2 Febbraio 2016

Coleotteri per le frecce avvelenate usati dalle popolazioni San e loro piante ospiti (foto: CS Chaboo, se non indicato diversamente). 2 Diamphidia nigroornata Ståhl (=D. simplex Péringuey, =D. locusta Fairmaire), Namibia (Chrysomelidae) 3 Polyclada sp. (Chrysomelidae) 4 Blepharida sp., Kenya (foto: C Smith, USNM) 5 Lebistina sp. (Carabidae) 6 Diamphidia femoralis (sopra) e il suo nemico predatore-parassitoide, Lebistina (sotto), su pianta di Commiphora nel Sud Africa (foto: K Ober) 7 Lebistina sanguinea (Boheman) coleottero adulto su pianta di Commiphora in Sud Africa (foto: E. Grobbelaar, SANC, ARC-PPRI).
Coleotteri per le frecce avvelenate usati dalle popolazioni San e loro piante ospiti (foto: CS Chaboo, se non indicato diversamente). 2 Diamphidia nigroornata Ståhl (=D. simplex Péringuey, =D. locusta Fairmaire), Namibia (Chrysomelidae) 3 Polyclada sp. (Chrysomelidae) 4 Blepharida sp., Kenya (foto: C Smith, USNM) 5 Lebistina sp. (Carabidae) 6 Diamphidia femoralis (sopra) e il suo nemico predatore-parassitoide, Lebistina (sotto), su pianta di Commiphora nel Sud Africa (foto: K Ober) 7 Lebistina sanguinea (Boheman) coleottero adulto su pianta di Commiphora in Sud Africa (foto: E. Grobbelaar, SANC, ARC-PPRI).

È noto da tempo l’utilizzo di frecce avvelenate da parte di popoli africani, per secoli. L’argomento lo si ritrova in testi di entomologia, chimica, antropologia.
Uno studio approfondito ha ora preso in considerazione questa tecnica presso i popoli San (anche noti come Boscimani, Saan o Basarwa). Si tratta in particolare di nove nazioni San in Botswana e Namibia: G|​ui, G||ana, G||​olo, Hai||on, Ju’|hoansi, Kua, Naro, Tsila e Xao-ǁ’aen. I San sono cacciatori raccoglitori tradizionali, e questo li pone in una posizione centrale per la storia dell’umanità, oltre che per molti studi di antropologia.
Alcune informazioni vengono da resoconti del Settecento, nei quali i fatti si mescolano a molte affermazioni poco credibili. La caccia con l’arco appare nelle pitture rupestri, ma non è chiaro da quando si sia cominciato ad utilizzare i veleni: gli studiosi suppongono questo sia avvenuto molto presto.

Alcuni veleni provengono dall’emolinfa delle larve, dai bozzoli di coleotteri che si trovano sottoterra. Il veleno è paralizzante agisce lentamente, e dopo poche ore di inseguimento la preda diviene incapace di muoversi, e viene finita dal cacciatore. Il veleno è conservato lontano dalla comunità.
[Dall’Abstract:] L’utilizzo dell’arco per la caccia compare relativamente tardi nella storia umana. Si tratta di un punto poco compreso, ma l’applicazione di veleni alle frecce per incrementarne la letalità deve essere avvenuta poco dopo lo sviluppo di metodi di caccia con l’arco; queste prime transizioni multi-fase rappresentano cambiamenti cognitivi nell’evoluzione umana. Lo studio è una sintesi della letteratura ampiamente dispersa nei campi dell’antropologia, dell’entomologia e della chimica, e che si occupa delle frecce avvelenate dei San (“Boscimani”). Il termine San (o Khoisan) copre molti gruppi indigeni che utilizzano le cosiddette ‘lingue click’ nell’Africa meridionale. Coleotteri sono utilizzati per le frecce avvelenate da almeno otto gruppi San e uno non San. La ricerca sul campo e i colloqui coi cacciatori Ju|’hoan e Hai||om in Namibia ha rivelato differenze considerevoli nella natura e nella preparazione delle frecce avvelenate, nella costruzione di arco e frecce, e nell’antidoto al veleno. I cacciatori Ju|’hoan utilizzano le larve dei Crisomelidi Diamphidia Gerstaecker e Polyclada Chevrolat (Chrysomelidae: Galerucinae: Alticini) raccolte dal suolo attorno alle piante ospiti di Commiphora africana (A. Rich.) Engl. e Commiphora angolensis Engl. (Burseracaeae). Nell’area Nyae Nyae della Namibia, i cacciatori Ju|’hoan utilizzano le larve di Diamphidia nigroornata Ståhl. Larve e adulti vivono al di sopra del livello del suolo sulle piante e ne mangiano le foglie, ma i San raccolgono i bozzoli sotterranei per estrarne le larve mature. L’emolinfa delle larve è mescolata alla saliva e applicata alle frecce. I cacciatori Hai||om bollono la linfa lattiginosa della pianta Adenium bohemianum Schinz (Apocynaceae) per ridurla a una pasta densa che viene applicata alle loro frecce. I contesti socio-culturali, storici ed ecologici dei vari gruppi San possono determinare differenze nelle fonti e nella preparazione delle frecce, nella tecnologia di arco e frecce, nei comportamenti di caccia, nella potenza del veleno, e forse negli antidoti.

Lo studio “Beetle and plant arrow poisons of the Ju|’hoan and Hai||om San peoples of Namibia (Insecta, Coleoptera, Chrysomelidae; Plantae, Anacardiaceae, Apocynaceae, Burseraceae)”, di Caroline S. Chaboo, Megan Biesele, Robert K. Hitchcock, Andrea Weeks, è stato pubblicato su ZooKeys.
Link: ZooKeys; University of Kansas; Pensoft Publishers.

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