MAMELI – Il ragazzo che sognò l’Italia
Regia di Luca Lucini e Ago Panini

una produzione Pepito Produzioni in collaborazione con RAI Fiction

con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo

serie TV in onda in 2 serate (2×100’) in prima visione su RAI 1 

lunedì 12 e martedì 13 febbraio 2024

Con Riccardo De Rinaldis Santorelli, Amedeo Gullà, Neri Marcorè, Isabella Briganti, Barbara Venturato, Lucia Mascino, Luca Ward, Chiara Celotto, Gianluca Zaccaria, Giovanni Crozza Signoris

Una miniserie evento per raccontare al grande pubblico una storia forse poco conosciuta quanto straordinaria: la vita di Goffredo Mameli, poeta ed eroe del Risorgimento, ispirato autore di quel canto che è diventato l’Inno nazionale della Repubblica Italiana. La prima rockstar della storia, che con le sue parole ha raccontato un’intera generazione influenzandone le scelte, è un ragazzo del 1847. La sua vita, breve e bruciante come quella delle rockstar più amate, è quella di chi con il suo esempio ha saputo smuovere gli animi del popolo. Con lui partono dalla sua città, Genova, trecento volontari verso Milano in supporto delle cinque giornate del ‘48. E sempre con lui salpano altri cinquecento patrioti alla difesa di Roma nel ‘49. In lui i giovani – e non solo – riconoscevano l’ardore puro di chi sa amare fino in fondo, come testimoniano le due storie d’amore che incorniciano la sua vita pubblica. La prima tragica, perché si tratta di un amore distrutto da un matrimonio di convenienza imposto; la seconda felice come può essere quella di chi combatte al fronte e, sapendo di poter morire da un momento all’altro, giura amore eterno. In mezzo c’è di tutto: dalla composizione dell’Inno alla grande manifestazione dell’Oregina, quando per la prima volta fu cantato l’Inno da più di trentamila patrioti, l’incontro e l’amicizia con un altro grande genovese, Nino Bixio, gli eventi storici, la prima Guerra d’ Indipendenza e la Repubblica Romana dove Goffredo è il pupillo di Giuseppe Garibaldi e di Giuseppe Mazzini.

La miniserie evento racconta due anni di passioni, amori, lotte, sotterfugi, composizioni poetiche, incontri e dibattiti politici, amicizie, tradimenti e spie, ma soprattutto di crescita umana, elaborazione di ferite profonde e interrogativi non solo politici ma esistenziali.

Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia. Gallery

NOTE DI REGIA

Un’idea semplice: raccontare attraverso la breve vita di Goffredo Mameli, gli anni fantastici tra il 1847 e il 1849, quegli anni che servirono (nonostante il loro sostanziale fallimento) da laboratorio politico, creativo, sociale, a preparare lunità d’Italia, che avvenne dodici anni dopo, nel 1861.

E siccome Goffredo e i suoi amici Nino Bixio, Gerolamo Boccardo, Stefano Castagnola sono ragazzi, tra i diciotto e i ventidue anni, abbiamo deciso di raccontarli come tali. Come sarebbero oggi, dimenticandoci liconografia classica degli eroi del Risorgimento, facendoli scendere dai piedistalli, dalle targhe delle vie, dai nomi delle scuole, per raccontarli vivi, pieni di dubbi, di energia, di voglia di vivere, come lo sono i loro coetanei odierni. Come i ragazzi di oggi, hanno rapporti burrascosi tra loro, si oppongono al potere ufficiale, si oppongono all’autorità costituita. E cercano una loro via, fatta di parole e canzoni, di scherzi” e flashmob, di iniziative provocatorie e interventi sul campo. Gli adulti attorno, la famiglia di Goffredo, vivono con speranza di cambiamento e apprensione per il proprio figlio le gesta, e il successo che ad un certo momento lo coglie. Infine, poiché come tutti i giovani di quell’età anche Goffredo ha bisogno di amore, di innamorarsi, di sognare, di fremere per una donna e di sognare un legame per sempre, non poteva mancare nel nostro racconto la sua anima romantica. Con Goffredo non abbiamo messo in scena un personaggio compiuto: abbiamo deciso di raccontare un giovane in divenire. Lo abbiamo immaginato non come un poeta”, che è un abito difficile da indossare, ma come un giovane che scrive rime, come potrebbe essere un suo contemporaneo che si diverte a sperimentare con le parole. Un giovane borghese, quasi nobile, appassionato di parole, che grazie all’incontro con anime a lui affini, Nino Bixio in primis, si trova naturalmente ad unire le sue due passioni: le parole e la politica. Fino a dare vita, grazie alla musica di Michele Novaro, al Canto degli Italiani, oggi nostro Inno nazionale. Un Canto che riassume in sé tutti i motivi per cui è necessario ribellarsi, sollevarsi, e unirsi. Oltre alla celeberrima prima strofa (quella dell’elmo di Scipio), Goffredo ne scrive altre quattro piene di speranza e di ragione (da sempre noi siamo calpesti e derisi, perché non siam popolo, perché siam divisi), semplici, per essere capite da tutti. E così il Canto degli Italiani, prima ancora di diventare Inno dItalia, diventa un successo popolare: viaggia da Nord a Sud, unisce lingue e dialetti, infiamma i cuori, e spinge all’azione un paese, che ancora Paese non era: diventa virale” – come si direbbe oggi- rapidissimamente, con un passaparola, un testo ricopiato su un foglietto, precedendo, e poi sopravvivendo, alla figura umana di Goffredo Mameli. Il successo di Goffredo, il suo essere rockstarquasi senza volerlo, i suoi versi che viaggiano più veloci di lui, che si spargono di bocca in bocca, sono il contrappunto essenziale al suo carattere ardente, sempre alla ricerca del gesto, dell’azione, dell’amore. Goffredo si trova ad essere simbolo, icona da imitare già in vita, eroe suo malgrado.

