La Signora d’Avorio, una figura di alto rango e di grandissimo interesse emerge da Valencina e ci permette di cominciare a mettere in discussione alcuni punti di vista tradizionali sui ruoli di genere sulle prime società complesse dell’Età del Rame in Iberia.
Lo studio relativo è stato pubblicato su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature.

Valencina
Valencina, nella provincia andalusa di Siviglia. Mappa creata con Qgis 3.22. Cintas-Peña, M., Luciañez-Triviño, M., Montero Artús, R. et al., CC BY 4.0

Il sito di Valencina, nella provincia andalusa di Siviglia, è enorme e copre 450 ettari, molto di più di altri siti coevi dell’Età del Rame.
Mentre nell’Iberia del Calcolitico (3200-2200 a. C.) si soleva seppellire con inumazioni collettive, la sepoltura 10.049 di Valencina, scoperta nel 2008, custodiva i resti di un unico individuo, dal ricchissimo corredo funerario.

Come spiegato nell’abstract dello studio, mancando ovviamente per l’epoca testi scritti, per raccontare di disuguaglianze di genere in queste prime società complesse, ciò che parla è la cultura materiale, oltre che il corpo stesso.
Grazie all’analisi dell’amelogenina, una proteina nello smalto dei denti, è stato possibile stimare il sesso dell’individuo della sepoltura 10.049; contrariamente ai risultati delle analisi precedenti si è giunti alla conclusione che si trattava di una donna.

Ivory Lady Valencina
Il livello inferiore della struttura 10.049, coi manufatti principali depositati attorno al corpo. Autrice: Miriam Luciañez Triviño. Cintas-Peña, M., Luciañez-Triviño, M., Montero Artús, R. et al., CC BY 4.0

Ad impressionare qui è il ricco corredo funerario che comprende ceramiche, un guscio di uova di struzzo, lame in selce, un pugnale in selce con impugnatura d’ambra e tanto avorio. Oltre a una zanna di elefante africano, non decorata ma del peso di 1,8 Kg, senza paragoni nell’Europa occidentale, si sono ritrovati altri reperti sia a un livello inferiore, ai lati del corpo, che a un livello superiore, sopra lo stesso, come offerta successiva.
Si sono ritrovati anche un contenitore, un pettine, un’altra zanna, tutti decorati. Splendido poi l’altro pugnale con lama in cristallo di rocca, impugnatura in avorio decorata con 90 vaghi discoidali in madreperla e fodero decorato. Ritrovato anche un punteruolo in rame.
Al livello inferiore si è ritrovata polvere di cinabro (solfuro di mercurio), e in effetti si sono rilevati alti livelli di esposizione al mercurio ante mortem nelle ossa. Nel grande piatto al livello inferiore tracce di vino e cannabis.

Ivory Lady Valencina
Livello superiore della struttura 10.049, coi manufatti dell’offerta. Autrice: Miriam Luciañez Triviño. Cintas-Peña, M., Luciañez-Triviño, M., Montero Artús, R. et al., CC BY 4.0

La quantità e qualità del corredo della giovane (tra i 17 e i 25 anni), di origine locale (secondo le firme isotopiche dello stronzio) ha attirato l’attenzione da subito. Con le nuove analisi dell’amelogenina, quello che sembrava essere un Signore d’Avorio si è rivelato come la Signora d’Avorio di Valencina.

 Signora d'Avorio Valencina
Ricostruzione artistica della vita della Signora d’Avorio. Autrice: Miriam Luciañez Triviño. Cintas-Peña, M., Luciañez-Triviño, M., Montero Artús, R. et al., CC BY 4.0

Gli studiosi spiegano quindi che al momento non sono state ritrovate sepolture maschili comparabili, il che fa presumere da una parte l’importantissimo ruolo sociale che la donna dovette ricoprire, dall’altro fa interrogare gli autori su quanto sappiamo.
Questi invitano infatti a rimettere in discussione il punto di vista tradizionalmente tenuto finora sul ruolo della donna in quelle prime società complesse preistoriche, che sembra qui vacillare, a maggior ragione se si considera il vicino tholos di Montelirio, situato ad appena 100 metri a sud dalla sepoltura 10.049. I resti di Montelirio risalgono a due-tre generazioni successive e riguardano 25 individui. Anche se disturbata in epoca romana, ha fornito tanti reperti non dissimili per quantità e qualità da quelli appena visti.
Anche qui sono stati rilevati alti livelli di cinabro nelle donne sepolte, similmente a quanto visto con la Signora d’Avorio. Gli studiosi suggeriscono si trattasse di specialiste religiose.
Molto interessante è il fatto che le offerte depositate al livello superiore della sepoltura 10.049 sarebbero state depositate proprio nell’epoca del primo utilizzo del tholos di Montelirio, suggerendo il desiderio di una connessione con la Signora d’Avorio.
Sulla base delle prove attuali, non vi sono tombe comparabili per ricchezza alle due citate di Valencina per l’epoca in questione, e non ci sono sepolture maschili comparabili.

Infine, la mancanza di corredo funerario per i neonati fa pure ritenere che a questi non fosse accordato lo status dei genitori alla nascita (contrariamente a quanto poi si vedrà già nella prima Età del Bronzo).

 

Riferimenti bibliografici:

Amelogenin peptide analyses reveal female leadership in Copper Age Iberia (c. 2900–2650 BC), Scientific Reports (6-Jul-2023), DOI: 10.1038/s41598-023-36368-x

Þegi þú, Týr, þú kunnir aldregi bera tilt með tveim; handar innar hægri mun ek hinnar geta, er þér sleit Fenrir frá.

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