Firenze, la terza edizione di Testo si chiude con 11.500 presenze

Chiunque sia passato a Firenze in questi ultimi giorni (dal 23 al 25 febbraio scorso) avrà certamente avvertito una sensazione di beatitudine. Non è stato un caso se proprio all’angolo di Santa Maria Novella, al di qua della Stazione Leopolda, quella sensazione s’è fatta vivace e sempre più concreta. Sinonimo di felicità immutabile è così che la Pitti Immagine, su idea della libreria TodoModo, ha presentato al pubblico la terza edizione di Testo, la manifestazione dedicata all’editoria contemporanea e a tutte le fasi di creazione di un libro.

Pubblico in crescita, spiega il bilancio conclusivo dell’evento: sono state 11.500 le persone entrate in Leopolda (nella seconda edizione erano 10.400) per assistere e partecipare alle oltre 230 iniziative proposte. Inoltre, con il manifesto di Lorenzo Mattotti si è parlato della partecipazione dell’Italia in qualità di Ospite d’Onore alla fiera Buchmesse di Francoforte, già confermata al Più Libri Più Liberi di Roma.

Testo [Come si diventa un libro] si è così scomposto in tre giornate fatte di letteratura, poesia, musica, saggistica, grafica, incontri e confronti. Il successo, a ben vedere, è stato immediato: tanto è vero che la maggior parte degli eventi ha registrato il tutto esaurito. Laboratori, proiezioni, percorsi, tutto declinato sotto la leva del viaggio inteso come scoperta a partire da noi e dal libro quale vero protagonista. E ancora: poesia, arti performative, percezione della sensorialità, le parole chiave per (r)esistere in un contenitore di vita che sia il più possibile inclusivo e accogliente. Nei vari incontri organizzati largo spazio agli storici, ai linguisti, agli scrittori e ai filosofi, essi stessi lettori liberi. Omaggio alle parole, sistesi intima del penisero, e alle immagini, alle illustrazioni, alla grafica che insieme promuovono la letteratura.

Presenti 150 case editrici, di cui 56 quest’anno per la prima volta. L’intero programma è ruotato intorno al format originale delle sette stazioni: un percorso, proprio all’interno della Stazione Leopolda, che ricrea il ciclo di vita del libro, dal lavoro dello scrittore, a quello degli editor, traduttori, grafici, promotori e librai, fino al lettore. E così siamo partiti dal Manoscritto e a come si scrive un libro (a cura di Luca Briasco, editor di narrativa straniera, traduttore ed editore di Minimum Fax), siamo passati al Risvolto e cioè a come si pubblica un libro (a cura di Andrea Gessner, editore di Nottetempo), abbiamo sostato alla Traduzione (a cura di Beatrice Masini, traduttrice, scrittrice e direttrice di divisione Bompiani), e poi via verso Il Segno o come si disegna un libro (a cura di Giovanna Silva e Chiara Carpenter, rispettivamente fotografa, editrice e redattrice di Humboldt Books, fondatrice di Sanrocco magazine), per arrivare al Racconto e quindi a come si parla del libro (a cura di Leonardo Luccone, fondatore dell’agenzia letteraria Oblique), per giungere a destinazione della Libreria e quindi come si vende un libro (a cura Maddalena Fossombroni e Pietro Torrigiani della libreria TodoModo) e infine al Lettore e cioè come si legge un libro (a cura di Riccardo Ventrella, responsabile delle relazioni internazionali della Fondazione Teatro della Toscana).

Tre giornate, “pretesto per raccontare il resto” come si leggeva sulla quarta di copertina del programma, avanti e indietro dall’Arena Olivetti dove era ubicata la stampa, passando per il torneo di biliardino degli editori, le consultazioni poetiche nel vagone centrale e l’ascolto di Radio Gridolini. A grandi e curiose falcate abbiamo percorso e conosciuto una fiera a misura d’uomo, la cui scelta editoriale è stata qualitativamente elevata e dove tutto, a partire dalle immaginarie stazioni di linea, restituivano un ambiente raccolto e familiare. Gli stand, circoscritti in uno spazio arancione accurato ed essenziale, avevano esposte le novità e i cavalli di battaglia; guidati dai loro creatori come da fruitori di quella estesa essenza che traduce un’esperienza immersiva.

È un salone che mette il lettore e il libro al centro di un sistema di connessioni con editori, autori, professionisti del mondo editoriale, luoghi e istituzioni dedicate alla lettura e letteratura, tutti assieme in un grande momento di fruizione culturale collettiva. Lo abbiamo vissuto in queste tre intense giornate, di eventi e presentazioni che hanno avuto una partecipazione di pubblico incredibile, con lettori e bookclub (sono stati ben 32!) arrivati da tutt’Italia, tra i quali molti giovani: ragazze e ragazzi curiosi, consapevoli, pronti a interrogarsi sui temi della letteratura con un rimando continuo alle questioni dell’attualità. I risultati di questa terza edizione dimostrano quanto TESTO sia diventato un punto di riferimento, per la città – sempre più coinvolta nel programma eventi con i suoi luoghi e i soggetti istituzionali – ma soprattutto nel panorama italiano degli appuntamenti dedicati all’editoria. Un traguardo importante, confermato dai rapporti che TESTO ha consolidato con gli altri eventi nazionali dedicati al libro, anche in una prospettiva internazionale come quella rappresentata dalla Buchmesse di Francoforte, che avrà l’Italia come ospite d’onore 2024, di cui si è dibattuto nel panel di apertura del salone.
— Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine

 

Gallery con foto a cura di Valentina Tatti Tonni

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