Il restauro del Mosaico della Battaglia di Isso tra Alessandro Magno e Dario di Persia
Concluso il ribaltamento del Mosaico della Battaglia di Isso tra Alessandro Magno e Dario di Persia
Si entra nel vivo del restauro: sarà possibile esplorare gli strati preparatori retrostanti le tessere da mercoledì 1° novembre 2023, e riapre la sezione Mosaici
Visibile il cantiere di lavoro
Paolo Giulierini: “Abbiamo mantenuto la parola data”
30 ottobre 2023. Un lavoro corale di alta specializzazione ha unito architetti, ingegneri, restauratori: è stato effettuato con successo il delicato ribaltamento del mosaico di Alessandro. L’operazione è il passaggio indispensabile per entrare nel vivo della fase esecutiva del restauro.
Mercoledi 1° novembre apre il ‘cantiere trasparente’, che permetterà di assistere ai lavori guardando da una finestra installata nella sala adiacente; inoltre, torna fruibile la sezione che custodisce i capolavori musivi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
“Sono giorni di immensa soddisfazione e di particolare emozione, giorni che resteranno nella storia del MANN e che vogliamo condividere con i nostri visitatori. Il più celebre mosaico dell’antichità si è mosso, dopo oltre un secolo, ed ora è possibile lavorare sulle malte di 2000 anni fa. La grande impresa procede grazie alla professionalità di una squadra straordinaria – dichiara il direttore del Museo Paolo Giulierini – Nella settimana in cui tagliamo il traguardo delle 500mila presenze nel 2023, invitiamo tutti i cittadini, oltre naturalmente ai tanti turisti attesi per le festività, a visitare il MANN per le due giornate di gratuità volute dal Ministro Gennaro Sangiuliano: il 4 novembre, Giorno dell’unità Nazionale e delle Forze Armate e il 5, prima domenica del mese. Il pubblico troverà un Museo al gran completo e al lavoro. Il Mosaico di Alessandro Magno e Dario tornerà a risplendere come mai nessuno lo aveva visto. Lo avevamo promesso. E noi manteniamo sempre la parola data”.
Il mosaico di Alessandro, capolavoro proveniente dalla casa del Fauno di Pompei, misura 5.82×3.13 metri e pesa 5 tonnellate (l’ultima rilevazione del peso risale al momento successivo al ribaltamento).
Sono stati necessari quindici giorni per il montaggio del sistema di movimentazione e per i collaudi; oltre tre ore di lavoro certosino per ribaltare il mosaico: il manufatto, ormai ancorato al sistema di movimentazione, è stato svincolato dalle staffe in ferro che lo tenevano fissato al muro ed è stato lentamente portato in posizione orizzontale. La graduale e uniforme rotazione è avvenuta grazie a un sistema costituito da due serie di quattro paranchi, ciascuno dotato di singole celle di carico. Presente anche un sistema di sensori in fibre ottiche, fissato sul telaio metallico che racchiude il mosaico. Durante le operazioni, è stato effettuato costantemente e in tempo reale il monitoraggio della distribuzione dei carichi sui singoli paranchi e delle eventuali deformazioni del telaio. Tutti i parametri sono stati abbondantemente contenuti nei limiti di sicurezza previsti in progetto. Il mosaico, ben assicurato all’interno di una sorta di sandwich (costituito in parte dal vecchio sistema di contenimento e in parte dal nuovo pannello di chiusura), non ha subito alcun tipo di stress.
Grande l’emozione della squadra di lavoro a conclusione della straordinaria movimentazione dell’opera.
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Crediti per le foto: Valentina Cosentino. Testo e immagini dall’Ufficio Comunicazione MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Al via la seconda fase esecutiva del restauro del Mosaico di Alessandro
26 giugno 2024. Mercoledì 3 luglio, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, avrà inizio la seconda fase esecutiva del restauro del Mosaico di Alessandro. I lavori, la cui conclusione è prevista nei primi mesi del 2025, contempleranno il consolidamento degli strati preparatori originari del mosaico e la realizzazione di un nuovo supporto. Il capolavoro, che risale al I sec. a.C. e proviene dalla Casa del Fauno di Pompei, ha dimensioni straordinarie: pesa circa sette tonnellate ed è composto da quasi due milioni di tessere di dimensioni millimetriche, disposte su una superficie di 5.82 x 3.13 metri.
L’opera sarà nuovamente movimentata per essere collocata in posizione orizzontale, completando così l’intervento di restauro della superficie musiva.
La movimentazione sarà eseguita dallo stesso sistema meccanico che, già presente in situ, lo scorso ottobre ha permesso, con un’operazione di notevole impegno, il distacco del mosaico dalla parete dove era stato collocato nel 1916. Analogamente a quanto accaduto durante la prima movimentazione, saranno naturalmente monitorati in tempo reale gli spostamenti e le sollecitazioni sull’opera. Negli ultimi mesi di lavoro è stato possibile indagare approfonditamente gli strati preparatori originari del manufatto, verificandone lo stato di conservazione e completando il quadro di conoscenze in nostro possesso sino ad oggi.
“Avviamo una nuova fase di lavoro per restaurare il mosaico di Alessandro: un intervento inedito dal punto di vista scientifico, che ancora una volta ha unito i termini di tutela e valorizzazione. Anche nei prossimi mesi, il cantiere trasparente permetterà al pubblico di seguire l’intervento, accompagnando il percorso verso la nuova collocazione e fruibilità dell’opera“, commenta il Direttore Generale Musei del MiC, Massimo Osanna.
Testo e immagini dall’Ufficio Comunicazione MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli.