BASILICA SOTTERRANEA DI PORTA MAGGIORE: APERTURA STRAORDINARIA NUOVA ILLUMINAZIONE E RESTAURI

Roma, 17 marzo 2022. Dopo due anni la Soprintendenza Speciale di Roma dal 18 al 20 marzo riapre la Basilica sotterranea di Porta Maggiore, per presentare ai visitatori la nuova illuminazione e i nuovi restauri, prima di iniziare un altro cantiere per la sua conservazione.

Basilica sotterranea di Porta Maggiore illuminazione restauri
Crediti: Fabio Caricchia

È una ulteriore tappa promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma nella restituzione di questo monumento risalente al I secolo dopo Cristo:

«Un luogo magico che torna al pubblico dopo un accurato lavoro, un risultato importante per tutte le persone che lo hanno visitato rimanendone colpite e per quanti ancora non lo conoscono – dice Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma –. La Basilica è un luogo unico al mondo per la sua natura sotterranea, resa ancor più affascinante dal mistero sul suo uso. Da oltre un secolo archeologi e storici discutono se si tratti della sede di culti misterici o di un monumento funerario, ma le due funzioni potrebbero aver convissuto».

Crediti: Fabio Caricchia

Il rapporto con la luce naturale che penetrava dal lucernario del vestibolo è alla base di un progetto di illuminazione che suggerisce una serie di chiaroscuri tra i bassorilievi a stucco e i volumi architettonici. La nuova illuminazione suggerisce anche il colore azzurro dell’abside, in origine dipinto con un pigmento molto costoso, la fritta egizia che venne asportata già in antico. Realizzato con luci a led di vari colori e gradazioni, l’impianto restituisce con consumi ridottissimi una luce tenue tipica degli ambienti sotterranei. La nuova illuminazione è stata realizzata su progetto di Anna De Santis, Carolina De Camillis e Riccardo Fibbi.

Crediti: Fabio Caricchia

«Negli ultimi due anni, segnati dalla pandemia, la Basilica sotterranea per le piccole dimensioni è dovuta rimanere chiusa – spiega Anna De Santis direttore del monumento –. In questo periodo oltre all’illuminazione, abbiamo realizzato nuovi restauri, studiato approfonditamente il microclima interno e la presenza di microrganismi per una conservazione sempre migliore di questo edificio unico nel suo genere. Lo riapriamo per tre giorni, dando l’opportunità di visitarla prima che ripartano i lavori di restauro della volta della navata sinistra».

Basilica sotterranea di Porta Maggiore illuminazione restauri
Crediti: Fabio Caricchia

Per la natura ipogea del monumento, sulla decorazione della Basilica si creano periodicamente efflorescenze, macchie di carbonatazione, patine di microrganismi. Il nuovo restauro ha interessato la parete d’ingresso e i pilastri della navata sinistra, nonché la parte inferiore del vestibolo, affrescata su uno sfondo di colore rosso morellone. Riemergono così le pitture di figure umane, animali e paesaggi della più raffinata arte dell’età Giulio-Claudia. Il restauro è stato curato da Chiara Scioscia Santoro della Soprintendenza e da Mariangela Santella.

Basilica sotterranea di Porta Maggiore illuminazione restauri
Restauro: prima e dopo. Crediti: Fabio Caricchia
Basilica sotterranea di Porta Maggiore illuminazione restauri
Restauro: prima e dopo. Crediti: Fabio Caricchia

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Dal 18 al 20 marzo riapre la Basilica sotterranea di Porta Maggiore, per presentare ai visitatori la nuova illuminazione e i nuovi restauri. Crediti: Fabio Caricchia

BASILICA SOTTERRANEA DI PORTA MAGGIORE

Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma Anna De Santis, direttore della Basilica sotterranea

ILLUMINAZIONE E RESTAURO

Illuminazione

Progetto Anna De Santis, Carolina De Camillis e Riccardo Fibbi Realizzata da L’utile snc impianti, di Giacomo Bedoni

Restauro

Progetto, Chiara Scioscia Santoro

Realizzato da Mariangela Santella

Responsabile della sicurezza

Antonio Giovannoni

Crediti: Fabio Caricchia

APERTURA STRAORDINARIA

INFORMAZIONI

18,19 e 20 marzo 2022

Visita guidata

durata di 35 minuti, gruppi di massimo 15 partecipanti

Orari

I turno 10

II turno 11

III turno 12

VI turno 15

V turno 16

IV turno 17

Modalità della visita

tariffa€ 5,50 più € 2,00 di prenotazione a persona
prenotazione solo on line www.coopculture.it
È obbligatorio esibire il green pass e indossare la mascherina
Ingresso piazzale Labicano, 2

Dal 18 al 20 marzo riapre la Basilica sotterranea di Porta Maggiore, per presentare ai visitatori la nuova illuminazione e i nuovi restauri. Crediti: Fabio Caricchia

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LA BASILICA SOTTERRANEA STORIA E MITO

Dal 18 al 20 marzo riapre la Basilica sotterranea di Porta Maggiore, per presentare ai visitatori la nuova illuminazione e i nuovi restauri. Crediti: Fabio Caricchia

La Basilica è venuta alla luce il 23 aprile 1917 in seguito a un cedimento della linea ferroviaria Roma-Cassino, a circa 9 metri sotto il livello dell’attuale via Prenestina, non molto diverso da quello antico.

