Ritrovato un frammento del Compianto sul Cristo morto di Luca Signorelli
Ritrovato il settimo frammento del Compianto sul Cristo morto dipinto da Luca Signorelli per la Chiesa di Sant’Agostino a Matelica (MC)
L’opera affiancherà gli altri due frammenti della pala marchigiana già esposti nell’ultima sala del percorso della mostra Luca Signorelli e Roma

Roma, 22 novembre 2019 - La mostra Luca Signorelli e Roma. Oblio e riscoperte, curata da Federica Papi e Claudio Parisi Presicce, in corso ai Musei Capitolini fino al 12 gennaio 2020, si arricchirà ora di una nuova e inedita opera del grande pittore di Cortona.
La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Proprio mentre l’esposizione era in corso un collezionista acquistava sul mercato antiquario una piccola tavola raffigurante il volto di una “Vergine dolente”. Le ridotte dimensioni e la presenza di alcuni elementi figurativi non pertinenti al volto della Vergine, come le mani che le sorreggono la testa, hanno subito rivelato che il frammento doveva appartenere a una composizione più grande, probabilmente raffigurante una Deposizione, riconducibile al pennello di un maestro del primo Rinascimento.
È stato Andrea G. De Marchi, noto storico dell’arte, a riconoscere nella piccola tavola un altro dei frammenti della grande pala d’altare che Luca Signorelli dipinse tra il 1504 e il 1505 per la chiesa di Sant’Agostino nella città marchigiana di Matelica. Il dipinto, commissionato da Giovanni Antonio di mastro Luca di Matelica, era rimasto sull’altare di Sant’Agostino fino al 1736, quando l’edificio fu rimodernato e ridecorato in stile barocco e la tavola venduta a un abitante del posto. Probabilmente tra quest’anno e la fine del Settecento la pala fu smembrata in più parti e dispersa sul mercato antiquario romano. Dall’Ottocento a oggi ne sono stati rinvenuti sei frammenti sparsi tra varie collezioni pubbliche e private, ai quali oggi se ne può dunque aggiungere un settimo che sarà esposto al pubblico. Il proprietario lo ha infatti generosamente offerto in prestito alla mostra Luca Signorelli e Roma. Oblio e riscoperte, dove potrà essere ammirato fino al 12 gennaio 2020.
L’opera affiancherà gli altri due frammenti della pala marchigiana, la Pia donna in pianto dei Musei Civici d’Arte Antica di Bologna e la Testa di Cristo della UniCredit Art Collection (in comodato presso i Musei Comunali di Bologna), già esposti nell’ultima sala del percorso della mostra capitolina, e sarà presentata in occasione delle due Giornate di Studio su Luca Signorelli che si terranno ai Musei Capitolini presso la Sala Pietro da Cortona il 27 e 28 novembre 2019.
Musei Capitolini, Sale Espositive di Palazzo Caffarelli
Piazza del Campidoglio, 1
Giornate di studi sulla mostra
Luca Signorelli e Roma. Oblio e riscoperte
Musei Capitolini - Sala Pietro da Cortona
27 - 28 novembre 2019 dalle ore 9.30
PROGRAMMA
MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE
ore 9.30 SALUTI D’APERTURA
Maria Vittoria Marini Clarelli | Sovrintendente Capitolina
Claudio Parisi Presicce | Direttore dei Musei archeologici e storico-artistici
Federica Papi | Sovrintendenza Capitolina
Signorelli a Roma nel terzo millennio: obiettivi e bilancio della mostra
ore 10.00 – 13.30 ROMA E SIGNORELLI
presiede Alessandro Zuccari | Sapienza Università di Roma
Marcello Fagiolo | Presidente del Centro Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma
Da Sisto IV a Leone X: Roma triumphans
Anna Maria Cerioni | Sovrintendenza Capitolina
“Minus est condere quam colere”: rinnovamento urbano e grandi imprese al tempo di Sisto IV
Eloisa Dodero | Sovrintendenza Capitolina
Signorelli e l’Antico nella Roma di Sisto IV
Caterina Papi | Sovrintendenza Capitolina
Titulus crucis: un ritrovamento singolare
ore 15.00 – 18.30 SIGNORELLI E I CONTEMPORANEI
presiede Federica Zalabra | MiBACT - Direzione Generale Musei
Sergio Guarino | Sovrintendenza Capitolina
Pittura antiquaria in Campidoglio: il punto sugli studi (e un parallelo per Luca Signorelli)
Cristina Galassi | Università degli Studi di Perugia
“La via all'ultima perfezione dell'arte”. Luca Signorelli nelle Vite di Giorgio Vasari
Tom Henry | University of Kent
Signorelli e Michelangelo
Francesco Federico Mancini | Università degli Studi di Perugia
Signorellismo e raffaellismo nell'Alta Valle Umbra
Stefano Petrocchi | Polo Museale del Lazio
Signorelli nel viterbese: il caso di Monaldo Trofi
GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE
ore 9.30 – 13.30 SIGNORELLI ALL’APICE DELLA FAMA
presiede Marica Mercalli | Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria
Francesca de Caprariis | Sovrintendenza Capitolina
Laura Petacco | Sovrintendenza Capitolina
I monumenti di Roma antica tra XV e XVI secolo: percezione e realtà
Roberto Saccuman | Roberto Saccuman snc, Marsciano (Perugia)
Elena Mercanti | CBC (Conservazione Beni Culturali, Perugia)
Il martirio di san Sebastiano di Luca Signorelli: il restauro e i dati materiali
Carla Bertorello | CBC (Conservazione Beni Culturali, Roma)
Giovanna Martellotti | CBC (Conservazione Beni Culturali, Roma)
Il cantiere di Signorelli a Orvieto: lo studio delle giornate per ricostruire l’evoluzione delle procedure tecniche
Alessandra Cannistrà | Museo dell’Opera del Duomo, Orvieto
Ancora sulla ‘tegola’ di Orvieto. Nuove indagini sui documenti
ore 15.00 – 18.30 SIGNORELLI DALL’OBLIO ALLA RISCOPERTA
presiede Bruno Toscano | Professore Emerito Università Roma Tre
Francesca Romana Chiocci | Sovrintendenza Capitolina
La fortuna di Luca Signorelli nelle stampe d’après tra Sette e Ottocento
Daniela Vasta | Sovrintendenza Capitolina
Luca Signorelli e il dibattito ottocentesco per una nuova arte cristiana
Beatrice Cirulli | Sovrintendenza Capitolina
La riscoperta critica di Signorelli tra Otto e Novecento in Italia
Federica Papi | Sovrintendenza Capitolina
“Il Ministero non ha difficoltà di permetterne l’esportazione”. La dispersione delle opere di Signorelli tra Otto e Novecento
Andrea G. De Marchi | Gallerie Nazionali Barberini e Corsini
Settimo sigillo sulla pala di Matelica di Signorelli: ritrovata la ‘Vergine dolente’
Al termine visita alla mostra
INGRESSO LIBERO E GRATUITO AL SOLO CONVEGNO FINO A ESAURIMENTO POSTI
Musei Capitolini, sala Pietro da Cortona
Mercoledì 27 e giovedì 28 novembre 2019 dalle 9.30
Info 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
Testi e immagine per il frammento del Compianto sul Cristo morto di Luca Signorelli dall'Ufficio Stampa Zètema - Progetto Cultura
Torna a giugno "Letterature. Festival Internazionale di Roma"
LETTERATURE
Festival Internazionale di Roma
Edizione 2019
“IL DOMANI DEI CLASSICI
Quand’è che un testo contemporaneo si dà come classico?”
