LA BIBLIOTECA RITROVATA. Saba e l’affaire dei libri di Michelstaedter
Letteratura regionale e multilingue, accanto agli autori classici italiani, da Dante a Foscolo e Leopardi sono presenti nel volume-catalogo “La biblioteca ritrovata. Saba e l’affaire dei libri di Michelstaedter”, edito da Leo S. Olschki di Firenze, che sarà presentato in anteprima nazionale venerdì 19 febbraio alle 17.30 alla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. All’incontro saranno presenti gli autori, Sergio Campailla, Marco Menato, Antonio Trampus, Simone Volpato, introdotti da Fabrizio Meroi, Università di Trento e Antonella Gallarotti, responsabile Fondo Michelstaedter della Bsi.
“La pubblicazione prosegue l’opera di valorizzazione sostenuta dal Ministero dell’opera di un intellettuale di non comune versatilità, scrive nella prefazione Rossana Rummo, direttore generale Biblioteche e Istituti culturali del MIBACT, il cui lascito artistico e spirituale sono indicativi della sua genialità”. I diversi saggi degli autori ripercorrono le vicende attraverso le quali i 271 fra libri, opuscoli e riviste, sono giunti fino ad oggi. Testi scampati alla prima e seconda guerra mondiale e alla persecuzione nazista della famiglia ebraica della quale faceva parte Carlo morto suicida nel 1910.
Libri che furono salvati dalla dispersione dalla sorella di Carlo Paula che li mise in salvo, assieme ad altri documenti, disegni e dipinti, prima di partire per Svizzera dove si era rifugiata, per sfuggire alla persecuzione tedesca. Acquistati dal poeta libraio Umberto Saba nel 1951 furono poco dopo ceduti a Cesare Pagnini (1899-1989) intellettuale e politico triestino. Nella sua biblioteca restarono gelosamente custoditi fino alla scoperta del libraio e antiquario triestino Simone Volpato che, nel 2013, li ha ceduti alla Biblioteca goriziana. Un’acquisizione resa possibile grazie a un finanziamento messo a disposizione dalla Direzione generale delle Biblioteche del Mibact.
Saba apprezzava Carlo Michelstaedeter, inoltre gli era vicino in quanto vittima esso stesso dell’odio antisemita. In una sua lettera all’avvocato Pagnigni scrive riferendosi al filosofo goriziano: “Lo conobbi a Firenze anni addietro… La biblioteca mi pare molto interessante”.
“I libri, ricorda Marco Menato, direttore della Bsi, sono catalogati nella banca dati del Servizio Biliotecario nazionale e sono a disposizione di ricercatori e studenti, compatibilmente con le condizioni di conservazione”.
Su molti dei volumi sono presenti dei disegni di Carlo, oltre una ventina, correzioni di refusi, sottolineature a matita e penna e sulla copertina o sul frontespizio un timbro circolare che ne attesta l’autenticità della provenienza dalla biblioteca della famiglia Michelstaedter. In particolare due monografie degli artisti tedeschi Franz von Stuck e Max Klinger rispettivamente del 1901 e del 1906.
Con i disegni di Stuck Carl costruisce un rapporto stretto, scrive Sergio Campailla, si ispira ai suoi modelli creandone dei nuovi, minimalisti e bizzarri, sulla scia delle sue opere denominate “Processione delle ombre” (vedi allegato). Nel caso del testo dedicato a Max Klinger Carlo apporta dei ritocchi grafici e traccia uno schizzo lavorando a contorno di una donna al mare .
Una carrellata di immagini di frontespizi e di alcune pagine fra le pagina più interessanti sono disponibili nel sito della Biblioteca statale isontina.
Come da MiBACT, Redattore Renzo De Simone