14 Luglio 2016
La transizione da cacciatori raccoglitori a uno stile agricolo e sedentario costituì un cambiamento epocale, al punto che si coniò pure il termine di rivoluzione neolitica. La sedentarietà e l’agricoltura apparvero attorno a diecimila anni fa nella regione tra Anatolia sud orientale, Siria, Iraq e Iran, tradizionalmente nota come Mezzaluna Fertile.
Secondo un nuovo studio, pubblicato su Science, questa transizione avvenne sì presso popolazioni confinanti, ma che erano pure geneticamente distinte. Fino ad oggi si riteneva invece che quei primi agricoltori fossero da un’unica popolazione omogenea. La ricerca ha sequenziato i genomi provenienti da quei primi agricoltori neolitici dei Monti Zagros, dimostrando che non sono gli antenati né dei primi agricoltori europei, né dei moderni europei. È stata una sorpresa per gli studiosi, visto che recentemente avevano dimostrato che i primi agricoltori in Europa provenivano dall’Anatolia nord occidentale. Ora pare invece che la catena migratoria si sia interrotta nell’Anatolia orientale.
Nello studio precedente si era rilevato come i coloni neolitici del nord della Grecia e dalla regione del Mar di Marmara, nella Turchia occidentale, arrivarono in Europa Centrale attraverso i Balcani e attraverso un percorso nel Mediterraneo, che passava per la Penisola Iberica. Il nuovo studio dimostrerebbe che si tratta di un gruppo geneticamente distinto da quello dei primi agricoltori dell’Iran. I due gruppi sarebbero solo lontanamente correlati.
Per il prof. Joachim Burger, è interessante però notare come popolazioni geneticamente diverse, dall’apparenza diversa, che parlavano diverse lingue, adottarono lo stile di vita agricolo simultaneamente in diverse parti dell’Anatolia e del Vicino Oriente. L’origine dell’agricoltura sarebbe perciò molto più complessa di quanto ritenuto, da un punto di vista genetico. Per lui, piuttosto che parlare di un singolo centro neolitico, bisognerebbe adottare l’idea di una Zona Nucleare Neolitica Federale (in Inglese, Federal Neolithic Core Zone).
I Monti Zagros costituiscono una catena montuosa che interessa Turchia, Iraq e Iran, e qui si sono ritrovate alcune delle prime tracce di agricoltura. Secondo il nuovo studio, quei primi contadini neolitici dell’area si sarebbero separati da quelli dell’Anatolia circa 46-77 mila anni fa, e mostrerebbero analogie con gli odierni pakistani, afghani, ma in particolare con gli odierni Zoroastriani dell’Iran. In conclusione, diverse popolazioni di cacciatori raccoglitori – geneticamente differenziate – adottarono l’agricoltura nell’Asia sud occidentale, e i Monti Zagros sarebbero stati la culla dell’espansione verso est.
Lo studio “Early Neolithic genomes from the eastern Fertile Crescent”, di Farnaz Broushaki, Mark G Thomas, Vivian Link, Saioa López, Lucy van Dorp, Karola Kirsanow, Zuzana Hofmanová, Yoan Diekmann, Lara M. Cassidy, David Díez-del-Molino, Athanasios Kousathanas, Christian Sell, Harry K. Robson, Rui Martiniano, Jens Blöcher, Amelie Scheu, Susanne Kreutzer, Ruth Bollongino, Dean Bobo, Hossein Davudi, Olivia Munoz, Mathias Currat, Kamyar Abdi, Fereidoun Biglari, Oliver E. Craig, Daniel G Bradley, Stephen Shennan, Krishna R Veeramah, Marjan Mashkour, Daniel Wegmann, Garrett Hellenthal, Joachim Burger, è stato pubblicato su Science.
Link: Science; EurekAlert! via Johannes Gutenberg Universitaet Mainz 1, 2; AlphaGalileo, EurekAlert! via University College London; AlphaGalileo 1, 2, 3 via Universität Mainz.
Confine delle alture del Golan con la Siria, foto di Wikipedia, CC BY-SA 2.5.
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