Dal 4 al 28 giugno alla Basilica di Massenzio
Mostre e incontri nelle Biblioteche di Roma a partire da maggio
Roma, 23 aprile 2019 - Torna dal 4 al 28 giugno LETTERATURE - Festival Internazionale di Roma, storica manifestazione della Capitale a cura dell'Istituzione Biblioteche di Roma, promossa da Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale di Roma e organizzata da Zètema Progetto Cultura.
Al centro dell’edizione 2019 del Festival saranno le otto serate alla Basilica di Massenzio al Foro Romano, ideate e dirette da Maria Ida Gaeta con la regia di Fabrizio Arcuri.
Protagonisti degli appuntamenti saranno gli autori più interessanti della scena letteraria internazionale. Il tema scelto per l’edizione 2019, che farà da filo rosso a tutti gli incontri, è “Il domani dei classici – Quand’è che un testo contemporaneo si dà come classico?”.
Ogni autore ospite risponderà a questa domanda leggendo, come da tradizione, un testo inedito scritto appositamente per la manifestazione.
Tra gli autori si segnalano Antonio Scurati, che dà il via alla manifestazione, Alberto Manguel, Chiara Gamberale, Valerio Massimo Manfredi, Alicia Jimenez Bartlett.
Chiude il Festival Roberto Saviano.
Il 13 giugno il Festival ospiterà i 5 autori finalisti del Premio Strega 2019 e due vincitori di edizioni del Premio Internazionale di Letteratura Formentor.
Ma il Festival LETTERATURE voluto dall'Istituzione Biblioteche di Roma, dal presidente Paolo Fallai e dal Consiglio di Amministrazione, andrà oltre gli otto appuntamenti alla Basilica di Massenzio, che avranno un’anteprima il 16 maggio all’Auditorium del Macro Asilo. Tornerà la grande musica con un concerto il 9 giugno, realizzato in collaborazione con i musicisti dell’Accademia di Santa Cecilia che torna dopo quaranta anni a suonare a Massenzio, e con il film-spettacolo su Il flauto magico dell’Orchestra di Piazza Vittorio il 14 giugno.
Mentre questa edizione del Festival sarà caratterizzata da una mini rassegna di classici del cinema, in collaborazione con la Casa del Cinema, nell'arena all'aperto di Villa Borghese.
Il Festival anche quest'anno - è il terzo anno della "gestione" affidata all'Istituzione Biblioteche di Roma - si svolge in tutta la città grazie al coinvolgimento dell'intera rete delle Biblioteche di Roma e dei Bibliopoint.
Dal 3 maggio al 5 giugno si terranno gli incontri presso la Casa delle Letterature e la Biblioteca Flaminia con i dodici semifinalisti dello Strega 2019. Il prestigioso premio letterario sarà anche al centro di una mostra, curata dell’Archivio Riccardi, visitabile fino a fine giugno presso la Biblioteca Flaminia.
Mostre e attività di approfondimento saranno dedicate ai fondi storici delle Biblioteche di Roma: i fondi Giorgio Caproni, Don Roberto Sardelli, la collezione completa del Corriere dei Piccoli, il fondo Enzo Siciliano e il fondo Bia Sarasini, posseduti rispettivamente dalle biblioteche Marconi, Raffaello, Tortora, Casa delle Letterature e Mameli.
Il rapporto tra classici e letteratura per l’infanzia vivrà una sua anteprima il 23 maggio alla biblioteca Europea quando sarà presentata, in collaborazione con Ibby Italia, la nuova bibliografia delle Biblioteche della Legalità dedicata appunto ai classici.
Nell’ambito di Letterature Off, sezione del Festival inaugurata lo scorso anno, verrà presentato a giugno nelle biblioteche Quarticciolo, Mameli, De Mauro e Mandela, il progetto "Mamme narranti", quattro letture spettacolarizzate, in collaborazione con Andrea Satta e l’Associazione Culturale Têtes de Bois, incentrate sulle fiabe raccontate da madri italiane e straniere. Altrettante letture spettacolarizzate saranno realizzate anche nelle stazioni della Metro C di riferimento delle quattro biblioteche.
Tra gli eventi che saranno ospitati alla Casa delle Letterature da segnalare infine la mostra fotografica dell’artista Sze Tsung Nicolas Leong, dedicata ai luoghi del Festival e realizzata in collaborazione con l’American Academy in Rome, al via il 30 maggio; l’incontro il 6 maggio con i giurati del Premio Formentor in collaborazione con l’Ambasciata di Spagna; i convegni "Il domani dei classici: tra le lingue – Il racconto italiano ieri, oggi e domani (30 maggio) e "Il domani dei classici: Generative Art, Futuring Past" (7 giugno).
LETTERATURE è realizzato con la collaborazione di Ambasciate, Università e Istituti culturali italiani e stranieri.
