WORLD PRESS PHOTO conclude la sua edizione 2023

Bari ultima tappa italiana della mostra di fotogiornalismo
più famosa nel mondo

 

Da sessantasei edizioni il World Press Photo (WPP) presenta foto che hanno lo scopo di raccontare gli eventi più significativi che avvengono in tutto il mondo. La mostra annuale, in questo 2023, si è tenuta in varie città di oltre 17 paesi, con le stampe che hanno fatto il giro del mondo, fino alle tappe italiane tra le quali Torino, Lodi, Lucca, Roma e Bari; per concludersi il 17 dicembre 2023 a Prangins, Svizzera e Gouda, Paesi Bassi.

Oggetto di rappresentazione sono le crisi, emergenze e guerre del nostro mondo, ma anche le storie che più difficilmente sono raccontate dai media, oltre a questioni dimenticate e storie individuali ingiustamente sommerse. Tutte queste tematiche rendono il World Press Photo il contest di fotogiornalismo internazionale tra i più importanti; in grado di consegnare, attraverso numerose immagini dal mondo – 120 stampe per l’edizione barese del 2023 – una unica globale fotografia della storia attuale.

Le foto esposte, per lo più in grande formato, sono state selezionate tra oltre 60.000 proposte di 3.752 fotografi provenienti da 127 Paesi. I conflitti come quello fra Russia e Ucraina e la transizione ecologica, con uno sguardo ai cambiamenti climatici, sono stati tra i temi scelti dalla “giuria globale indipendente”, guidata da Brent Lewis, il redattore fotografico del New York Times.

Nell’annunciare i progetti vincitori per il 2023, Brent Lewis ha dichiarato che le fotografie in mostra a rappresentare il 2022 sono indicative del momento e serviranno come documenti storici per le future generazioni che guardino indietro a quell’anno, sperando che possano trarne lezione.

La giuria del WPP ha assegnato il premio principale alla foto di una donna incinta ferita mentre veniva portata fuori dal reparto maternità dell’ospedale di Mariupol, danneggiato dagli attacchi aerei russi che hanno ferito 17 persone e uccise altre tre, tra cui la donna incinta e suo figlio. La foto è stata scattata da Evgeniy Maloletka, fotogiornalista ucraino.

Il tragico destino di Iryna Kalinina e del suo bambino cattura l’orrore della guerra in Ucraina.

 

Un altro dei campi di battaglia raccontati dai fotografi scelti per la mostra è l’Afghanistan, dal titolo: “Il prezzo della pace in Afghanistan”, una raccolta di nove fotografie del fotografo danese Mads Nissen che descrive le terribili condizioni in cui riversa la popolazione afghana dopo decenni di guerra.

Il ragazzo di 15 anni ritratto, Khalil Ahmad, si trova nella città occidentale di Herat, vicino a un villaggio tristemente noto come il “villaggio con un solo rene”. La didascalia spiega che Khalil

“ha deciso di vendere il suo rene per 3.500 dollari. Dopo l’operazione, Khalil soffre di dolori cronici e non ha più la forza per giocare a calcio e cricket. La mancanza di posti di lavoro e la minaccia della fame hanno portato ad un drammatico aumento del traffico illegale di organi”.

Un’altra foto tra le più espressive riguarda la feroce risposta della polizia israeliana alle persone in lutto che trasportavano la bara della giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh, durante il suo funerale a Gerusalemme Est, il 13 maggio 2022. Di fronte alla palese brutalità subita, al popolo palestinese non è nemmeno permesso di seppellire i propri morti in pace.

Non è facile, entro i limiti di questo articolo, commentare altre fotografie toccanti della mostra, che trattano, ad esempio, la violenza della polizia e la difficile situazione dei rifugiati di guerra, o l’impatto del cambiamento climatico attraverso le immagini delle serre innovative rappresentative della transizione ecologica in atto. Tra queste citiamo quelle parte del progetto interno all’edizione di quest’anno, il “Net-Zero Transition” dell’italiano Simone Tramonte, che ha vinto nella categoria “Progetti a Lungo Termine per l’Europa 2023”. Ad essere documentate sono le innovazioni che stanno contribuendo a rendere l’Europa il primo continente a impatto zero, perseguendo l’obiettivo di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 verso un necessario futuro più sostenibile. 

Le foto dedicate all’argomento sembrano affrontare la crisi ambientale con ottimismo, enfatizzando non solo il progresso tecnologico ma anche quello sociale annesso. Le soluzioni testimoniano una risposta esistente alla sfida ambientale, sorridendo alla tecnologia, in questo caso alleata e non solo d’ostacolo.

Ciò che possiamo dire, basandoci sulla storia delle ultime mostre del World Press Photo, è che l’evento ha probabilmente attirato anche quest’anno milioni di visitatori in tutto il mondo. Per festeggiare l’importante decennale che attrae turismo a breve e lungo raggio nel capoluogo pugliese, la mostra a Bari si è arricchita di una seconda esposizione fotografica dal titolo Iconic Images, con alcune delle foto iconiche della storia, ospitate in un’ala recentemente ristrutturata del Teatro Margherita.

In occasione della sua 66° edizione, World Press Photo Exhibition è tornata a Bari dal 13 ottobre al 10 dicembre 2023 e raggiunge l’importante traguardo del suo decennale nel capoluogo pugliese.

Foto dall’Ufficio Stampa World Press Photo Bari.

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