Il vaso sui vasi. Capolavori del Museo Nazionale Jatta di Ruvo di Puglia

Da Ruvo a Reggio Calabria: i tesori del Museo Jatta in mostra al MArRC

Inaugurazione il 12 maggio della mostra “Il vaso sui vasi”.

Il vaso sui vasiTutto pronto per la nuova grande mostra “Il vaso sui vasi. Capolavori del Museo Nazionale Jatta di Ruvo di Puglia”, che sarà inaugurata giovedì 12 maggio alle ore 17 al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. L’esposizione, frutto della sinergia fra il MArRC e la Direzione Regionale Musei Puglia, si inserisce nella programmazione per celebrare il Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace, nell’ottica di una partecipazione allargata a tutta la Magna Grecia.

«Questa mostra ci riempie di entusiasmo – dichiara il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino. Finalmente, dopo due anni di chiusura dovuta alla pandemia, abbiamo la possibilità di offrire nuovamente al pubblico il Livello E del Museo, dedicato alle esposizioni temporanee. E lo faremo con un progetto ricco di oltre 40 capolavori vascolari, giunti appositamente dal bellissimo Museo Nazionale Jatta di Ruvo di Puglia, grazie alla proficua sinergia con la Direzione Regionale Musei Puglia, diretta da Luca Mercuri. Un elegante allestimento, curato dal nostro funzionario architetto Claudia Ventura, accompagnerà i visitatori tra le mille suggestioni delle iconografie vascolari, qui presentate tematicamente da Claudia Lucchese, direttrice del Museo Nazionale Jatta. Entreremo così nel vivo della programmazione in onore dei Bronzi di Riace – conclude Malacrino –, in attesa di un nuovo progetto espositivo che inaugureremo a luglio, coinvolgendo tutta la Magna Grecia».

Ci sono i rytha, i celebri bicchieri a testa di animale, e i preziosi crateri a figure rosse. E ancora coppe, grandi anfore, lekythoi e brocche. Tanti vasi recanti altrettante scene ritratte sulle loro superfici, con un unico tratto in comune, scelto come tema della mostra: ogni immagine illustra il momento di un rito o di una cerimonia, i cui protagonisti utilizzano proprio vasi e recipienti.

«I vasi attici e apuli a figure rosse della Collezione Jatta sono noti in tutto il mondo e continuano a rivelare curiosità e approfondimenti ad ogni sguardo – commenta Claudia Lucchese. In questa mostra si vuole raccontare un aspetto meno noto della ceramica antica, quale quello del reale impiego di uesti contenitori».

Percorrendo le quattro sezioni della mostra – “Il rito del vino”, “I guerrieri della Peucezia”, “I vasi delle donne” e “Offerte per i defunti” – e osservando i piccoli dettagli, i visitatori potranno apprendere dalle figure dipinte interessanti informazioni circa la funzione di questi recipienti e il loro utilizzo, per approfondire gli aspetti del culto e del rito che caratterizzarono la vita sociale nelle comunità indigene della Puglia tra il V e il IV secolo a.C.

«Siamo orgogliosi di questa collaborazione tra la Direzione Regionale Musei Puglia e il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, tra i più prestigiosi d’Italia – conclude Luca Mercuri. Un’occasione unica, che consolida la relazione e il dialogo tra territori, promuovendo la diffusione di culture. Viaggiare con le opere è sempre una grande emozione e consente di farle conoscere e apprezzare ad un pubblico sempre più vasto».

Il vaso sui vasi

Tornano a casa i tesori del Museo Archeologico Nazionale Jatta di Ruvo di Puglia

Malacrino: «Un successo, con decine di migliaia di visitatori»

Il vaso sui vasiAl Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria si chiude la grande mostra “Il vaso sui vasi. Capolavori dal Museo Jatta di Ruvo di Puglia”. Inserita nella programmazione per celebrare il Cinquantesimo anniversario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace, l’esposizione è nata dalla collaborazione con la Direzione Regionale Musei Puglia, guidata dal dott. Luca Mercuri, e con il Museo Archeologico Nazionale Jatta di Ruvo di Puglia, diretto da Claudia Lucchese.