L’edificio, che risale all’inizio del I secolo dopo Cristo ed è un esempio eccezionale se non unico dell’architettura della età imperiale: non avendo subito i pesanti rimaneggiamenti tipici della maggior parte delle costruzioni della Roma antica, si è conservata così come era stata progettata e realizzata, con una sontuosa decorazione musiva, pittorica e a stucco.

Altrettanto particolare è il complesso sistema di costruzione, rivelato dalle indagini della Soprintendenza Speciale di Roma. La Basilica è stata realizzata già sotterranea per fasi successive: scavo, riempimento con getti di calce e pozzolana con blocchetti di selce della struttura portante, mura e pilastri. Infine gli ambienti furono svuotati dalla terra.

Al momento della sua costruzione la Basilica si trovava in un’area suburbana, denominata Horti Tauriani: l’area figurava tra le vaste proprietà terriere della gens Statilia, cui appartiene anche il Colombario dei liberti della famiglia le cui iscrizioni sono conservate al Museo Nazionale Romano Terme di Diocleziano.

Crediti: Fabio Caricchia

LA STRUTTURA

Il complesso della Basilica si compone di un corridoio, di un vestibolo e di una sala principale a tre navate con abside centrale: il più antico esempio di pianta basilicale rivenuto a Roma.

L’accesso dall’antica via Prenestina era costituito da un lungo corridoio con volta a botte che con una forte pendenza si collegava al vestibolo a pianta quadrangolare (di 3,60 x 3,60 metri), con volta a padiglione con un lucernario che riproduce la forma dell’aula basilicale.

L’apparato decorativo del vestibolo è caratterizzato dalla policromia sulla volta, ripartita in quadretti figurati, sulle pareti decorate a stucco invece si ripetono paesaggi con la presenza di uccelli e ghirlande floreali. Nella parte inferiore, lo zoccolo di colore rosso, oltre ai paesaggi si apprezzano figure umane dipinte.

L’ambiente principale (di 12 x 9 metri per complessivi metri quadrati 108) è rettangolare suddiviso da sei pilastri in tre navate coperte con volte a botte. La navata centrale, più ampia rispetto alle laterali, presenta sul fondo un’abside semicircolare.

Nell’aula basilicale predomina il colore bianco della decorazione a stucco, mentre i pavimenti sono a mosaico in bianco e nero, e lo zoccolo è affrescato in rosso morellone come nel vestibolo.

Basilica sotterranea di Porta Maggiore illuminazione restauri
Crediti: Fabio Caricchia
Basilica sotterranea di Porta Maggiore illuminazione restauri
Crediti: Fabio Caricchia

Sulle pareti e sulle volte si dispiegano varie serie di splendidi stucchi figurati: nel catino dell’abside è raffigurata Saffo nell’atto di lanciarsi dalla rupe di Leucade. Anche le altre rappresentazioni riconducono alla mitologia classica (come Ganimede rapito da un genio alato, il ratto di una delle figlie di Leucippo, Orfeo ed Euridice, Medea e Giasone), cui si aggiungono scene di vita quotidiana o rituali mistici.

Crediti: Fabio Caricchia

Sulle pareti si moltiplicano le figure femminili di offerenti, le immagini di oggetti come vasi, candelabri, strumenti musicali e grandi pannelli con raffigurazioni paesaggistiche stilizzate.

STORIA E MITO

Il fascino della Basilica è anche dovuto al mistero sulla sua funzione: è stata infatti interpretata come luogo di culto oppure come edificio funerario. Una interpretazione cultuale è stata avanzata da Jérôme Carcopino che attribuisce il complesso alle proprietà di Tito Statilio Tauro, accusato di pratiche magiche da Agrippina, la madre di Nerone, e che, per non subire l’onta del processo, si tolse la vita nel 53 dopo Cristo.

Crediti: Fabio Caricchia

Tito Statilio Tauro avrebbe fatto parte di una setta misterica che fornì il pretesto per le accuse di stregoneria, e Carcopino identifica la basilica con la sede di un culto neopitagorico per la scelta del sito, per l’impianto planimetrico e per la decorazione. L’edificio è stato interpretato anche come luogo di culti orfici.

Un altro storico, Gilles Sauron, confermando la proprietà alla famiglia degli Statili, identifica l’edificio come la tomba di un altro Tito Statilio Tauro, vissuto trenta anni prima, collaboratore e amico di Augusto.

I recenti restauri e studi hanno fatto ipotizzare due momenti nella realizzazione decorativa della Basilica, una riferibile all’età augustea e l’altra all’età neroniana, che potrebbero rimandare ai due personaggi omonimi della gens Statilia, e suggerire forse un cambio d’uso del complesso nella prima metà del I secolo dopo Cristo Anche se le due funzioni, monumento funerario e luogo di culto misterico, potrebbero non essere alternative, ma aver convissuto.

Al di là delle ipotesi sulla funzione della Basilica, l’organicità e l’eleganza della decorazione permettono di datare il monumento all’inizio del I secolo dopo Cristo, sia per la scelta dei soggetti che per lo stile della realizzazione, i cui confronti più stringenti si ritrovano, sempre a Roma, nei coevi esempi della villa della Farnesina, del criptoportico sul Palatino e della Sala dalla volta dorata nella Domus Aurea.

Crediti: Fabio Caricchia

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Testo e immagini dall’Ufficio Stampa Soprintendenza Speciale di Roma.

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