A Nyayanga, in Africa, i più antichi esempi di innovazione tecnologica

Nel sito di Nyayanga, in Kenya occidentale, sono stati ritrovati esempi di industria litica olduvaiana risalenti a circa 3 milioni di anni fa.

A Nyayanga, in Africa, i più antichi esempi di innovazione tecnologica. Crediti per la foto: Smithsonian Institute

Le analisi dei reperti litici, condotte presso il Dipartimento di Scienze dell’antichità della Sapienza, dimostrano l’utilizzo di strumenti innovativi per la lavorazione di una vasta gamma di materiali e per il consumo di animali di grandi dimensioni da parte degli ominidi. Lo studio è pubblicato sulla rivista Science.

Nyayanga è un sito archeologico presso l’Homa Peninsula, nel Kenya occidentale, caratterizzata da un ambiente ricco di depositi fluviali e lacustri risalenti a oltre 6 milioni di anni fa.

Crediti per la foto: Smithsonian Institute

Un nuovo studio internazionale, a cui ha preso parte il Dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza, documenta le ricerche condotte in questo sito dove sono stati ritrovati i più antichi esempi di innovazione tecnologica, conosciuta come industria litica olduvaiana, risalenti a circa 2,9 milioni di anni fa. I risultati del lavoro, pubblicati sulla rivista Science, hanno permesso la ricostruzione della paleodieta, ma anche di parte dell’ambiente geografico e dell’ecosistema degli ominidi.

Nyayanga olduvaiano Africa
Crediti per la foto: Smithsonian Institute

Per realizzare la ricerca sono state analizzate le caratteristiche tecnologiche e funzionali di scaglie, di 330 oggetti liticii, soprattutto percussori e schegge, confrontandole con quelle dei manufatti di altre località olduvaiane. Inoltre, sono stati studiati 1776 frammenti ossei, tra cui quelli di ippopotamo.

“Gli scavi – spiega Cristina Lemorini del Dipartimento di Scienze dell’antichità della Sapienza – hanno reso possibile anche il ritrovamento di due massicci molari appartenenti a Paranhropus, la cui linea evolutiva è connessa con quella della specie umana. La presenza di queste evidenze fossili, assieme all’industria litica, fa sorgere degli interrogativi su quali nostri antenati abbiano prodotto e usato questi oggetti: Homo o Paranthropus”.

Le analisi delle tracce d’uso, effettuate presso il laboratorio di analisi tecnologica e funzionale dei manufatti preistorici (LTFAPA) del Dipartimento di Scienze dell’antichità della Sapienza hanno dimostrato che questi strumenti litici sono stati utilizzati da nostri antichissimi antenati per lavorare una vasta gamma di materiali e cibi, incluse piante, carne e anche midollo osseo.

Riferimenti:

Expanded geographic distribution and dietary strategies of the earliest Oldowan hominins and Paranthropus – Plummer TW, Oliver JS, Finestone EM, Ditchfield PW, Bishop LC, Blumenthal SA, Lemorini C, Caricola I, Bailey SE, Herries AIR, Parkinson JA, Whitfield E, Hertel F, Kinyanjui RN, Vincent TH, Li Y, Louys J, Frost SR, Braun DR, Reeves JS, Early EDG, Onyango B, Lamela-Lopez R, Forrest FL, He H, Lane TP, Frouin M, Nomade S, Wilson EP, Bartilol SK, Rotich NK, Potts R – Science (2023) doi: 10.1126/science.abo7452.

Crediti per le foto: Smithsonian Institute. Testo e foto dal Settore Ufficio stampa e comunicazione Sapienza Università di Roma.

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