Progetto diffuso “Itinerari Guerciniani” e mostra “Guercino e i suoi allievi. Dalle ‘teste di carattere’ ai ritratti”

Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, Trinità, 1616, olio su tela. Collezione UniCredit di Palazzo Magnani, Bologna Itinerari Guerciniani
Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, Trinità, 1616, olio su tela. Collezione UniCredit di Palazzo Magnani, Bologna

Bologna, 3 ottobre 2023 – Il Comune di Bologna, la Città metropolitana di Bologna, il Comune di Cento, la Regione Emilia-Romagna, insieme al Territorio Turistico Bologna Modena, al Tavolo turismo Pianura e a Bologna Welcome, sono i promotori del progetto “Itinerari Guerciniani” dedicato al grande maestro della pittura barocca Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento, 1591 – Bologna, 1666).

L’iniziativa – ideata in accompagnamento alla riapertura al pubblico nel novembre 2023 della Pinacoteca Civica di Cento, resa inagibile dagli eventi sismici del 2012, con il riallestimento delle opere di Guercino in essa conservate, e alla mostra temporanea Guercino nello studio allestita alla Pinacoteca Nazionale di Bologna dal 28 ottobre 2023 – si declina in una serie di itinerari, connessioni culturali destinazioni turistiche, rivolte a diverse tipologie di pubblici.

Il progetto si propone di rafforzare le collaborazioni culturali nell’ambito del sistema museale metropolitano di Bologna e di quello regionale dell’Emilia-Romagna, coinvolgendo le numerose realtà territoriali che conservano opere di Guercino, della sua bottega e di artisti che furono influenzati dalle sue opere, con l’obiettivo di creare percorsi di visita a disposizione sia delle comunità locali e del pubblico di prossimità che dei turisti, anche successivamente all’inaugurazione della Pinacoteca di Cento: un itinerario permanente, nel segno di Guercino.
Oltre agli Itinerari Guerciniani promossi sul territorio regionale, le iniziative troveranno ideale estensione in altre prestigiose sedi museali nazionali nel 2024, a conferma di un rinnovato interesse per la tradizione artistica bolognese ed emiliana e, in particolare, per la figura dell’artista originario di Cento.

Ad aprire questa programmazione diffusa, con la creazione di itinerari permanenti, è l’esposizione Guercino e i suoi allievi. Dalle ‘teste di carattere’ ai ritratti promossa dai Musei Civici d’Arte Antica del Settore Musei Civici Bologna e curata da Silvia Battistini, intesa ad approfondire alcuni aspetti della produzione del maestro e degli artisti che si formarono presso di lui e la sua bottega.

La mostra, visibile dall’8 ottobre al 26 novembre 2023 è allestita nella Sala Urbana della Collezioni Comunali d’Arte, che conservano una pregevole copia antica (probabilmente eseguita dalla bottega) di un quadro ‘da stanza’ di Guercino, raffigurante San Giovanni Battista in carcere tentato da Salomè, iconografia molto rara, ma di cui il maestro realizzò due versioni molto simili e da cui furono tratte numerose copie coeve. Da qui nasce lo spunto per mettere a confronto opere di Guercino eseguite in epoche diverse della sua carriera, nelle quali i soggetti hanno fisionomie così connotate da presentarsi come ‘teste di carattere’: la Trinità (1616) e Lucrezia (1644 ca.) provenienti dalla Collezione UniCredit di Palazzo Magnani a Bologna e il già citato San Giovanni Battista (1630 ca.) delle Collezioni Comunali d’Arte.
A queste opere si aggiunge l’esposizione di ritratti realizzati da collaboratori e allievi delle generazioni successive: di Benedetto Gennari il Giovane, Ritratto di fanciulla (Ippolita Obizzi?) (1692 ca.) delle Collezioni Comunali d’Artee del fratello Cesare Gennari, Ritratto di Dorotea Fiorenza Saccenti (1660 ca.) e Ritratto di Francesco Maria Dal Sole (1665 ca.) dell’ASP Città di Bologna: La Quadreria di Palazzo Rossi Poggi Marsili.
Inoltre, con tre opere conservate alle Collezioni Comunali d’Arte, si dedica una sezione alla fama raggiunta dai dipinti del Guercino: il San Girolamo penitente, di un suo stretto collaboratore ed emulo come Bartolomeo Gennari, proveniente dalla collezione di Agostino Sieri Pepoli; le copie settecentesche di piccolo formato della celebre Vestizione di san Guglielmo – il cui originale si trovava dal 1620 nella chiesa di San Gregorio e Siro a Bologna -, probabilmente entrato nelle collezioni pubbliche grazie al lascito di Luca Sgarzi nel 1850, e della Flora, proveniente dalla collezione di Pier Ignazio Rusconi, tratto dal dipinto commissionato nel 1642 dal riminese Giovanni Orio e oggi conservato a Roma a Palazzo Rospigliosi.
La mostra offre anche l’occasione per approfondire la storia collezionistica di alcune delle opere del museo e testimonia quindi la vivacità del mondo degli amatori d’arte nella Bologna dell’Ottocento.

Testo e immagini dall’Ufficio Stampa / Press Office Settore Musei Civici Bologna

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