LETTERATURE Festival Internazionale di Roma
Basilica di Massenzio, Foro Romano
con accesso dal Clivo di Venere Felice (Via del Fori Imperiali)
Le serate hanno inizio alle ore 21.00
Accesso alla Basilica dalle ore 20.30
Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili
previo ritiro del biglietto a partire dalle 20.00 presso il botteghino in via dei Fori Imperiali
Per informazioni al pubblico
060608 (tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.00)
www.festivaldelleletterature.it
#letterature2019
Il programma della manifestazione Letterature Festival 2019 è curato dal gruppo di lavoro delle Biblioteche di Roma: Direttore Vincenzo Vastola, Maria Ida Gaeta – responsabile Casa delle Letterature, Simona Cives - coordinamento dei programmi, Leila Maiocco - ufficio di Presidenza, Antonio Trimarco - programma Bibliopoint, Maria Carla Mancinelli - programma Mamme Narranti, Stefano Gambari - Fondi Storici.
Roma: convegno "L'ossessione per l'antico. Sigmund Freud e Ludwig Pollak tra ebraismo, archeologia e collezionismo"
Al Museo di Roma il convegno
L'ossessione per l'antico
Sigmund Freud e Ludwig Pollak tra ebraismo, archeologia e collezionismo
Un appuntamento nell’ambito della mostra su Ludwig Pollak
in corso al Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco e al Museo Ebraico di Roma
Salone d'onore di Palazzo Braschi
Roma, 7 aprile 2019 ore 10.00
La mostra "Ludwig Pollak collezionista e mercante d'arte (Praga 1868 - Auschwitz 1943)", in corso al Museo Barracco e al Museo Ebraico di Roma fino al 5 maggio 2019, ha consentito di valorizzare il rapporto duraturo tra il grande archeologo e Sigmund Freud, che con Pollak condivise la passione archeologica, la radice ebraica e la cultura ebraico-tedesca della grande Vienna. I due personaggi si frequentarono sul finire della grande stagione del collezionismo europeo e il loro incontro fu favorito dal comune amico Emmanuel Loewy, altra figura di spicco dell'archeologia del tempo. Pollak incontrò Freud nel corso di due settimane con frequenza quotidiana per riordinare e forse valutare la sua collezione antiquaria, ma il loro scambio si prolungò nel tempo, come testimoniano alcune opere cedute da Pollak a Freud e il regalo, nel 1934, di un libro che Pollak aveva scritto su Goethe, altra comune passione.
Queste importanti affinità sono al centro del convegno L'ossessione per l'antico. Sigmund Freud e Ludwig Pollak tra ebraismo, archeologia e collezionismo, che si terrà nel Salone d’onore del Museo di Roma il 7 aprile 2019, con l’intento di approfondire gli aspetti finora meno studiati della cultura freudiana, in particolare il contributo fornito dalla nascente disciplina archeologica alla formazione della teoria psicoanalitica e l'importanza della stessa archeologia nella vita di Freud. Saranno inoltre affrontati i temi della passione collezionistica, che caratterizzò i decenni a cavallo tra XIX e XX secolo, e della cultura ebraica di lingua tedesca, che eccelse in molti campi della scienza e dell'arte contemporanea.
Il convegno è promosso e organizzato da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dalla Società Psicoanalitica Italiana e dall'Istituto Italiano di Studi Germanici, in collaborazione con la Comunità Ebraica di Roma e l'Istituto Polacco di Roma.
PROGRAMMA DEL CONVEGNO
ore 10.00 Saluti Istituzionali
Anna Maria Nicolò, Presidente della Società Psicoanalitica Italiana;
Ruth Dureghello, Presidente della Comunità Ebraica di Roma
Roberta Ascarelli, Presidente Istituto Italiano di Studi Germanici
Claudio Parisi Presicce, Direttore dei Musei Capitolini
Interventi
Domenico Chianese, psicoanalista, past-president SPI
"È stata per me una fonte di straordinario ristoro". Freud collezionista.
Roberta Ascarelli, Presidente dell'Istituto Italiano di Studi Germanici
"Tra Goethe e Freud. Feticismo di un bassorilievo"
Marco Galli, Università di Roma "La Sapienza"
"Great Friends. Loewy e Freud, storia di un'amicizia tra archeologia e psicoanalisi"
David Meghnagi, Ordinario della Società psicoanalitica italiana. Università degli Studi di Roma Tre
Freud, Pollak e la Bildung ebraica
Simone Foresta, Soprintendenza Archeologica di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta
Il senso di Pollak per l'archeologia. La formazione universitaria tra Praga e Vienna
Joanna Winiewicz Wolska, curatrice della Wawel Royal Castle Collection di Cracovia
Il conte Karol Lanckoroński e la sua collezione a Vienna
Presiedono l'incontro Orietta Rossini e Olga Melasecchi, curatrici della mostra.
Museo di Roma
Piazza Navona, 2; Piazza San Pantaleo, 10
Ingresso gratuito
Info: 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00)
www.museodiroma.it; www.museiincomune.it
Testo e immagine da Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura
Giornata su autismo e musei a Paestum. Il Parco cresce ancora: +15% nel primo trimestre
Giornata su autismo e musei a Paestum
Il Parco cresce ancora: +15% nel primo trimestre
Numeri, ma non solo: il Parco Archeologico cresce. Aumentano, oltre ai visitatori che nei primi tre mesi del 2019 hanno fatto un balzo del +15% in avanti, anche le forme di fruizione inclusiva nella città magno-greca meglio conservata. Il 2 aprile, Giornata Mondiale sulla Consapevolezza dell'Autismo, un convegno nel Museo Archeologico Nazionale ha fatto il punto sulla fruizione del sito da parte di persone affette da disturbi dello spettro autistico. Come ha evidenziato il direttore del Parco Archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel, si è voluto creare un'occasione per "parlare non delle persone interessate, ma con loro. Spesso le persone non soffrono tanto dell'autismo, quanto dell’intolleranza e incomprensione da parte degli altri. Noi come Museo nel nostro piccolo vogliamo contribuire ad abbattere le barriere di questa mancata inclusione, perché crediamo che la diversità possa essere un arricchimento per tutti, premesso che il contesto sia tale da consentirlo."
