20 – 21 Gennaio 2016
Il sito neolitico di Alto de Reinoso, nella provincia di Burgos nella Spagna settentrionale, ci mostra una comunità agricola che visse lì seimila anni fa circa, e caratterizzata da legami molto stretti.
Le prove vengono da una tomba, nella quale almeno 47 tra adulti e adolescenti sono stati sepolti durante un periodo di un centinaio di anni. Al di sotto del monumento megalitico, i resti scheletrici però ci forniscono ulteriori informazioni: arti e teschi sono mancanti. La comunità viveva di agricoltura (cereali) e pastorizia (pecore e capre), e soffriva di relativamente poche malattie. Alcuni individui erano legati da parentela e nella maggior parte dei casi vissero crebbero nell’area.
[Dall’Abstract:] L’analisi dei resti umani dalla tomba megalitica presso Alto de Reinoso rappresenta il più ampio studio integrato di una sepoltura collettiva neolitica in Spagna. Combinando archeologia, osteologia, genetica molecolare e analisi degli isotopi stabili (87Sr/86Sr, δ15N, δ13C) si sono ottenute ricche informazioni su numero minimo di individui, età, sesso, altezza corporea, patologia, profili del DNA mitocondriale, relazioni di parentela, mobilità e dieta. La tomba fu in uso per circa un centinaio d’anni attorno al 3700 a. C. (anni calibrati), datando così al Tardo Neolitico della cronologia iberica. Al fondo della tomba collettiva, sei scheletri completi e sei parziali giacciono in posizioni anatomicamente corrette. Sopra di loro, ulteriori corpi rappresentano un utilizzo successivo e differente della tomba, con quasi tutti gli scheletri che esibiscono segni di manipolazione, come parti scheletriche mancanti, in particolare teschi. Il monumento megalitico comprende almeno 47 individui, comprendendo maschi, femmine, e subadulti, anche se i bambini tra 0 e 6 anni sono sottorappresentati. I resti scheletrici esibiscono un numero moderato di patologie, come malattie degenerative articolari, fratture guarite, traumi cranici, e una bassa intensità di carie. I profili di DNA mitocondriale rivelano un pattern che punta a una comunità locale strettamente correlata con pattern di parentela matrilineari. In alcuni casi gli individui adiacenti nello strato sottostante mostravano relazioni familiari. Secondo i loro rapporti relativi all’isotopo dello stronzio, solo pochi individui spesero la loro prima infanzia in un ambiente geologico diverso, mentre la maggioranza degli individui crebbe lì, localmente. L’analisi degli isotopi di carbonio e azoto, che è stata intrapresa per ricostruire le abitudini alimentari, indica che questo era un gruppo omogeneo con accesso egalitario al cibo. Cereali e piccoli ruminanti erano la principale fonte di nutrizione. Questi dati si sposano bene con lo stile di vita tipico delle popolazioni agricole sedentarie della Meseta spagnola durante questo periodo del Neolitico.
Lo studio “A Community in Life and Death: The Late Neolithic Megalithic Tomb at Alto de Reinoso (Burgos, Spain)”, di Kurt W. Alt, Stephanie Zesch, Rafael Garrido-Pena, Corina Knipper, Anna Szécsényi-Nagy, Christina Roth, Cristina Tejedor-Rodríguez, Petra Held, Íñigo García-Martínez-de-Lagrán, Denise Navitainuck, Héctor Arcusa Magallón, Manuel A. Rojo-Guerra, è stato pubblicato su PLOS One.
Link: PLOS One; University of Basel; Sinc; Past Horizons, Phys.org via Public Library of Science; Daily Mail; UPI.
Fig 3. Sovrapposizione di diversi strati nell’ossario neolitico con indicazione degli individui con lo stesso profilo genetico (grafico: Héctor Arcusa Magallón). Da PLOS One, © 2016 Alt et al., CC BY 4.0.
Fig 1. Cartina con la collocazione geografica della tomba megalitica di Alto de Reinoso nella provincia di Burgos (Castilla y León, Spagna) (grafico: Héctor Arcusa Magallón; Copyright by the authors). Da PLOS One, © 2016 Alt et al., CC BY 4.0.
Fig 2. Ricostruzione dell’aspetto originario del tumulo megalitico di Alto de Reinoso (grafico: Héctor Arcusa Magallón). Da PLOS One, © 2016 Alt et al., CC BY 4.0.