Riapre il Teatro Antico di Ercolano

Il percorso nelle viscere della terra e nella storia dell’antica città

Visite a partire dal 23 aprile

Il Teatro Antico di Ercolano
Riapre il Teatro Antico di Ercolano. Foto Pier Paolo Metelli – Arte’m

Ripartono le visite al percorso sotterraneo del Teatro del Parco Archeologico di Ercolano. A partire da sabato 23 aprile, i visitatori potranno trasformarsi in veri e propri esploratori con caschi, mantelline e torce, per andare alla scoperta della storia dell’antica città.

Il Teatro Antico di Ercolano
Riapre il Teatro Antico di Ercolano. Foto Pier Paolo Metelli – Arte’m

Dopo l’apertura al territorio in anteprima il 22 aprile, con un intero pomeriggio condiviso con la comunità locale, che è stata invitata a immergersi in un pezzo della propria storia, il Teatro sarà visitabile ogni sabato dal 23 aprile fino a dicembre, con una pausa estiva nei mesi di luglio e agosto. Sono previsti sei turni di visita, per gruppi formati da non più di 10 persone per volta. I visitatori verranno condotti in un viaggio nel tempo attraverso i cunicoli settecenteschi accompagnati dal personale del Parco nell’ambito di un progetto speciale finanziato con i proventi dei biglietti.

Il Direttore Francesco Sirano

Il teatro si trova in un’area nevralgica per la ricucitura tra le due Ercolano, l’antica e la moderna, dove abbiamo concentrato gli sforzi di rigenerazione urbana per realizzare nuovi spazi pubblici d’intensa con il Comune e con il Packard Humanities Institute. L’area del teatro è anche luogo privilegiato per accedere al famoso mercato di Resina e al centro storico di Ercolano. Anche così il Parco interpreta il suo ruolo sociale di catalizzatore. La visita sarà una vera e propria esperienza di esplorazione – interviene il Direttore Sirano – sulle tracce dei visitatori che nei secoli hanno attraversato alla luce delle fiaccole i pozzi e le gallerie creati dagli ingegneri dell’esercito borbonico. Un percorso sotterraneo che ci trasporta indietro nei secoli e ci rende protagonisti di una scoperta che si rinnova ogni volta sotto i nostri occhi stupefatti”.

Il Direttore Francesco Sirano

Le visite si svolgeranno il sabato alle ore 09:00, 10:00 (turno in lingua inglese), 11:00, 14:00, 15:00 (turno in lingua inglese) e 16:00. I biglietti potranno essere acquistati on line sul sito www.ticketone.it, e direttamente presso la biglietteria del Parco; con l’occasione della riapertura del teatro verranno attivate nuove tariffe estremamente vantaggiose per favorire la visita e la conoscenza di questo tesoro nascosto. Per maggiori info ercolano.beniculturali.it.

Il Direttore Francesco Sirano accoglie la comunità locale al Teatro

BIGLIETTI:

Biglietto ingresso Teatro antico di Ercolano: euro 5,00 acquistabile in biglietteria oppure online;

Biglietto integrato ingresso Parco Archeologico di Ercolano + Teatro antico di Ercolano: euro 15,00 acquistabile in biglietteria oppure online;

Biglietto ridotto previsto unicamente per il biglietto solo teatro di 2 euro per ragazzi con età compresa tra i 18 e i 25 anni (+ diritti di prevendita di 1.50 solo per acquisto online).

Il Teatro Antico di Ercolano
Riapre il Teatro Antico di Ercolano. Foto Pier Paolo Metelli – Arte’m

INFORMAZIONI PER LA VISITA AL TEATRO ANTICO:

●      Il percorso è sotterraneo e raggiunge circa 25 metri dalla quota stradale.

●      La visita è riservata ai maggiorenni.

●      L’appuntamento è presso la biglietteria del Parco Archeologico 30 minuti prima dell’inizio del proprio turno di visita.

●      La pavimentazione è bagnata in più punti ed è scivolosa a causa  della presenza di sedimentazioni calcaree e di acqua. Inoltre, il percorso prevede molti gradini. Pertanto, non è adatto ai soggetti claustrofobici e alle persone con problemi di deambulazione o in gravidanza, ovvero con patologie influenzabili dal contesto di visita.

●      Per motivi di sicurezza si richiede ai visitatori di portare con sé solo borse di piccole dimensioni.