In definitiva questa serie è prima di ogni cosa una storia di ragazzi, una via Pàl” genovese, rapida, piena di vita e di energia, per la quale abbiamo scelto unimmagine inedita del Risorgimento. Studiando i quadri dell’epoca abbiamo scoperto il gusto del colore, anche eccessivo, abbiamo scoperto che i giovani (osservando i primissimi dagherrotipi che iniziavano a catturare i volti delle persone con un’istantanea) avevano i capelli lunghi, gli orecchini. Abbiamo scoperto che il Risorgimento non è forzatamente rigido, scuro, e soprattutto … noioso. Abbiamo lavorato quindi sempre molto vicini ai ragazzi, con la macchina a mano, per ascoltare le loro voci, quasi non fossero quelle di personaggi storici, ma di qualcuno le cui idee sono senza tempo. Abbiamo privilegiato scenografie vere, sfruttando il sempre incredibile patrimonio italiano. In particolar modo abbiamo avuto accesso a zone e palazzi di Genova incredibili, perfette scenografie naturali per raccontare la passione di Goffredo e dei suoi. Abbiamo cercato di dimenticare limportanza storica a posteriori dei nostri protagonisti, per concentrarci sul loro divenire. Proprio come un gruppo di ragazzi contemporanei, le cui voci si fondono, le cui passioni si influenzano luna con laltra, il gruppo di Goffredo si ritrova catapultato in una realtà sempre più grande, si ritrova a sfiorare un sogno (quello dell’Italia libera e repubblicana) in una corsa a tutta velocità, dove amore, passione politica, voglia di vivere, ma anche paura, guerra e inevitabilmente sofferenza, convivono, si mischiano, trovano nuova linfa. Così i grandiche incontrano, da Mazzini a Garibaldi, da Armellini e Saffi e Ciceruacchio, sono i loro idoli, ma sono umani anch’essi (abbiamo in scena un inedito Mazzini chansonnier, scoperto durante una visita al museo a lui dedicato a Genova), affascinati dall’energia dei giovani, incapaci di contenerla, e bisognosi di sfruttarla per rendere la rivoluzione contagiosa.

Raccontare questa storia agli italiani di tutte le generazioni è stata una missione” emozionante e piena di significato ed orgoglio. Dopo questa esperienza, ascoltare lInno Nazionale Italiano per noi non è più la stessa cosa, e vorremmo che fosse così per tutti quelli che incontreranno questa serie.

Luca Lucini e Ago Panini

CAST ARTISTICO

 

Goffredo Mameli

Riccardo De Rinaldis Santorelli

Nino Bixio

Giorgio Mameli

Amedeo Gullà

Neri Marcorè

Adelaide Zoagli Mameli

Isabella Briganti

Geronima Ferretti

Barbara Venturato

Marchesa Luisa Ferretti

Lucia Mascino

Padre Sinaldi

Luca Ward

Adele Baroffio

Chiara Celotto

Francesco Castiglione

Gianluca Zaccaria

Carlin Repetto

Giovanni Crozza Signoris

Stefano Castagnola

Riccardo Maria Manera

Gerolamo Boccardo

Domenico Pinelli

Giacomo Parodi

Marco Gualco

Armida

Piera Russo

Giuseppe Mazzini

Pier Luigi Pasino

Giuseppe Garibaldi

Maurizio Lastrico

Ciceruacchio

Ricky Memphis

Generale Modane

Sebastiano Somma

Bianca Rebizzo

Susy Del Giudice

Raffaele Rubattino

Paolo Bernardini

 

CAST TECNICO

 

 

Regia di

Luca Lucini e Ago Panini

Soggetto

Antonio Antonelli

Sceneggiatura

Antonio Antonelli

Michela Straniero

Casting

Barbara Giordani

Laura De Strobel

Cristina Proserpio

Fotografia

Manfredo Archinto

Scenografia

Silvio Di Monaco

Costumi

Roberto Chiocchi

Fonico

Roberto Sestito

Montaggio

Lorenzo Colugnati

Aiuto Regista

Giuseppe Curti

Coordinatrice di produzione

Roberta De Luca

Valentina Rettaroli

Organizzatore generale

Barbara Di Girolamo

Produttore delegato
Pepito Produzioni

Mirco Da Lio

Produttore esecutivo
Pepito Produzioni

Giacomo Centola

Produttore RAI

Amelia Pollicino

Prodotto da

Agostino Saccà

 

Testi, video e immagini dagli Uffici Stampa RAI Fiction, Pepito Produzioni, Boom PR.

Dove i classici si incontrano. ClassiCult è una Testata Giornalistica registrata presso il Tribunale di Bari numero R.G. 5753/2018 – R.S. 17. Direttore Responsabile Domenico Saracino, Vice Direttrice Alessandra Randazzo. Gli articoli a nome di ClassiCult possono essere 1) articoli a più mani (in tal caso, i diversi autori sono indicati subito dopo il titolo); 2) comunicati stampa (in tal caso se ne indica provenienza e autore a fine articolo).

Write A Comment

Pin It