Tra i relatori del convegno Alfonso Andria, membro del Consiglio di Amministrazione del Parco Archeologico; Vincenzo Inverso, Consigliere del Parco Nazionale del Cilento; Enrico Deuringer dell’Ufficio Stampa Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee. Sono intervenuti inoltre Paolo Maietta del Centro Europeo per l’autismo di Cicerale; Paolo Sarra dell’Associazione “Autismo fuori dal silenzio” di Eboli; Mariajosè Luongo e Marco Vasile dell’Ufficio Fruizione che hanno raccontato le esperienze vissute da tutto il gruppo di lavoro sui progetti relativi all’accessibilità messi in campo dal Parco Archeologico di Paestum. Hanno concluso i lavori Luisa Varriale dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” e Giovanni Minucci, rappresentante dell’Associazione Cilento4all che, nell’ambito del progetto “Un Tuffo del Blu” dedicato a bambini e ragazzi speciali, ma in generale a tutti, si occupano anche della formazione del personale del Parco impegnato nelle attività didattiche. Nel corso della giornata sono stati esposti al pubblico alcuni lavori realizzati dagli alunni dell’IIS “Basilio Focaccia” di Salerno durante i laboratori dei linguaggi espressivo-creativo.
Intanto, il Parco Archeologico di Paestum cresce anche in termini di flussi. Tra gli effetti positivi che hanno contribuito ad un ulteriore ampliamento della fruizione, aumentata del 42% negli ultimi tre anni, si annovera l'iniziativa #iovadoalmuseo voluta del Ministro Bonisoli che prevede un aumento delle gratuità. "Anche l'abbattimento di barriere economiche contribuisce all'accessibilità - rammenta il direttore - Siamo felici che Paestum si pone sempre di più come un punto di riferimento non solo storico-archeologico, ma anche socio-culturale in un territorio che ha tutte le caratteristiche per uno sviluppo virtuoso."
INFO SULLE GRATUITÀ AL PARCO ARCHEOLOGICO DI PAESTUM:
Le prime domeniche del mese da ottobre a marzo e tutti i giovedì pomeriggio ingresso gratuito dalle ore 18:00 alle 19:30, ultimo ingresso ore 18:50.
Ogni primo e terzo giovedì del mese, aperitivi al museo con SlowFood Cilento. Costo dell’iniziativa € 5,00, da pagare in biglietteria dopo aver ritirato il biglietto gratuito di ingresso al museo e all’area archeologica. L’ingresso è gratuito per chi non partecipa all’aperitivo.
L’ingrediente di questo giovedì, 4 aprile è il carciofo di Paestum, protagonista delle tavole primaverili, preparato dallo chef stellato Christian Torsiello dell’osteria Arbustico in un intrigante Lollipop al carciofo accompagnato dalla birra artigianale Fruma.
Testo e immagini da Ufficio Stampa Parco Archeologico di Paestum
Facebook: Parco Archeologico Paestum
Twitter: @paestumparco
Instagram: parcoarcheologicopaestum
Nati altrove: da Giuseppe Ungaretti a Helena Janeczek
Nati altrove: da Giuseppe Ungaretti a Helena Janeczek
Confronti su scrittori, artisti e intellettuali che hanno eletto a loro patria, paesi diversi da quelli di origine, fondendo luoghi, culture e lingue diverse. Incontro con l’autrice del romanzo “La ragazza con la Leica”, premio Strega 2018. David Riondino darà voce ai testi ungarettiani
6-8 febbraio 2019
Inaugurazione ore 9.30 Aula magna – palazzo del Rettorato
Aula 1 Facoltà di Lettere e filosofia
Città universitaria – piazzale Aldo Moro 5 - Roma
Un nomade, un girovago così si definiva Giuseppe Ungaretti. “Un nato altrove” figlio di migranti, lui stesso espatriato in Brasile, a San Paolo, dal ’37 al ’42. Una figura esemplare che riunisce in sé la fedeltà a un paese, a una patria, a una tradizione, ma nello stesso tempo reinterpreta e fonde in un’identità e in una tradizione sovranazionale uomini, paesi e culture diverse.
Nomadismo culturale, identità e disidentità, lingua dell’esilio, saranno alcuni dei temi del convegno internazionale che si apre mercoledì prossimo (6-8 febbraio) alla Sapienza nel quale studiosi e scrittori e artisti si confronteranno e porteranno la loro testimonianza di “nati altrove”.
Nella giornata di giovedì, incentrata completamente sulla figura di Ungaretti, dopo la proiezione di video a lui dedicati, David Riondino leggerà alcuni brani del poeta.
Tra i “nati altrove” tanti scrittori, artisti, intellettuali e studiosi che, come Ungaretti, hanno eletto a loro patria luoghi, culture, lingue diverse, contribuendo alla diffusione e alla “fusione” di idee, valori, esperienze.
Testimonianze che valorizzano sia le diversità e le specificità nazionali e locali, sia le radici, le origini e i caratteri comuni, che favoriscono la crescita, lo sviluppo e la pace. Valori che oggi possono contrapporsi - afferma la coordinatrice del convegno Francesca Bernardini -alle tendenze irrazionalistiche di chi odia il diverso, di chi teme l’altro, pensando di salvaguardare il proprio particolarismo alzando muri”.
L’ultimo giorno del convegno, dedicato agli scrittori che adottano per le proprie opere sia la lingua del paese di elezione sia quella di origine, vedrà la testimonianza, tra gli altri, di Helena Janeczek, autrice tedesca, vincitrice del premio Strega 2018 con il romanzo “La ragazza con la Leica”.
Il convegno è organizzato dalla Fondazione Roma Sapienza – Fondazione Giuseppe Ungaretti.
COMITATO SCIENTIFICO
Mario Barenghi, Cecilia Bello, Francesca Bernardini (coordinatrice), Silvana Cirillo, Andrea Cortellessa, Anna Dolfi, Biancamaria Frabotta,Giuseppe Leonelli, Paola Montefoschi.
