7 Luglio 2015

Polacchi scoprono una sepoltura di 6.500 anni fa in Egitto

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Il defunto nella tomba No. 11. Foto di A. Czekaj-Zastawny
Tracce di ferite intenzionali nella forma di tagli sul femore sono stati scoperti sui resti di un defunto, ritrovato durante gli scavi di quest’anno, intraprese nel Deserto Libico-Nubiano in Egitto. È il primo caso noto di tale trattamento per il periodo neolitico in questa parte dell’Africa.
La scoperta è stata fatta dalla spedizione guidata dal prof. Jacek Kabaciński dal ramo di Poznań dell’Istituto di Archeologia ed Etnologia di PAS. L’area nella quale si svolge la ricerca polacca nel deserto, chiamata Gebel Ramlah, è collocata vicino al confine meridionale dell’Egitto col Sudan, a circa 140 km ad ovest di Abu Simbel. I Polacchi hanno lavorato qui sin dal 2009 e hanno fatto importanti scoperte fin dal principio, includendo un cimitero di neonati.

Antropologo fisico a lavoro. Foto di A. Czekaj-Zastawny
Lo studioso di antropologia fisica a lavoro. Foto di A. Czekaj-Zastawny

Quest’anno, hanno scoperto una parte ulteriore del cimitero e investigato 60 nuove sepolture, questa volta appartenenti ad adulti. Nella tomba segnata col numero 11, che conteneva i resti di due morti, uno che porta tracce di danno deliberatamente commesso al corpo nelle forme di tagli al femore – eppure tali trattamenti erano sconosciuti agli scienziati che studiano il Neolitico in Nord Africa ed Europa Orientale. In un’altra tomba hanno scoperto i resti in quest’area di strutture tombali senza precedenti, costituite da lastre di pietra che si allineavano all’interno della cavità, nella quale il defunto era stato seppellito.
Un altro ritrovamento interessante, secondo il prof. Kabaciński, è anche la sepoltura di un uomo il cui corpo, dopo la sepoltura, è stato inondato da frammenti di ceramica rotta, manufatti in pietra e blocchi di tintura rossa. I resti del defunto erano anche inusuali – gli antropologi hanno notato patologie per numerose ossa, sotto forma di crescita anormale dell’osso femorale, fratture e adesioni anormali dell’osso. Sopra la sua testa gli archeologi hanno trovato un frammento di teschio con corna di gazzella di Dorcas, che probabilmente serviva come copricapo, da vestirsi durante una cerimonia. Ritrovamenti simili sono conosciuti da siti del Paleolitico e del Mesolitico Europeo, e suggeriscono che si tratti di una tomba di una persona che praticava riti magici, forse associati con la caccia – suggeriscono i ricercatori.
Il progetto di ricerca a Gebel Ramlah è portato avanti come parte delle attività della Spedizione Preistorica Combinata IAE PAS, in collaborazione col Centro di Archeologia Mediterranea dell’Università di Varsavia. Il lavoro è finanziato dal Centro Nazionale della Scienza.
Il defunto nella tomba No. 11. Foto di A. Czekaj-Zastawny
Il defunto nella tomba No. 11. Foto di A. Czekaj-Zastawny

Traduzione da PAP – Science & Scholarship in Poland. PAP non è responsabile dell’accuratezza della traduzione.

 

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