Occuparsi di cambiamento climatico e credenze locali in Africa

Studi in Malawi e Zambia evidenziano che le credenze mutevoli influenzano il modo con cui le comunità fronteggiano il cambiamento climatico

New York| Heidelberg, 15 Settembre 2015 (testo Inglese cortesemente fornito da Springer, e qui tradotto)
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Gli esperti dovrebbero prendere nota delle conoscenze e credenze locali quando pianificano come aiutare le popolazioni a fronteggiare gli impatti del cambiamento climatico. Questo assicurerà che tali interventi e finanziamenti siano ben spesi, e che non siano culturalmente insensibili: questo il suggerimento di Conor Murphy dell’Università Irlandese di Maynooth. Insieme a un team di ricerca interdisciplinare dalle Università in Malawi, Zambia e Irlanda ha intervistato i membri della comunità nel Malawi e nello Zambia per valutare quanto fossero bene in grado di adattarsi alle modalità di produrre cibo in un contesto di sistemi mutevoli di credenze e cambiamento climatico. I risultati sono stati pubblicati nel periodico di Springer, Climatic Change.

Su una scala globale, la vulnerabilità al cambiamento climatico tende ad essere massima nelle parti del mondo dove la religione è più importante nella vita quotidiana. In un’area vulnerabile come l’Africa sub-sahariana, ad esempio, i Cristiani sono aumentati di 70 volte e i Musulmani di 20 volte nel secolo scorso. Le credenze tradizionali e la conoscenza ecologica tradizionale (NdT: traditional ecological knowledge – TEK) radicata in uno spirito mondiale ancestrale continua comunque ad influenzare la vita quotidiana, specialmente nelle comunità rurali. Le credenze religiose sono un elemento importante della cultura, ma non sono sempre statiche .
Tali sistemi di credenze mutevoli influenzano però il modo col quale la gente risponde e si adatta ad importanti problemi come le sfide relative al cambiamento climatico. Il team di ricerca ha intervistato membri di due comunità rurali in Africa: i Bolero in Malawi e i Monze in Zambia. Il Cristianesimo e le credenze tradizionali coesistono all’interno di queste comunità. I ricercatori hanno valutato come il mantenimento di multipli sistemi di credenze influenzi la capacità di queste comunità di produrre cibo e di adattarsi all’impatto del cambiamento climatico.
Presso i Bolero, una tranquilla coesistenza e integrazione è stata osservata tra credenze e pratiche tradizionali e cristiane. Le organizzazioni basate sulla fede hanno aiutato i membri della comunità a comprendere meglio cosa causa la variabilità climatica nella loro area. Precedentemente, questa era associata ad una punizione da parte degli spiriti ancestrali.
A Monze, al contrario, si sono sperimentate tensioni quando decisioni sul sostentamento furono prese sulla base della pratica dei rituali della pioggia. Le pratiche tradizionali e di venerazione degli spiriti ancestrali furono viste come maligne da parte delle religioni cristiane. Gli Anziani attribuirono la responsabilità dei recenti fallimenti delle precipitazioni alla mancanza di aderenza alle credenze tradizionali da parte delle giovani generazioni. In entrambe le comunità, gli Anziani erano preoccupati che le credenze mutevoli stessero interessando il modo con cui le persone utilizzano le pratiche di gestione della conoscenza ecologica tradizionale.
“Quando la si avvicina attraverso la lente delle credenze e pratiche religiose, la Cultura gioca un ruolo importante nella capacità di adattarsi, ma non è statica,” ricorda il prof. Olusegun Yerokun dell’Università di Mulungushi, coautore della ricerca. “Il modo con cui le comunità che mantengono sistemi multipli di credenze sono in grado di adattarsi è in gran parte determinato dal modo con cui i sistemi di credenze coesistono, e da come differenti forme di conoscenza sono valutate, accettate e integrate.”
“Coi servizi relativi al clima che diventano l’oggetto su cui si concentrano la ricerca e gli interventi governativi nelle regioni vulnerabili, l’evitare un cattivo adattamento, culturalmente ed economicamente dispendioso, richiederà il dare attenzione alla complessità e al dinamismo di tali panorami religiosi mutevoli.” Così consiglia Murphy.
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Riferimenti: Murphy, C. et al (2015). Adapting to climate change in shifting landscapes of belief,Climatic Change, DOI 10.1007/s10584-015-1498-8
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Springer non è responsabile dell’accuratezza della traduzione.
Alcuni bambini presso il Lago Malawi/Niassa, foto di Kevin Walsh da Flickr, CC BY 2.0.

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