Info
Francesca Bernardini
Dipartimento di Studi Europei Americani e Inteculturali - SEAI T
Fondazione Sapienza-Fondazione Giuseppe Ungaretti
M (+39) 339 5387673
Programma Nati altrove 6-8 febbraio 2019
Programma MERCOLEDÌ 6 FEBBRAIO Ore 9.30 Aula Magna del Rettorato
Intervengono: Il Magnifico Rettore, Eugenio Gaudio Il Presidente della Fondazione Roma Sapienza, Antonello Biagini Il Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Stefano Asperti
I Sessione ESILI, MIGRAZIONI, DISPATRI Coordina Francesca Bernardini Antonello Biagini, Sapienza Università di Roma Introduzione ai lavori Antonio Prete, Università di Siena Nella terra della poesia: l’esilio, l’ospitalità David Bidussa, scrittore, storico Figure fuori luogo. Profugo, esule, rifugiato, fuggiasco, diasporico Mauro Ponzi, Sapienza Università di Roma La lingua dell’esilio. Itinerari incrociati: Ungaretti, Celan, Bachmann Pausa pranzo
MERCOLEDÌ 6 FEBBRAIO Facoltà di Lettere e Filosofia Aula I, piano terra ore 15.00
II Sessione NOMADISMO, IDENTITÀ, DISIDENTITÀ Coordina Mario Barenghi Università di Milano Bicocca Daniele Balicco, École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi L’identità è come immaginiamo il futuro. Edward Said e l’esilio Roberto Deidier, Università di Enna Kore Una fenomenologia della dislocazione Giuseppe Leonelli, Università di RomaTre «Io vivo altrove». Itinerari del fanciullino Pausa caffè Ilaria De Seta, Université de Liège La rete degli esuli italiani negli Stati Uniti durante il fascismoe il caso Borgese Valentina Parisi, Istituto Italiano di Scienze Umane, Firenze Paesaggi letterari della città di Königsberg-Kaliningrad Discussione
GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO Facoltà di Lettere e Filosofia Aula I, piano terra ore 9.30
III sessione «E SUBITO RIPRENDE IL VIAGGIO» Coordina Anna Dolfi Proiezione di video Filippomaria Pontani, Università Ca’ Foscari di Venezia In un caffè remoto. L’Alessandria greca e non greca di Ungaretti Paola Montefoschi, Università di Chieti «Una città, per l’Arabo non è che una tenda»: Ungaretti e il pensiero dell’erranza David Riondino Lettura di testi ungarettiani Pausa caffè Valerio Magrelli, Università di RomaTre L’Altrove dada Ettore Finazzi Agrò, Sapienza Università di Roma Un poeta ai tropici: la San Paolo di Giuseppe Ungaretti David Riondino Lettura di testi ungarettiani Discussione Pausa pranzo
GIOVEDÌ 7 FEBBRAIO Facoltà di Lettere e Filosofia Aula I, piano terra ore 15.00
IV Sessione LE CITTÀ DI UNGARETTI Coordina Antonio Prete Francesca Maria Corrao, LUISS, Roma Ungaretti e la cultura araba nel primo Novecento Silvana Cirillo, Sapienza Università di Roma I giovani del Manipolo d’Apua. Ungaretti in Versilia Jean-Charles Vegliante, Sorbonne Nouvelle Paris 3 Ungaretti a Parigi: «nuovo classico», «francese italiano» Francesca Bernardini, Sapienza Università di Roma Roma, la fusione degli opposti
VENERDÌ 8 FEBBRAIO Facoltà di Lettere e Filosofia Aula I, piano terra 9.30
V Sessione MUOVERSI TRA LE LINGUE Coordina Raffaele Manica Università di Roma Tor Vergata
Laura Barile, Università di Siena Altre voci, altre storie. Alberto Savinio e Romain Gary Enrico Terrinoni, Università per Stranieri di Siena Ex-ilium: l’odissea del linguaggio in James Joyce; ovvero,l’esilio come ritorno Andrea Cortellessa, Università di Roma Tre Le lingue del ritorno. Giorgio de Chirico e Alberto Savinio Pausa caffè Cecilia Bello Minciacchi, Sapienza Università di Roma Emilio Villa, l’esilio nella lingua Anna Dolfi, Università di Firenze, Accademia Nazionale dei Lincei Sui ‘requiem’ di Tabucchi: figure dell’esilio e giochi di specchi Nicola Turi, Università di Firenze Agota Kristof in fuga dalla città di K. Discussione Pausa pranzo
VENERDÌ 8 FEBBRAIO Facoltà di Lettere e Filosofia Aula I, piano terra ore 15.00
VI Sessione CONTATTI E CONFRONTI, TRA IERI E OGGI Coordina Silvana Cirillo Gabriele Frasca, Università di Salerno Le lingue del no. L’arte dell’espatrio in Gadda, Nabokov e Beckett Biancamaria Frabotta, Sapienza Università di Roma La poesia “apolide” di Amelia Rosselli Tavola rotonda tra scrittori Coordina Maria Grazia Calandrone Partecipano: Antonia Arslan, Helena Janeczek, Jhumpa Lahiri,Giuseppe A. Samonà, Ornela Vorpsi Discussione Francesca Bernardini, Conclusioni
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Napoli: convegno "La Federico II per Pompei"
Conoscenza, Scavo, Restauro e Valorizzazione
del Suburbio Occidentale
CONVEGNO DI STUDI
Mercoledì 19 DICEMBRE
Centro Congressi Partenope
Aula magna
(Via Partenope, 36 – Napoli)
Un convegno, segno della stretta collaborazione tra il Parco archeologico di Pompei e la Federico II - una sinergia e un confronto di studi e competenze importanti per la salvaguardia dei beni culturali - sarà dedicato nell'appuntamento di mercoledì 19 dicembre presso il Centro Congressi Partenope dell’Università Federico II al Suburbio Occidentale di Pompei e alla sua conoscenza, scavo, restauro e valorizzazione.
La prima parte del convegno, relativa all’Insula Occidentalis di Pompei, illustrerà le indagini archeologiche, geologiche, geofisiche e le ricerche di paleo-botanica finora condotte, finalizzate al monitoraggio e alla conoscenza dell’area che sono alla base della programmazione di tutti gli interventi strutturali e di consolidamento, e a sua volta connesse all’ampliamento della fruizione di questa area suburbana di Pompei.
Nella seconda parte pomeridiana, il tema trattato sarà dedicato alle Terme suburbane di Pompei, già oggetto di un Accordo Quadro tra l’Università Federico II, il Parco Archeologico di Pompei e la Fondazione Deloitte, per il progetto di ricerca “Pompei Accessibile”, finalizzato allo studio di soluzioni per il restauro, la valorizzazione e il miglioramento della fruizione del sito archeologico di Pompei, con particolare riferimento al complesso delle Terme Suburbane.
Con l’occasione saranno anche affrontati gli aspetti generali del restauro architettonico per le evidenze archeologiche, o di altri interventi strutturali nei siti archeologici , come ad esempio l’applicazione del vetro strutturale, o l’utilizzo di impiantistica e illuminotecnica per una fruizione consapevole.