●      Saranno forniti dal Parco Archeologico di Ercolano caschetti, cuffia per capelli, mantelline e torce da utilizzare nel percorso.

●      È obbligatorio l’uso di scarpe chiuse, basse, resistenti ed impermeabili. è preferibile l’utilizzo di scarpe da trekking.

Si consiglia nei periodi estivi di munirsi di maglie o giacche comode, da indossare prima della visita, dato il considerevole sbalzo termico da affrontare durante il percorso

 

Il Teatro Antico di Ercolano

Il Teatro Antico di Ercolano
Riapre il Teatro Antico di Ercolano

Sepolto dall’eruzione del 79 d.C., il Teatro Antico del Parco Archeologico di Ercolano, nel 1738, fu il primo monumento ad essere scoperto nei siti vesuviani nel corso del Settecento.

Nella città di Resina un contadino di nome Ambrogio Nucerino, detto Enzechetta, stava scavando un pozzo quando si imbatté in resti antichi. Enzechetta, senza volerlo, aveva fatto una scoperta sensazionale, aveva trovato il teatro di Ercolano e il pozzo da lui creato si trasformò in una macchina del tempo capace di trasportare in pochi minuti nell’antica città sepolta.

Ben presto la notizia arrivò al principe Emanuele Maurizio di Lorena, duca d’Elboeuf che condusse a sue spese per nove mesi gli scavi e nella zona dal pozzo iniziarono ad essere prelevati marmi antichi e statue che il principe utilizzò per abbellire la villa che stava costruendo sul porto del Granatello di Portici.

Nel 1738, il re Carlo III di Borbone diede avvio ad un’intensa attività di scavo che segnò il punto di inizio dell’archeologia occidentale moderna.

Il teatro di Ercolano aveva una capienza di circa 2500 persone, fu costruito all’epoca dell’imperatore Augusto. Uno dei pochi teatri antichi dei quali conosciamo non solo il nome del benefattore che ne finanziò la costruzione (Lucio Annio Mammiano Rufo), ma anche quello dell’architetto (Publio Numisio).

La forma del teatro è quella tipica romana con la cavea divisa in tre ordini: ima, media e summa cavea. Le persone prendevano posto nei diversi settori in base allo status sociale, la zona più bassa era quella di maggiore prestigio, e al genere (le donne in summa cavea). Nella parte superiore della cavea sono stati rinvenuti tre tempietti che dovevano ospitare statue di imperatori. Al di sopra dei passaggi di uscita, posti ai lati della cavea, si trovavano i tribunalia, una sorta di palchi d’onore riservati ai VIP dell’epoca. I due tribunalia conservano le iscrizioni marmoree dedicate a Marco Nonio Balbo, benefattore di Ercolano, e ad Appio Claudio Pulcro, membro di un’importante famiglia di Roma.

Il fronte scena aveva l’aspetto di una facciata di un edificio classico, diviso in due ordini, decorato con colonne colorate e statue inserite in nicchie.

Aveva le tre classiche aperture: la porta regia al centro e le due laterali, dette hospitales, che consentivano l’ingresso in scena degli attori. L’unica copertura del teatro era costituita dal velarium, composto da grandi teli che venivano aperti nei giorni caldi per proteggere gli spettatori dal sole.

Il teatro suscitò grande interesse fin dal suo ritrovamento; nel corso del Settecento e dell’Ottocento divenne luogo scelto dai colti viaggiatori che giungevano a Napoli da ogni parte d’Europa e divenendo tappa del Grand Tour.

Il monumento è ancora oggi accessibile attraverso le scale realizzate in età borbonica, scendendo a più di 20 metri sotto il materiale eruttivo. Il percorso è concepito come una vera e propria esplorazione: i visitatori possono avventurarsi in un luogo unico e suggestivo, in cui sono presenti, oltre ai resti dell’antico edificio, reperti, graffiti lasciati nei secoli dai visitatori, che alla luce delle fiaccole attraversarono nel XVIII e XIX secolo le gallerie e i pozzi creati per penetrare nelle viscere dell’antica Ercolano, e si possono ammirare persino piccole stalattiti.

Il teatro inoltre è legato a filo doppio alla storia della moderna Resina, oggi Ercolano. Infatti, durante la Seconda Guerra Mondiale fu utilizzato come rifugio ed entrò nella storia e nei racconti dei cittadini.

 

Testi e foto dall’Ufficio Stampa Parco Archeologico di Ercolano

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