GALLERIE DEGLI UFFIZI: TORNA A RISPLENDERE DOPO UN LUNGO RESTAURO LA “PELLE” DI BRONZO DEL SILENO CON BACCO FANCIULLO, OPERA DI JACOPO DEL DUCA

Complesso intervento durato oltre sei mesi, il primo effettuato in epoca moderna sulla celebre statua accolta al primo piano della Galleria: la sua superficie aveva perso la sua lucentezza.

Sileno con Bacco fanciullo, di Jacopo Del Duca, dopo il restauro
Sileno con Bacco fanciullo
Jacopo del Duca (1520 circa -1604)
1571 – 1573
Bronzo
Galleria degli Uffizi (Verone)
187 cm (altezza)

La “pelle” bronzea di uno dei protagonisti scultorei del Verone al primo piano della Galleria degli Uffizi, il grande Sileno con Bacco fanciullo realizzato dall’artista cinquecentesco Jacopo Del Duca, torna a risplendere dopo un complesso restauro durato oltre sei mesi.

Quello appena portato a termine è il primo intervento di recupero effettuato sull’opera in epoca moderna: si era reso necessario a causa dell’eccessivo offuscamento del bronzo (legato ai numerosi ritocchi e correzioni apportate sulla superficie del Sileno nel corso dei secoli) e a una esigenza di consolidamento della sua base, dove erano presenti microlesioni in più punti.

Il restauro, curato da Flavia Puoti (Gallerie degli Uffizi) e Veronica Collina, è iniziato nel giugno dello scorso e si è concluso pochi giorni fa. Una campagna diagnostica iniziale, effettuata anche in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure, ha fornito informazioni sui problemi dell’opera, consentendo anche di distinguere pienamente i materiali costitutivi della scultura dagli elementi usati nei precedenti interventi di manutenzione. È stata effettuata una minuziosa spolveratura di tutte le superfici, calibrata sulle esigenze di ogni singola area del bronzo; la pulitura chimica con miscele di solventi organici è stata alternata ad una pulitura meccanica mediante spazzole montate su microtrapano dentistico. Alcuni piccole lacune sono state riempite con cera microcristallina pigmentata e quindi è stato effettuato il ritocco pittorico dei punti che presentavano le maggiori disomogeneità cromatiche. Le deformazioni e microlesioni della base sono state ridotte con l’aiuto di morsetti e un apporto controllato di calore. Al termine dell’intervento è stato applicato un prodotto protettivo per salvaguardare ulteriormente la “pelle” della scultura.

UN PO’ DI STORIA

Il soggetto dell’opera deriva da una statua di marmo, ora conservata al Louvre, copia romana di epoca imperiale di un bronzo del tardo IV secolo a.C., molto probabilmente di Lisippo. Il Sileno del Louvre (cosiddetto Sileno Borghese) fu trovato nella seconda metà del Cinquecento a Roma nel giardino di Carlo Muti, nei pressi dell’area occupata anticamente dai giardini di Sallustio. La copia in bronzo degli Uffizi, attribuita nel 1993 da Paola Barocchi e Giovanna Gaeta Bertelà a Jacopo del Duca, fu commissionata da Ferdinando I de’ Medici. Nel 1588, il Granduca posizionò la scultura, insieme al Marte Gradivo di Bartolomeo Ammannati all’interno della galleria di Villa Medici a Roma. In seguito entrambi i bronzi furono trasferiti davanti al portico della villa, ai lati della fontana di Mercurio del Giambologna. Nel 1787, per volere di Pietro Leopoldo di Lorena, il Sileno con Bacco bambino e il Marte dell’Ammannati vennero portati a Firenze ed esposti nella Galleria degli Uffizi, dove si trovano ancora oggi.

PER SAPERE DI PIÙ SULL’OPERA

Link: https://www.uffizi.it/opere/jacopo-del-duca-sileno-e-bacco

Testo, video e immagini dall’Ufficio Stampa delle Gallerie degli Uffizi

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