VIRGILIO: GUIDA ALL’ENEIDE, DI SERGIO CASALI

UN VADEMECUM PER L’EPOS VIRGILIANO

Virgilio: guida all’Eneide è uno degli ultimi volumi pubblicati da Carocci Editore (2023), per la collana Bussole, a cura di Sergio Casali, professore ordinario di Lingua e letteratura latina presso l’Università di Roma “Tor Vergata”.

Virgilio: guida all’Eneide
la copertina del saggio Virgilio: guida all’Eneide, a cura di Sergio Casali, pubblicato da Carocci Editore (2023) nella collana Bussole

Il saggio è un vero e proprio vademecum per chiunque desideri approcciarsi alla lettura del poema virgiliano. L’autore guida il lettore a comprendere le scelte, le riprese e gli stili che spingono Virgilio a scrivere una delle opere più rappresentative dell’età augustea. Proprio quest’ultima rappresenta, nel panorama degli studi di letteratura latina, una delle epoche più floride per la produzione letteraria romana, soprattutto se ci si accosta ad esaminare il fondamentale e certosino lavoro di “grandezza” che Augusto ha voluto radicare nell’imperium dei romani.

Fu lo stesso princeps l’ideale promotore del più famoso circolo letterario, quello di Mecenate, ad opera del politico e consigliere di Augusto, Gaio Cilnio Mecenate. Il circolo si proponeva di irradiare, in tutto l’Impero, quella cultura che di lì a poco sarebbe diventata l’esempio meglio riuscito della grandezza dell’imperatore. All’interno di questo gruppo di studiosi e letterati, operava Virgilio che, dopo aver composto le Bucoliche (39 a.C.) e le Georgiche (29 a.C.), si apprestò a lodare il princeps attraverso il genere per eccellenza, l’epos, componendo l’Eneide.

Augustus Emperor DeepAI Ottaviano Augusto
Ottaviano Augusto in un’immagine generata da ClassiCult con DeepAI, licenza d’uso

Il poema virgiliano, scritto in esametri, rientrava di diritto tra le opere in lode dell’imperatore. Infatti, Servio, grammatico latino (IV-V d.C.) e commentatore di Virgilio, affermò:

intentio Vergili haec est, Homerum imitari et Augustum laudare a parentibus.

Lo stesso Casali, infatti, afferma, dopo aver brevemente parlato della predilezione della storia di Enea come argomento del poema:

«La scelta di Enea quale protagonista indica due delle caratteristiche fondamentali dell’Eneide: quella di essere un’epica eziologica, in quanto racconta le origini di Roma, e quella di essere un’epica encomiastica, in quanto racconta le origini della famiglia del principe di Roma» (p. 30).

Il saggio di Casali è suddiviso in sette capitoli nei quali sono affrontate le questioni esegetiche che sottendono al poema virgiliano.

Virgilio dal Mosaico Monno (III secolo d. C.) al Rheinisches Landesmuseum di Treviri.
Virgilio dal Mosaico Monno (III secolo d. C.) al Rheinisches Landesmuseum di Treviri. Foto di QuartierLatin1968, CC BY-SA 3.0

L’autore parte (Cap. I) da una sintesi concisa dei dodici libri dell’Eneide, per poi trattare, in maniera dettagliata, tutto ciò che caratterizza l’epos di Virgilio. Fondamentale è la trattazione delle fonti che il poeta latino ha utilizzato per dar vita alla sua più celebre opera. Sembra scontato nominare Omero, la cui Iliade e Odissea, rappresentano il modello primario dell’Eneide. Quest’ultima, infatti, è suddivisa in una prima parte (libri I-VI) odissiaca, ed una seconda parte (libri VII-XII) iliadica. Omero, però, non è l’unica fonte di Virgilio, infatti l’Eneide dimostra di avere legami, anche, con la poesia alessandrina e, in particolar modo, con Apollonio Rodio: Casali ne tratta profusamente nel capitolo VI del saggio.

busto di Omero dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli: copia romana del II secolo d.C. di un'opera greca del II secolo a.C.
busto di Omero dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli: copia romana del II secolo d.C. di un’opera greca del II secolo a.C. Foto di NikonZ7II, CC BY-SA 4.0

Ma i predecessori greci non sono gli unici che hanno contribuito alla stesura dell’opera virgiliana. Non mancano elementi, legati soprattutto alla trattazione della storia di Enea come predecessore dei romani e, quindi, artefice della loro grandezza, che richiamano opere di stampo latino. L’autore, dimostra che la storia di Enea è caratterizzata, anche, dagli influssi delle opere di Ennio e Nevio, ad esempio.

