti archivi di Stato di trovano in edifici storici di grande pregio, come l’Archivio di Stato di Roma che occupa l’antica Università “La Sapienza” progettata da Francesco Borromini; l’Archivio di Stato di Napoli, ospitato nel monastero benedettino dei SS. Severino e Sossio; l’Archivio di Stato di Venezia che ha sede nel Convento dei Frari; l’Archivio di Stato di Milano con sede nel Palazzo del Senato, l’ex Collegio elvetico eretto da Carlo Borromeo nel 1575 che in epoca napoleonica ospitò il Senato del Regno d’Italia (1809-1814), organo da cui prese il nome e con il quale è ancor oggi noto; l’Archivio di Stato di Palermo che è ubicato in due sedi storiche: il convento di Santa Maria degli Angeli, detto della “Gancia”, e il convento dei Teatini, detto della « Catena ».
Come da Comunicato Stampa MIBACT, Redattore Renzo De Simone

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