Testo e immagine da UFFICIO STAMPA
Parco Archeologico di Pompei - presso Antiquarium Boscoreale
via Viale Villa Regina - 80041 Boscoreale (Napoli)
web: www.pompeiisites.org
FaceBook: https://www.facebook.com/
Twitter: https://twitter.com/pompeii_
https://www.instagram.com/
YouTube: https://www.youtube.com/c/
Giornata di studi "Speleologia e disabilità" al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Giornata di studi
Speleologia e disabilità
#DOMENICALMUSEO: ingresso gratuito per tutti
domenica 2 dicembre 2018, dalle ore 10.00 alle ore 14.00
Evento nell’ambito delle manifestazioni per la Giornata Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità
In occasione degli eventi previsti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la Giornata Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità, che si celebra il 3 dicembre, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia ospita domenica 2 dicembre 2018 la giornata di studi Speleologia e disabilità, all’interno della quale saranno presentati gli atti del VII convegno di speleologia della Federazione Speleologica del Lazio. Rifacendosi allo slogan “Un giorno all’anno tutto l’anno”, scopo dell’iniziativa, organizzata congiuntamente dai gruppi GSCAI Roma, Shaka Zulu Club Subiaco e Speleologi Romani, è quello di promuovere la diversità culturale, il dialogo interculturale e la coesione sociale. La giornata nasce con l’idea di creare un’interazione della speleologia con la disabilità, sensibilizzando le persone alla tutela degli ambienti carsici e allo stesso tempo facendo conoscere il mondo delle grotte naturali alle persone con disabilità. Nel corso dell’evento saranno illustrati al pubblico i risultati delle iniziative di accessibilità già realizzate, quali la manifestazione “Diversamente Speleo”, che nel 2018 si è tenuta presso la Grotta Val de’ Varri di Pescorocchiano (RI) e il corso di accompagnamento di disabili visivi in grotta “I sensi della grotta”, organizzato dallo Shaka Zulu Club Subiaco alla grotta dell’Arco di Bellegra (RM). A questo si aggiungeranno le testimonianze di persone che hanno avuto modo di accompagnare disabili in grotta e i risultati delle nuove esplorazioni alla Risorgenza di Capodacqua di Amaseno (FR) e alla grotta dell’Elefante di Guidonia (RM).
Al termine dell’evento sarà possibile partecipare alla visita guidata gratuita alla Collezione Kircheriana del museo, in omaggio al padre gesuita Athanasius Kircher, che oltre ad aver realizzato l’omonimo museo nel Collegio Romano, può essere considerato uno speleologo ante litteram con la sua opera Mundus Subterraneus nella quale illustra i risultati dei suoi studi, condotti in prima persona – pare si sia calato addirittura nel cratere del Vesuvio – sulla geografia della terra.
Durante la manifestazione sarà allestito un banco tattile dedicato alla speleologia, che permetterà alle persone con disabilità visiva di iniziare ad avvicinarsi al mondo sotterraneo delle grotte.
La Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi Onlus presenterà, inoltre, il 5° Concorso Nazionale di editoria tattile illustrata “Tocca a te!”, che si svolgerà a Milano dall’11 al 13 aprile 2019. Per chiunque volesse cimentarsi nella realizzazione di un libro tattile e partecipare al concorso, gli esperti della Federazione saranno a disposizione per dare tutte le informazioni e spiegare gli elementi base che portano alla realizzazione di un libro per persone non vedenti.
Programma
10:00 – 10:20
Saluti delle Autorità e introduzione ai lavori
10:20 – 10:40
Alla scoperta del buio: l’esplorazione della grotta per il disabile visivo
F. Licordari (Sapab-Laz, Fr, Lt, Ri), - G. Mascolo (psicoterapeuta e tiflologo)
10:40 – 11.00
Nuova esplorazione alla Risorgenza di Capodacqua
A. Esposito – F. Casadei (G.D.F. Ermini Rieti “Le Talpe”)
11:00 – 11:20
Diversamente Speleo: Un’esperienza da condividere
A. Meda (Comitato Diversamente Speleo)
11:20 – 11:40
Pausa caffè
11:40 – 12.00
Nuova esplorazione della Grotta dell’Elefante
Bello (G.S. CAI Roma) – D. Blanda (A.S.D. Gullivert)
12:00 – 12:40
Testimonianze ed esperienze con i disabili
Mazzocco (Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia) – G. Bosso (SHAKA ZULU CLUB Subiaco - GS Ruvese)
PROIEZIONE DELLA VIDEO INTERVISTA A UN DISABILE
12:40 – 13.00
Presentazione Atti del Convegno
13.00 – 14:00
Athanasius Kircher e il Mundus Subterraneus con visita guidata alla collezione Kircheriana
Licordari (Sabap-Laz Fr, Lt, Ri) – L. Mazzocco (Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia)
Carlo Scarpa 'il professore': Ca' Foscari dedica un docufilm e ricordi inediti al grande architetto
Giornata scarpiana mercoledì 28 novembre dalle 9.15
SCARPA ‘IL PROFESSORE’: CA’ FOSCARI DEDICA
UN DOCUFILM E RICORDI INEDITI AL GRANDE ARCHITETTO
La figura di educatore, il rapporto con matematica, luce e cinema in Aula Baratto. Proiezione di “Nel cuore muto del divino” alle 14.30 a CFZ
VENEZIA – Ca’ Foscari dedica una giornata a Carlo Scarpa “il professore”, tra i grandi dell’architettura del XX secolo come testimoniano anche gli interventi nel palazzo dell’ateneo ‘in volta de canal’. Proprio nell’Aula Baratto ridisegnata da Scarpa si svolgerà mercoledì 28 novembre dalle 9.15 un convegno aperto a tutti su “Carlo Scarpa come educatore”, seguito, alle 14.30, dalla proiezione del docufilm ”Nel cuore muto del divino, Carlo Scarpa a Ca’ Foscari”, del regista Riccardo De Cal (a CFZ Cultural Flow Zone, Zattere).
La giornata scarpiana chiude una serie di iniziative attorno al rapporto tra Scarpa e Ca’ Foscari che l’ateneo ha curato in occasione del 150° anniversario dalla sua fondazione. ll progetto “Una perla in volta de canal” ha infatti valorizzato con un film e una ricerca d’archivio uno spazio architettonico che racchiude in sé due straordinarie stagioni scarpiane (lavori del 1937 e 1957).
