2 Ottobre 2015

Esiti della Conferenza Stampa Internazionale

“Sepoltura di Nefertiti”
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Il Ministro delle Antichità, dott. Mamdouh Eldamaty, ha dichiarato che le prove alle quali si è affidato lo scienziato britannico Nicholas Reeves, utilizzando una nuova tecnologia alla quale le precedenti generazioni non avevano accesso, fanno emergere questa sua nuova ipotesi che potrebbe condurci a una fenomenale scoperta archeologica, che potrebbe essere simile a quella della stessa scoperta della Tomba di Tutankhamun. La dichiarazione è stata effettuata durante la conferenza stampa internazionale tenuta il primo Ottobre 2015 presso il Servizio di Informazione di Stato, un evento al quale ha assistito un enorme numero di egittologi, scienziati, reporter e giornalisti da tutto il mondo.

Eldamaty ha sottolineato che è d’accordo con Reeves nella sua teoria riguardante la possibilità della presenza di alcune camere nascoste che potrebbero abbracciare la sepoltura della Reale Signora, forse Kia, madre di Re Tutankhamun, o Meritaten, moglie di Smenkhara, fratello del faraone bambino e suo predecessore (NdT suo successore nel link). Eldamaty ha espresso i suoi sinceri auguri che il muro posteriore della Tomba di Tutankhamun possa rivelare la tomba di Nefertiti, come previsto da Reeves, enfatizzando che il Ministero delle Antichità sta facendo del suo meglio per facilitare il lavoro effettuato da Reeves. Ha anche detto che questo file sarà discusso immediatamente dalla Commissione Permanente per attuare con le procedure necessarie.
Eldamaty ha aggiunto che i lavori correnti all’interno della Tomba sono previsti entro uno e fino a tre mesi dopo lo studio e la decisione su quale sia la migliore procedura tecnica da utilizzare al fine di non causare alcun danno alla Tomba originale.
D’altra parte, lo scienziato britannico Nicholas Reeves ha delineato i dettagli delle sue ipotesi archeologiche e le prove alle quali si è affidato, prodotte da una nuova tecnologia; la scansione digitale delle superfici, che in questo caso ha rivelato l’apparente presenza di due accessi intatti dietro la decorazione dipinta dei muri a ovest e nord della Camera Sepolcrale. Sembra – secondo Reeves – come se uno di questi accessi possa condurre alla sepoltura della stessa Nefertiti. Reeves ha detto che il suo studio è apparso solo due mesi fa con il titolo “The Burial of Nefertiti” (La Sepoltura di Nefertiti, NdT) che gli è costato quasi diciotto mesi per scrivere, verificare e controllare nuovamente le prove.
Tra le prove esibite da Reeves è venuta quella dei fori funzionali delle orecchie della celebre Maschera funeraria di Tutankhamun, che una volta portavano orecchini, una forma di gioielli mai indossata dai sovrani al di là dell’infanzia. Reeves suggerisce che la celebre maschera d’oro non sia mai stata destinata a Tutankhamun. Un’altra prova è il cartiglio che è stato alterato. Reeves ha spiegato che il confronto con tracce di testo all’interno dei quattro piccoli sarcofagi canopi rivela che la donna in questione sarebbe stata Nefertiti – la proprietaria originale di una percentuale fino all’80% dell’arredamento sepolcrale di Tutankhamun.
Reeves ha infine aggiunto nel suo discorso che la vecchia storia di Nefertiti morta prima di Akhenaten e sepolta a El-Amarna sembra ora erronea: lei “sparisce” dalle registrazioni semplicemente perché ha cambiato il suo nome per divenire una giovane regnante al fianco di Akhenaten e in seguito, dopo la sua morte, col ruolo di faraone pienamente indipendente dal nome di Smenkhara. La Tomba di Tutankhamun fu inizialmente preparata – secondo Reeves – per Nefertiti ma il piano fu cambiato dopo l’improvvisa morte del faraone bambino. Le parti esterne della Tomba di Nefertiti furono riconvertite per essere utilizzate come tomba per il faraone bambino. Di conseguenza, tutte le indicazioni segnalano che la sepoltura di Nefertiti in realtà giace oltre il muro settentrionale della Tomba di Tutankhamun.
Link: Ministry of Antiquities – Egypt
Traduzione dal Ministero delle Antichità Egizie. © Ministry of Antiquities, Ufficio Stampa: scritto da Gehad Elrawy, tradotto da Eman Hossni. Il Ministero delle Antichità Egizie non è responsabile dell’accuratezza della traduzione in Italiano. Foto del Ministero delle Antichità Egizie.
Gli sviluppi precedenti della vicenda: 123, 4.

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