L’uso delle fonti è una delle cifre stilistiche che maggiormente caratterizza l’Eneide. Virgilio, infatti, è stato abile non soltanto nell’utilizzare le opere dei predecessori, ma anche nel rielaborarle. L’Eneide rappresenta il frutto più maturo del poeta romano.

Un’altra fondamentale questione trattata da Casali riguarda il cambiamento di pensiero di Virgilio per quanto riguarda l’utilizzo del genere epico (Cap. II). Infatti, l’autore parte dalla trattazione del proemio delle Bucoliche, dove c’è un rifiuto dell’epica:

Nunc ego […] agrestem tenui meditabor harundine Musam: non iniussa cano
Ora io […] comporrò su esile canna un canto campestre: non canto cose che non mi siano state ordinate,

per passare, poi, alla trattazione del proemio delle Georgiche, dove Virgilio sembra preannunciare la stesura di un’opera a stampo epico:

In medio mihi Caesar erit templumque tenebit
in mezzo mi ci sarà Cesare e possederà il tempio.

Quest’ultima affermazione cela infatti l’intenzione di Virgilio di apprestarsi ben presto ad un nuovo genere, quello epico per l’appunto. Il programma del poeta latino è chiaro: soltanto con l’epica è possibile tessere le lodi del princeps.

Di fondamentale importanza è la tematica affrontata da Casali relativa alla querelle che, nel Novecento, ha visto opposti gli “ottimisti” contro i “pessimisti” (Cap. VII). Leggendo l’Eneide si ha l’impressione, infatti, di una esaltazione diretta e sfacciata di Augusto da parte di Virgilio. Quest’ultima può essere, in un certo senso, la lettura della posizione degli ottimisti (Casali ne cita alcuni come: Brooks Otis, Friedrich Klingner). A questi, però, faceva da contraltare la scuola di Harvard, prettamente “pessimistica” a riguardo. Infatti, nella convinzione degli studiosi della prestigiosa università americana, la lettura dell’opera virgiliana dev’essere affrontata con il convincimento che le lodi espresse da Virgilio nei confronti di Augusto celano, anche, delle critiche alla sua politica.

Virgilio con l'Eneide tra Clio e Melpomene, da un mosaico del III secolo d.C., presso il Museo Nazionale del Bardo di Tunisi
Virgilio con un rotolo dell’Eneide tra Clio e Melpomene, da un mosaico del III secolo d.C., presso il Museo Nazionale del Bardo di Tunisi. Foto di Giorces, CC BY 2.5

A conclusione del suo saggio, Casali aggiunge un’appendice che affronta le questioni metriche del poema virgiliano. Sono prese in considerazione le caratteristiche che riguardano l’esametro dattilico e tutto ciò che ne connota l’utilizzo da parte di Virgilio. Dopo una preliminare trattazione della struttura dell’esametro, l’autore passa ad esaminare le peculiarità dello stesso come cesure, dattili, spondei e la sinalefe. Inoltre, non manca un elenco dettagliato, per percentuali, sull’utilizzo delle diverse combinazioni che definiscono l’esametro dattilico come, ad esempio, l’uso di dattili o spondei.

Sull’Eneide di Virgilio è stato scritto tanto, soprattutto se si pensa alla profusa quantità di saggi e articoli di stampo accademico sulle diverse questioni non soltanto esegetiche, ma anche contenutistiche che connotano il poema. Il saggio di Casali arricchisce quest’elenco e risulta essere funzionale e propedeutico sia per chi, già esperto del settore, desidera approfondire alcune questioni irrisolte del poema, sia, anche, per coloro i quali si apprestano per la prima volta alla lettura dell’epos virgiliano. Questa Guida è fondamentale non soltanto per gli studiosi accademici, ma anche per gli studenti delle scuole superiori che intendano approfondire le peculiarità di una delle opere più importanti della letteratura latina. Tutto questo è reso possibile grazie all’utilizzo di un linguaggio che, sebbene a volte possa sembrare specialistico, tende alla massima chiarezza. Quest’ultima è l’elemento caratterizzante dell’intero saggio di Casali che assume l’ardito compito di essere compreso da un vasto numero di lettori virgiliani.

Le traduzioni dei passi di Virgilio sono tratte dal volume in questione e quindi a cura di Sergio Casali.

Il libro recensito è stato cortesemente fornito dalla casa editrice.

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