IL GIOVANE BERLUSCONI, la docu-serie Netflix

Un racconto vero, ironico, controverso, ricco di archivi e storie mai raccontate prima: le testimonianze di uomini e donne che, per motivi diversi, hanno conosciuto Silvio Berlusconi, dagli esordi degli anni ‘70, da Milano 2 all’invenzione della TV commerciale fino alla discesa in campo.

IN ITALIA, SOLO SU NETFLIX DALL’11 APRILE 2024

Il giovane Berlusconi, la docu-serie
il poster della docu-serie Il giovane Berlusconi

Milano, 10 aprile – La docuserie “Il giovane Berlusconi”, per la regia di Simone Manetti, scritto da Matteo Billi e Piergiorgio Curzi e prodotto da B&B Film, sarà disponibile da domani, giovedì 11 aprile, in Italia su Netflix.

Dentro gli archivi iconici e inediti, e tra le testimonianze dei più stretti collaboratori di Silvio Berlusconi – personaggi noti, ma anche tecnici, autori, pubblicitari, figure chiave che hanno contribuito al suo successo personale e a quello della sua televisione – e di coloro che lo hanno avversato e criticato.

Un racconto avvincente, dietro le quinte dell’impresa culturale che ha cambiato il costume e i consumi di intere generazioni, prima in Italia e poi in tutta Europa, la TV commerciale: “Il giovane Berlusconi” arriva in streaming dall’11 aprile 2024, in Italia su Netflix e a seguire in molti altri Paesi partendo da Francia, Germania e Austria dove verrà trasmesso da ZDF Arte e ORF.

La docu-serie – per la regia di Simone Manetti – è una produzione B&B Film in coproduzione con la società di produzione tedesca Gebreuder Beetz Filmproduktion e con l’emittente franco tedesca ZDF Arte, co-finanziata dalla Regione Lazio (Lazio Cinema International), dal programma Media di Europa Creativa, realizzata anche grazie al Tax Credit del MiC.

La docu-serie – composta da tre episodi – tratta del successo di Silvio Berlusconi dai suoi esordi come imprenditore all’invenzione della televisione commerciale alla metà degli anni ’70 fino alle elezioni politiche del ’94.

Figlio del boom economico dei primi anni ’60, Silvio Berlusconi si lancia, come molti in quegli anni, nel business dell’edilizia. Realizza Milano 2, una new town avveniristica immersa nel verde, dove per evitare la selva delle antenne sui tetti, si progetta, per la prima volta in Italia, la cablatura di tutta la cittadina con il cavo coassiale. Ed è così che, nel 1974, in un sottoscala nasce una televisione al servizio dei residenti che possono seguire la messa, le riunioni di condominio, le attività sportive dei propri figli e la pubblicità del negoziante sotto casa. Nessuno avrebbe immaginato che da lì a poco la televisione condominiale di TeleMilanoCavo si sarebbe trasformata in uno dei più grandi gruppi televisivi privati europei.

La situazione delle emittenti private a metà degli anni ’70 è paragonabile a un “mucchio selvaggio” e Berlusconi fiuta l’affare: la televisione privata è il business del futuro. Vuole dei programmi vivaci, colorati, ma al tempo stesso rassicuranti, e la pubblicità deve esserne l’anima. Il monopolio della RAI viene aggirato dal cosiddetto “pizzone” di Berlusconi, un nastro registrato con programmi e pubblicità che viene consegnato a tutte le emittenti, sparse lungo il territorio nazionale, affiliate con Canale5, che ha ormai sostituito TeleMilano. Con questo escamotage rudimentale quanto geniale, una piccola televisione locale di Milano riesce a far sentire la sua voce in tutta Italia e a vendere tanta, tantissima, pubblicità.

E così, durante la coda sanguinosa degli anni di piombo Berlusconi fa sognare i telespettatori, raccontando un’Italia che ancora non esiste, ma che si paleserà da lì a poco. Intere generazioni crescono davanti ai teleschermi del gruppo Fininvest, che mandano in onda telequiz, soap opera, telefilm americani, cartoni animati giapponesi, calcio, programmi comici.

Berlusconi parla al consumatore e agli inserzionisti, mentre la TV di Stato si rivolge al cittadino: da questo momento i confini tra i due mondi si faranno più labili, la comunicazione berlusconiana plasma un pubblico nuovo, che presto diventerà elettorato. E non si ferma: per tutti gli anni ’80 l’impero di Berlusconi cresce così a dismisura, inglobando, oltre alle televisioni e alla pubblicità, anche l’editoria, giornali, riviste, assicurazioni, banche, catene di negozi e una squadra di calcio, l’AC Milan, rendendo ancora più popolare la sua immagine di imprenditore di successo.

La docu-serie racconta la straordinaria storia di una delle più famose e controverse personalità europee. Tre puntate della durata di 50’ ciascuna, nessun narratore, ma un cast selezionato di testimoni, capaci di confidenze e aneddoti inediti. Un racconto vero, sincero, emotivamente coinvolgente, ricco di storie mai raccontate prima. Oltre alle interviste, la serie è costituita da materiale di repertorio, in parte inedito o raro.

Nel primo episodio i protagonisti ricostruiscono da dietro le quinte gli esordi della televisione commerciale di Silvio Berlusconi, i colpi di genio e i colpi bassi, le visioni lungimiranti e le trame segrete che hanno contribuito a sbaragliare la concorrenza privata e il monopolio della Rai. Berlusconi diventa un volto noto in Italia.

Nel secondo episodio assistiamo al consolidamento di un impero mediatico che esporta la televisione commerciale in Europa. Un impero che crescerà a dismisura inglobando tutto quello che era possibile comprare sul mercato, anche una squadra di calcio. Berlusconi diventa famoso in tutto il mondo. Ma iniziano i primi problemi.

Nel terzo episodio viviamo dal quartier generale di Berlusconi l’inchiesta giudiziaria che fa saltare una generazione di politici italiani. Il gruppo Fininvest è fortemente indebitato. Tutte le tv messe in piedi all’estero vengono spente o vendute, tranne quella spagnola. In gran segreto e dividendo a metà il gruppo dirigente, prende corpo l’Operazione Botticelli, che porterà alla nascita di Forza Italia. Temendo di perdere tutto, Berlusconi annuncia sugli schermi delle sue tv il suo ingresso in politica.

Divertente, sorprendente, ironica: la serie usa la musica, gli archivi e i racconti personali come elementi chiave di una storia di grande impatto visivo, con una forte costruzione drammaturgica, una scrittura capace di raccontare cos’è stato Berlusconi non solo al pubblico italiano, ma anche agli spettatori internazionali.

Prodotto da Raffaele Brunetti e Christian Beetz

Regia di Simone Manetti

Scritto da Matteo Billi e Piergiorgio Curzi

Produttori esecutivi Vania Del Borgo e Georg Tschurtschenthaler

B&B Film è una dinamica società di produzione indipendente con base a Roma. La società sviluppa e produce documentari e docu-serie grazie ad accordi di coproduzione con le principali emittenti e piattaforme europee e internazionali, tra cui ZDF, Arte, NDR, WDR, YLE, SVT, RAI, A+E, Warner Bros/Discovery, National Geographic e Netflix. Link: https://www.bbfilm.tv/produzioni/

Testo, video e immagini dall’Ufficio stampa PS Comunicazione. Aggiornato il 10 aprile 2024.

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