Una mostra che, a partire da maggio scorso, ha riscosso uno straordinario successo, sia in termini di affluenza che di interesse da parte del pubblico. Oltre 120.000 persone hanno avuto la possibilità di visitarla, ammirando decine di grandi e piccoli vasi figurati e “raffigurati”. Perché il tema dell’esposizione è stato proprio quello della rappresentazione e del significato dell’immagine delle varie forme vascolari nelle scene dipinte sui vasi.

«Abbiamo esposto quasi 50 reperti del Museo Nazionale Jatta – dichiara Luca Mercuri –, accostati fra loro in una sequenza del tutto originale e inedita, capace di raccontare un aspetto dell’iconografia e della funzione della ceramica a figure rosse solitamente poco affrontato nelle sale museali e del tutto assente nel consueto percorso di visita del Museo Nazionale Jatta. Nel contempo, l’esposizione ha offerto ai visitatori la possibilità di conoscere una classe di materiali non molto rappresentata nella Calabria meridionale».

Il percorso espositivo ha guidato i visitatori in un viaggio alla scoperta delle più iconiche forme vascolari antiche, attraverso temi fondamentali come il consumo del vino, il gineceo e i rituali funerari. Un’attenzione speciale è stata rivolta alla Peucezia, in particolare agli usi e ai costumi di quelle comunità.

«I vasi figurati, soprattutto quelli apuli, erano perlopiù destinati a far parte di ricchi corredi tombali appartenenti a coloni greci e a capi indigeni – commenta Claudia Lucchese. Per loro il contenitore deteneva un forte significato simbolico, mediato dalle scene dipinte ma anche dalla forma vascolare prescelta. Il vaso, infatti, pur essendo supporto di immagini, conservava sempre il ricordo della sua funzione originaria che, quando connessa al mondo femminile o maschile, poteva aggiungere un’interessante connotazione al recipiente stesso».

Anche i piccoli visitatori hanno potuto apprezzare i reperti in esposizione in maniera accessibile grazie, ad esempio, ai pannelli didattici sulle varie forme vascolari antiche. La mostra, poi, si concludeva con un’area tutte dedicata ai bambini, dove era possibile colorare e personalizzare i disegni dei vasi, imparando divertendosi.

«Accessibilità, meraviglia, sinergia e bellezza sono state le parole chiave di questa esposizione, che ha affascinato migliaia di visitatori in un anno così significativo, quale è quello del Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace. Ringrazio gli amici Luca Mercuri e Claudia Lucchese per l’entusiasmo, nonché per l’impegno profuso nella realizzazione di questa mostra, che ha arricchito l’offerta espositiva del MArRC. Così come ringrazio tutto il personale che ha lavorato al progetto, dagli architetti agli archeologi, dal personale amministrativo ai restauratori, fino al personale di vigilanza che ha accolto e agevolato la fruizione del pubblico. Una bellissima esperienza che ha visto la Puglia e la Calabria unite nella valorizzazione di un eccezionale patrimonio archeologico».

Al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria è possibile accedere dal martedì alla domenica, con orario continuato dalle ore 9:00 alle 20:00 (ultimo ingresso ore 19:30). Queste le mostre temporanee ancora in corso: “Oltre l’emergenza. Attività e restauri dopo l’alluvione del 2018” al livello E, a cura di Carmelo Malacrino e Barbara Fazzari; “Sullo scaffale dello speziale. Vasi da farmacia nella Calabria del Settecento” nel magnifico spazio di Piazza Paolo Orsi, a cura del Carmelo Malacrino, Mariangela Preta e Maria Domenica Lo Faro; la piccola esposizione dedicata ai “Depositi in Mostra” al Livello D, curata da Malacrino e da Daniela Costanzo; “I Bronzi di Riace. Un percorso per immagini” con meravigliose fotografie di Luigi Spina.

Testi e immagini dalla Direzione MArRC – Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Aggiornato il 23 Gennaio 2023.

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