Gli interventi
Scarpa, la Tomba Brion e il fotografo Sekiya (1942-2002). Dall’archivio Sekiya, Tokyo
J.K. Mauro Pierconti, Waseda University, Tokyo
Una riflessione sull’opera di Carlo Scarpa attraverso gli scatti di un fotografo d’eccezione, il giapponese Sekiya Masaaki. Il lavoro di ordinamento del suo archivio sta portando alla luce molti fondi, tutti riguardanti architetti del XX° secolo, da F.L. Wright a Richard Rogers.
Il fondo Scarpa è uno dei più ricchi e solo alla Tomba Brion ha dedicato più di 1000 scatti. Una piccola selezione di immagini ci guiderà così in un percorso di lettura dell’opera di Scarpa più rappresentativa.
La luce di Carlo
Franca Pittaluga
Vagando tra stanze museali di Carlo Scarpa da tutti conosciute, si propone un itinerario inedito e assai tendenzioso: una sorta di ‘visita guidata’ che induce ad ignorare le distanze di tempo e di territorio, per concentrarsi piuttosto sugli stratagemmi che l’allestitore preordina nel ‘mettere in luce’ le opere che espone. Cercando di disvelarne gli artifizi, lungo l’itinerario proposto si focalizza lo sguardo su un solo elemento: la luce naturale. Imparando ad osservare come Scarpa la modula, la inquadra, la nega, la ruba, la chiama, la costringe… creando vere trappole emotive, di cui il visitatore diviene inconsapevole - se pur felice - vittima.
Carlo Scarpa e il cinema
Riccardo De Cal
Alcune considerazioni su cinema e architettura per arrivare nello specifico alla narrazione per immagini delle opere di Scarpa.
Capire la mente di un artista con la matematica
Paolo Pellizzari
Cosa aveva in mente Carlo Scarpa disegnando il pavimento-mosaico del Palazzo Querini Stampalia? La ricerca delle possibili fonti d’ispirazione e la decomposizione dell’opera in “componenti semplici” consente di costruire immagini “matematicamente” simili a quella messa in opera nel marmo. È illusorio affermare che si sia compreso il disegno originale e la sua complessità ma è interessante osservare altri pavimenti che forse avrebbero potuto essere ma non hanno mai visto la luce.
Carlo Scarpa come educatore
Tobia Scarpa e Ferruccio Franzoia
Ricordi e considerazioni sullo stile e sul ruolo di educatore di Carlo Scarpa.
Carlo Scarpa e la Grecia
Franca Semi
Carlo Scarpa come educatore
Guido Pietropoli
Perché Carlo Scarpa è quasi più noto con il titolo di Professore piuttosto che con quello di architetto? Dal 1926 alla sua morte (28/11/1978) Carlo Scarpa svolse un'intensa attività didattica presso l'Università come docente e lui stesso dichiarò che gli sarebbe stato difficile scegliere tra la scuola e la professione d'architetto. Pochi studiosi hanno trattato questo versante della sua vita che si estende per più di cinquant'anni e se Franca Semi non avesse pubblicatone 2010 il suo libro che trascrive alcune lezioni tenute all'IUAV all'inizio degli anni '70 saremmo privi di una straordinaria testimonianza del suo metodo didattico. Fortunatamente un grande numero dei suoi disegni è custodito attualmente al Centro Carlo Scarpa di Treviso e al Museo MAXXI di Roma; grazie a questi documenti straordinari - più di 18.000 unità - è ora possibile ricostruire opera per opera il processo progettuale dell'architetto, quello che Paul Klee ha chiamato la "confessione creatrice" dell'artista.
Lo studio di questa mole straordinaria di elaborati regalerà importanti informazioni sulla sua euristica progettuale e sulla genesi delle varie opere.Scarpa continuerà così a insegnare e a mostrare agli allievi e agli architetti il suo processo di elaborazione della forma architettonica. Uno spunto interessante per avvicinare la personalità dell'architetto è offerto da un ritratto di Carlo Scarpa a firma di Andy Warhol; l'analisi di quest'opera sciamanica con le implicazioni concettuali che la sua visione comporta è l'occasione per ragionare sulla cultura come cibo dello spirito così come ne parla Platone nel suo Protagora.
Cenni biografici
Carlo Scarpa (1906-178) è stato un architetto, designer e accademico italiano tra i più importanti del XX secolo.
Si diplomò in architettura all'Accademia di Belle Arti nel 1926, anno in cui iniziò l'attività didattica presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dove operò in qualità di professore ordinario di composizione dal 1964 al 1976 e come direttore dal 1972 al 1974. Grazie all'insegnamento, Scarpa contribuì alla formazione di diverse generazioni di architetti, ai quali trasmise grande perizia nell'uso dei materiali e la profonda conoscenza della storia.
La sua attività di professionista si concentrò prevalentemente nell'allestimento di esposizioni e mostre, nel restauro di complessi monumentali e musei, nella realizzazione di abitazioni private e negozi. Tra gli interventi museali più famosi si possono ricordare i lavori alle Gallerie dell’Accademia a Venezia (1948-55), Palazzo Abatellis a Palermo (1953-54), Gipsoteca Canoviana di Possagno (1956-57), Museo di Castelvecchio a Verona (1958-74) e Fondazione Querini Stampalia a Venezia (1961-65).
Fin dal 1926 lavorò come progettista di vetri e dal 1932 al 1947 fu alle dipendenze della vetreria di Murano Venini, divenendone anche direttore artistico. Al compimento dei suoi trent'anni, tra il 1935 e il 1937, Scarpa realizzò la sua prima opera impegnativa, la sistemazione della Ca' Foscari di Venezia, sede dell'omonima università.
Ottenne numerosi riconoscimento fra cui il Premio Nazionale Olivetti per l'architettura nel 1956 e la stessa azienda gli commissionò la sistemazione dello spazio espositivo Olivetti in piazza San Marco. La sua opera venne presentata in Italia e all'estero in importanti mostre personali presso il Museum of Modern Art di New York nel 1966, la Biennale di Venezia nel 1968, la Heinz Gallery di Londra, l'Institut de l'Environnement a Parigi, e infine a Barcellona nel 1978. Nello stesso anno ricevette una laurea honoris causa in architettura dall'Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Fra le opere più importanti si segnala la Tomba Brion a S. Vito di Altivole, che era quasi terminata quando nel 1978 Scarpa morì a Sendai in Giappone.
