2 – 7 Luglio 2015
Chapelle_Palatine
La Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale rientrano nell’elenco dei nuovi siti, patrimonio dell’umanità UNESCO. Con questi nuovi monumenti, l’Italia arriva a contarne ben 51. Tra gli altri ricordiamo in particolare Efeso in Turchia.
I nuovi siti sono 24. Oltre a quello di carattere misto (naturalistico e culturale) delle Montagne Blue and John Crow in Giamaica, vi sono i seguenti: Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale (Italia), l’Acquedotto del Sistema Idraulico Padre Tembleque (Messico), le aree storiche di Baekje Historic Areas (Repubblica di Corea), il sito battesimale “Betania oltre il Giordano” (Al-Maghtas) (Giordania), Christiansfeld, insediamento clericale della Moravia (Danimarca), i Climats, terroirs della Burgundia (Francia)Colline dello Champagne, case e cantine (Francia)Paesaggi culturali di Maymand (Repubblica Islamica dell’Iran)Fortezza di Diyarbakir e  paesaggio culturale dei giardini di Hevsel (Turchia), Efeso (Turchia), il ponte di Forth (Regno Unito)il paesaggio culturale-industriale di Fray Bentos (Uruguay), la grande montagna reat Burkhan Khaldun e il paesaggio sacro circostante (Mongolia), Necropoli di Beth She’arim—pietra miliare del Revival Ebreo (Israele)il paesaggio Par Force Hunting in Nuova Zelanda (Danimarca)Arte rupestre nella regione Hail dell’Arabia SauditRegion of Saudi ArabiaGiardini Botanici di Singapore (Singapore)sito di patrimonio industriale Rjukan-Notodden (Norvegia), San Antonio Missions (Stati Uniti d’America)Cammini di Santiago de Compostela: Camino Francés e strade della Spagna SettentrionaleSiti della Rivoluzione Industriale Meiji: ferro e acciaio, cantieri navali ed estrazione del carbone (Giappone), Speicherstadt e Distretto Kontorhaus con Chilehaus (Germania)Susa (Repubblica Islamica dell’Iran)siti Tusi (China).
Sulla lista dei siti a rischio c’è stata l’aggiunzione di Hatra (Iraq) e della Città Vecchia di Sana’a (Yemen), insieme alla Città Vecchia Murata di Shibam (Yemen). Rimosso dalla lista invece il sito di Los Katíos in Colombia.
Link: UNESCO 1, 2, 3, 4, 5, 6; Repubblica – PalermoPast Horizons; Daily Mail; The Globe and Mail; Israel Ministry of Foreign Affairs; Hurriyet Daily NewsArchaeology News Network via AFP
La Cappella Palatina a Palermo, foto da WikipediaCC BY-SA 3.0, caricata da e di Urban~commonswiki.
 

6 Luglio 2015

UNESCO, FRANCESCHINI: PALERMO 51° SITO ITALIANO IN LISTA PATRIMONIO MONDIALE

“L’iscrizione di Palermo arabo normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale nella Lista del Patrimonio dell’Umanità – dichiara il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini – porta a 51 i siti Unesco in Italia. Un primato internazionale di cui dobbiamo andare orgogliosi e di cui siamo ancora più entusiasti per il riconoscimento ad uno dei più felici esempi storici di integrazione e convivenza fra le diverse culture del Mediterraneo”.
Il riconoscimento arriva da Bonn dove quest’anno è riunito il Comitato del Patrimonio Mondiale  a cui il MiBACT partecipa con una sua rappresentanza nella delegazione italiana.
Come nel caso delle precedenti e più recenti  iscrizioni di siti culturali (quattro dal 2011) si tratta di un sistema seriale, tipologia che consente di rappresentare in maniera più compiuta tematiche di carattere generale che rivestano un eccezionale valore universale tale da travalicare i propri confini nazionali e temporali.
La candidatura del sito siciliano, avviata nel 2010, sotto il coordinamento del MiBACT, è stata promossa dalla Regione Siciliana e dalla Fondazione UNESCO Sicilia, avvalendosi per il suo compimento del contributo di diverse altre istituzioni ed esperti del mondo scientifico e culturale.
Vista la molteplicità dei soggetti a vario titolo interessati nella gestione dei beni inclusi nel sito quali gestori diretti nonché le diverse amministrazioni coinvolte nella tutela e nel governo del territorio, la candidatura è stata affiancata da un progetto di coordinamento della governance, culminato nella sigla di un protocollo d’intesa interistituzionale, necessario per dare sostanza all’impegno assunto dallo Stato italiano all’atto della candidatura.
I 9 complessi monumentali inseriti nel sito seriale sono il Palazzo Reale con la Cappella Palatina, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, la Chiesa di San Cataldo, la Cattedrale di Palermo, il Palazzo della Zisa, il  Ponte dell’Ammiraglio, il Complesso Monumentale della Cattedrale di Cefalù, il Complesso Monumentale della Cattedrale di Monreale.
Si tratta di opere altamente rappresentative del  sincretismo socioculturale che, durante il dominio normanno (1071-1194), incrociando la componente araba e quella bizantina, dette vita ad uno straordinario patrimonio architettonico e artistico e ad una nuova concezione urbanistica, con il conseguente sviluppo di una cultura multietnica in cui le diverse matrici si fusero inscindibilmente.
Il sito pertanto rappresenta un esempio materiale di prolifica convivenza, interazione e interscambio tra diverse componenti culturali di provenienza storica e geografica eterogenea ed è pertanto di grande attualità.
Dal punto di vista stilistico l’originale rielaborazione architettonica di tradizioni costruttive eterogenee diede vita a una concezione volumetrica e spaziale assolutamente nuova, caratterizzata dalla compattezza degli assetti murari e da innovativi sistemi di copertura (cupole esposte e frequente impiego di volte a muqarnas) in completa armonia con la ricchezza di  apparati decorativi che combinano mosaici e decorazioni in opus sectile.
Dal punto di vista urbanistico, si sviluppò un modello di pianificazione e di sviluppo del tessuto urbano ispirato ai canoni di ascendenza islamica e orientale con il sistema di edifici e padiglioni inserito in monumentali giardini ricchi di bacini d’acqua e fontane, di cui si ha memoria nelle descrizioni dei viaggiatori arabi e dei cronisti del tempo e di cui rimangono ancora oggi alcune importanti testimonianze architettoniche.
Criteri d’iscrizione:
Criterio (ii):
Il sito Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale è la materiale testimonianza di una particolare condizione politica e culturale caratterizzata da una prolifica convivenza di genti di diversa provenienza (musulmani, bizantini, latini, ebrei, lombardi e francesi). Tale interscambio generò una consapevole ed unica combinazione di elementi architettonici e di tecniche artistiche, attinti dalla tradizione bizantina, islamica e occidentale.
Il nuovo stile contribuì allo sviluppo dell’architettura nel versante tirrenico dell’Italia meridionale e si estese in larga parte del bacino mediterraneo.
Criterio (iv):
 Il sito“Palermo arabo – normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale” è un eccezionale esempio di sintassi stilistica che, rielaborando in maniera originale e unitaria elementi appartenenti a diverse culture, diede vita a nuove concezioni spaziali, costruttive e decorative.

Come da MIBACT, Redattore Renzo De Simone

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