Podere Cannicci, nuove scoperte sul rapporto tra Etruschi e Romani

Da una campagna archeologica condotta nel sito di Podere Cannicci emerge una serie di interessanti novità sul rapporto tra Etruschi e Romani nel periodo successivo alla conquista romana dell’area.

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L’équipe di IMPERO Project al lavoro nel sito di Podere Cannicci. Credits: IMPERO Project

Merito dell’équipe coordinata dal professor Alessandro Sebastiani della University at Buffalo, in collaborazione con i ricercatori del The Cooper Union, della Michigan State University e dell’Interconnected Mobility of People and Economies along the River Ombrone (IMPERO) Project, nell’ambito di un progetto avviato nel 2017, che negli ultimi mesi di lavoro ha registrato notevoli progressi dal punto di vista archeologico.

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Alcuni dei reperti rinvenuti a Podere Cannicci. Credits: IMPERO Project

Lo studio pubblicato su Etruscan and Italic Studies riporta infatti i risultati ottenuti nel corso dell’ultima campagna di scavi condotta nel territorio comunale di Civitella Paganico, in provincia di Grosseto, dove l’analisi dei corredi funerari rinvenuti nella necropoli del II secolo a.C. di Podere Cannicci – uno dei pochi siti della zona sopravvissuti al saccheggio di reperti che l’antichità ci ha tramandato – testimonia la sopravvivenza degli usi e dei costumi etruschi alla conquista romana nella vita pubblica e privata della popolazione autoctona.

Le tre tombe etrusche del tutto intatte scavate dagli archeologi di IMPERO Project, risparmiate per miracolo dalla corsa all’oro e ai beni preziosi che purtroppo negli anni hanno visto protagoniste diverse necropoli toscane e più in generale italiane, hanno restituito reperti in ottimo stato di conservazione, tra cui orecchini e corone in oro, anelli in bronzo raffiguranti Ercole, ceramica pregiata e strigili in ferro, offrendo un’esclusiva panoramica sull’Etruria e i suoi riti funebri di oltre 2.200 anni fa.

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La corona in oro rinvenuta in una delle urne della necropoli di Podere Cannicci. Credits: IMPERO Project

Una scoperta eccezionale per il team di IMPERO Project, che indagando su un sito già alle prese per più di due secoli con la conquista romana testimonia una commistione tra elementi culturali tipici della Roma dell’epoca e tradizioni etrusche sopravvissute e perfettamente testimoniate dai corredi rinvenuti nel corso degli scavi, a conferma di un modus operandi collaudato che negli anni successivi consentirà ai Romani di annettere anche sul piano culturale civiltà vicine e lontane di tutto il mondo antico.

«Questi ritrovamenti mostrano come sarebbe più opportuno parlare di osmosi culturale e sociale anziché di subordinazione di un popolo rispetto a un altro – spiega Sebastiani -. Le analisi rivelano l’interessante e profonda relazione tra Etruschi e Romani, nell’ambito della quale le comunità etrusche sono riuscite a sopravvivere e al tempo stesso ad adattarsi alle caratteristiche tipiche del mondo romano».

E pensare che, come spesso accade in questi casi, le operazioni di scavo hanno avuto inizio un po’ per caso. Diversi anni fa, infatti, un progetto edilizio fu in grado di rivelare tracce di un antico insediamento, che all’epoca fu oggetto di indagine da parte dei ricercatori ma i cui risultati non vennero mai pubblicati.

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Due orecchini in oro da Podere Cannicci. Credits: IMPERO Project

La vicenda fu ben presto dimenticata, finché il proprietario del terreno, un appassionato di archeologia che aveva già preso parte ad alcuni scavi di Sebastiani, intuendo l’enorme potenziale del sito, prese contatti con l’archeologo per riprendere i lavori in un’area che in un primo momento si riteneva mai stata abitata dagli Etruschi.

Ad oggi, invece, le indagini archeobotaniche condotte sul terreno e sul materiale organico rinvenuto e le analisi del Dna degli scheletri recuperati durante lo scavo – in collaborazione con l’Università di Siena – stanno contribuendo a ricostruire l’antico aspetto del sito di Podere Cannicci.

«Il progetto sta mano a mano restituendo nuovi pezzi dell’intricato puzzle degli insediamenti storici in Etruria durante il periodo di transizione della conquista romana – aggiunge Sebastiani – e del loro sviluppo all’interno del sistema politico imperiale, della tarda antichità e dell’ascesa della società medievale».

Vista aerea di Castellaraccio di Monteverdi, sito investigato da IMPERO Project. Credits: IMPERO Project

Fonti: University at Buffalo, IMPERO Project a Podere Cannicci. Si ringrazia Alessandro Sebastiani.

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