LE LACRIME DEGLI EROI: UN SAGGIO DI MATTEO NUCCI

Le lacrime degli eroi, pubblicato da Einaudi editore (2013-2014), è un preziosissimo saggio di Matteo Nucci, profondo conoscitore del pensiero antico e studioso di Socrate e Platone.

Il saggio esamina attentamente e con una minuziosa ricerca delle fonti la tematica del pianto nel panorama dell’epos omerico. L’autore accompagna il lettore nel mondo degli eroi, presentandoli sotto una veste differente da quella cui i lettori sono abituati; infatti, l’idea del pianto sembra quasi essere estranea ad un eroe omerico o, per di più, ad una divinità.

Sebbene il mondo omerico sia popolato da divinità, semi-divinità e valorosi combattenti, esso non è esente dal garbuglio dei sentimenti e di come quest’ultimi possano tramutarsi in lacrime. Proprio le lacrime, conseguenza del pianto, sono direttamente collegate a sentimenti quali tristezza, privazione, morte ecc.

Non deve meravigliare il lettore se eroi come Odisseo e Achille o divinità quali Zeus e Teti siano rappresentati con una lente di ingrandimento diversa. Il saggio di Nucci propone un’ulteriore lettura dell’Iliade e Odissea, poemi che si prestano a più sfumature. L’autore decide, infatti, di proporre una lettura umanizzata dei poemi omerici; gli eroi non sono soltanto coraggio e ardore, ma anche sentimento profondo e commozione.

È l’umanità il sentimento che trasuda dalle pagine del saggio di Nucci. Infatti, il mondo omerico è costellato di scene – o meglio, letture – che lasciano trasparire una profonda inclinazione verso quel sentimento che è tale da spingere l’eroe o la divinità a mettersi a nudo; tutto ciò lascia intendere che, sebbene forieri di coraggio e temerarietà, gli eroi vivono e sopravvivono come esseri comuni.

A guisa d’esempio, cruciale è la scena che vede protagonisti Achille e Priamo dopo la morte di Ettore; è qui che si consumano alcuni dei versi più struggenti dell’Iliade. Le lacrime versate da Achille e Priamo hanno significati diversi che, sebbene tali, tendono a ricongiungersi; Achille ricorda Peleo; Priamo vede in Achille il figlio, quel figlio che gli è stato privato dal rovinoso turbine della guerra. Anche le lacrime di Penelope, nell’Odissea, per il ritorno del tanto agognato marito, sono foriere di lamento, ma anche di speranza; non meno pregnante è la commovente scena dell’incontro tra Odisseo e Achille nell’Oltretomba, e qui che il Pelide afferma che avrebbe preferito la vita alla gloria, a quella gloria che lo ha privato del bene più prezioso, ovvero la vita stessa.

Una cifra cruciale del saggio di Nucci è fortemente legata alla volontà di offrire un panorama differente e nuovo dei poemi omerici; c’è il desiderio di rendere la lettura dell’Iliade e l’Odissea quanto più vicina al lettore contemporaneo.

Ma cosa rappresentano le lacrime? Perché sono così importanti in un poema come l’Iliade? Quesiti legittimi che meriterebbero una risposta approfondita e meditata, ma che, al contempo, trovano riscontro tra le pagine del saggio; infatti, le lacrime, simbolo di perdita e morte, celano un velato ritorno, una desiderata rinascita che nei poemi omerici, in ispecie nell’Iliade sembra celarsi dietro il paravento della guerra e del coraggio eroico. Soltanto una grande sconfitta o una grave perdita consente all’eroe di poter sperare in una possibile rinascita; soltanto quando si è caduti in basso è possibile rialzarsi con altrettanta tenacia. Soltanto quando Odisseo sembra aver perduto la speranza del ritorno – non a caso uno dei capitoli del saggio è dedicato alla Nostalgia – riesce, con l’aiuto divino, a ritrovare l’insperata patria.

Il gioco tematico dei ricorsi alla sconfitta, perdita e volontà di rinascita trovano conferma nella tripartizione del saggio dell’autore; Nucci, infatti, suddivide l’intero lavoro in tre capitoli fondamentali: Nostalgia, Ira, Morte. Tre tematiche che ben richiamano l’idea dell’assenza ovvero privazione da cui l’eroe omerico deve ripartire.

Infine, è fondamentale sottolineare la cifra stilistica del saggio; Le lacrime degli eroi è un libro destinato ad un pubblico ampio e variegato; con un lessico lineare e scevro da tecnicismi, Nucci desidera offrire al lettore lo spunto per una lettura altra dei poemi omerici, spunto che è confermato da una bibliografia essenziale a conclusione del volume destinata a chiunque, esperto e non, desideri approcciarsi all’affascinante costellazione degli eroi e miti che i poemi ci tramandano.

la copertina del saggio Le lacrime degli eroi. opera di Matteo Nucci, pubblicato da Giulio Einaudi editore (2014) nella collana ET Saggi
la copertina del saggio Le lacrime degli eroi, opera di Matteo Nucci, pubblicato da Giulio Einaudi editore (2013-2014) nella collana ET Saggi

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