Testi da Ufficio Comunicazione Università Ca' Foscari Venezia:
Convegno di studi internazionale "Testa del Sele"
Convegno di studi internazionale
Testa del Sele
Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia
Sabato 27 ottobre 2018 – Ore 9.30
Sabato 27 ottobre 2018, alle ore 9.30, presso il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia si terrà, prima della restituzione dell’importante opera bronzea Testa del Sele, un convegno di studi internazionale che vedrà la partecipazione di alcuni tra i più importanti studiosi delle immagini di culto in ambito greco, magnogreco e romano.
Gli interventi previsti nel corso della giornata approfondiranno il tema dell’importante ruolo che le immagini di culto hanno rivestito nell’antichità.
L’opera scultorea bronzea a cera persa, proveniente dal Museo Archeologico Nazionale di Paestum, è stata prestata in un rapporto di reciprocità di scambio al museo di Vibo Valentia in cambio della Laminetta Aurea di Hipponion, consegnata per le celebrazioni e l’allestimento dell’importante mostra “L’immagine invisibile”, in occasione del 50° anniversario del rinvenimento della tomba del tuffatore.
Il capolavoro virile e barbato ha una datazione incerta. Gli studiosi propendono per un ampio arco cronologico, compreso tra la seconda metà del IV sec. a.C. e l’epoca romana (seconda metà del I sec. a.C. – prima metà del I sec. d.C.).
Il rientro dell’opera presso il Museo Archeologico di Paestum è previsto nei giorni immediatamente successivi al convegno, mentre è già rientrata la preziosa Laminetta Aurea ed è visitabile nella sua importante sede di sempre, il Museo di Vibo.
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La Laminetta aurea di Hipponion è difatti ritornata, dopo essere stata esposta alla prestigiosa rassegna L’immagine invisibile, al Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia nella sua affascinante sede: il Castello Normanno Svevo.
Venezia: convegno “La falsificazione epigrafica in Italia”
FAKE NEWS DEL PASSATO
A CA’ FOSCARI IL PIÙ IMPORTANTE CONVEGNO EUROPEO
A Venezia dal 10 al 13 ottobre oltre 50 specialisti nello studio dell’autenticità di iscrizioni e manoscritti antichi. Il caso: Da Arezzo a Baltimora sulle tracce del falsario Sententiosus
VENEZIA - La diffusione di informazioni false non inizia con il web: anche iscrizioni antiche, o apparentemente tali, possono ingannare. Una recente scoperta di due studiosi italiani, ad esempio, ha dimostrato che due reperti simili conservati in Italia e a Baltimora e ritenuti iscrizioni paleocristiane in realtà sono stati acquistati sul mercato antiquario romano ai primi del Novecento, opera di un falsario moderno e parte di una stessa serie.
“Questa importante scoperta - commenta Lorenzo Calvelli, ricercatore di Epigrafia latina all’Università Ca’ Foscari Venezia e tra i principali studiosi del problema delle false iscrizioni nella storia - porterà auspicabilmente al riconoscimento di altri manufatti prodotti dalla stessa mano e disseminati in altre collezioni e musei d'Europa e del mondo”.
Per smascherare le fake news del passato sono infatti al lavoro da anni esperti di storia antica che, analizzando reperti posseduti dai antiquari, musei e collezioni private, riescono a verificare l’autenticità delle fonti.
Il problema della falsificazione storica e lo studio dei manoscritti, con particolare riferimento a quelli che tramandano il testo di iscrizioni antiche, genuine o inventate in tempi più recenti, ma 'spacciate' per autentiche saranno al centro di due convegni a Venezia dal 10 al 13 ottobre, tra cui il più importante convegno europeo di epigrafia romana, organizzato dall’Università Ca’ Foscari Venezia. Oltre 50 specialisti provenienti da Italia e Francia si riuniranno per confrontare le proprie ricerche.
Nel convegno “La falsificazione epigrafica in Italia” (www.unive.it/data/agenda/1/21789) saranno presentati importanti risultati che hanno consentito di smascherare la natura contraffatta di alcuni reperti considerati genuini, nonché di riconoscere che certi manufatti erano stati giudicati troppo severamente, essendo in verità autentici. Il convegno è organizzato nell’ambito del progetto triennale "False testimonianze" coordinato da Lorenzo Calvelli e finanziato da Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca tra i progetti di interesse nazionale (Prin).
Una specifica sessione sarà infine dedicata al tema delle copie, che sono oggetti non creati a scopo di dolo, ma per fini conservativi o didattici. L'importanza delle copie, a volte risalenti anche a secoli fa, si sta rivelando sempre più significativa, dal momento che molti originali sono scomparsi nel corso del tempo o si trovano oggi in zone del mondo non più accessibili.
IL CASO
Da Arezzo a Baltimora: sulle tracce del falsario Sententiosus
Nella Casa Museo Ivan Bruschi di Arezzo (www.fondazioneivanbruschi.it/casa-museo) è conservata una misteriosa iscrizione latina, incisa su una piccola lastrina di marmo e finora completamente sfuggita agli occhi degli esperti. Le uniche informazioni note riguardano la provenienza del reperto: esso era un tempo conservato nella collezione privata della famiglia dei conti Vitali, anticamente esposta nella loro splendida villa a Fermo nelle Marche e oggi dispersa. La lastrina riporta una citazione di un salmo biblico "Erudimini qui iudicatis terram", cioè "Imparate, voi che giudicate la terra".
Lo studio del reperto, condotto da Andrea Raggi (Università di Pisa) e Carlo Slavich (Sapienza Università di Roma), getta nuova luce anche su un altro singolare manufatto iscritto, conservato presso il Johns Hopkins Archaeological Museum di Baltimora.
Fino a oggi quest'ultima iscrizione era stata universalmente accolta come genuina dalla critica e classificata come iscrizione sepolcrale cristiana. Una fortunata coincidenza consente di dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio che i due reperti iscritti, entrambi acquistati sul mercato antiquario romano ai primi del Novecento, sono opera di un falsario moderno e parte di una stessa serie. Per il carattere edificante delle iscrizioni, il loro autore è stato definito dai due studiosi Sententiosus, cioè produttore di sentenze.
Testo e immagini dall'Ufficio Comunicazione Università Ca' Foscari Venezia