IL RITORNO DI MACISTE, un film di MAURIZIO SCIARRA

Il ritorno di Maciste

con Giuseppe Abbagnale e Steve Della Casa

presentato al BIF&ST 2024  | Teatro Petruzzelli – Eventi Speciali

in TOUR al CINEMA da APRILE 2024

Il ritorno di Maciste manifesto
il manifesto del film Il ritorno di Maciste, di Maurizio Sciarra

Maciste, ai giorni nostri, al termine di una proiezione del film Cabiria di Pastrone organizzata dal critico e storico del cinema Steve Della Casa, si materializza uscendo dallo schermo!

Dopo l’iniziale smarrimento e confusione, i due iniziano un viaggio attraverso luoghi e ricordi del passato di Maciste, ricostruendo, con l’aiuto di autorevoli esperti, un percorso che porterà Maciste a scoprire la sua altra identità, ovvero quella del camallo genovese Bartolomeo Pagano il quale vide la sua vita trasformata in seguito al casuale e fortuito incontro col regista Giovanni Pastrone.

Maciste, l’eroe dalla forza sovraumana che coi suoi muscoli ma soprattutto con il suo senso di giustizia protegge l’umanità dal male, divenne l’emblema del gigante buono, modello a cui aspirare. Poco si sa, invece delle origini e della storia di chi interpretò il personaggio, il portuale genovese Bartolomeo Pagano, il quale vide la sua vita cambiare in seguito all’incontro col regista Giovanni Pastrone, che lo fece divenire il primo supereroe del cinema italiano e lo proiettò sulla scena mondiale. Oggi, quasi a ripetere quella storia, è il campione olimpionico di canottaggio Giuseppe Abbagnale a riportare Maciste sulla terra e a farci conoscere la storia di Pagano.

In questo film, che sfuma i confini tra realtà e finzione, il pretesto narrativo è una proiezione di Cabiria organizzata dal critico Steve Della Casa, al termine della quale il personaggio di Maciste esce dallo schermo e prende vita nel mondo reale, ricostruendo, insieme al critico e con l’aiuto di autorevoli esperti, i ricordi e i luoghi del passato di Maciste, costretto a confrontarsi con un mondo – quello contemporaneo – che sembra averlo dimenticato.

La storia di Bartolomeo Pagano è intreccio di diversi racconti – afferma il regista Maurizio Sciarra
– del primo cinema muto italiano, quello che con Pastrone inventa nuove tecniche (il carrello, per esempio) e nuovi linguaggi, è storia dei primi “film sui film”, come dimostrano le pellicole della Itala Film che uniscono con leggerezza la messa in scena della macchina cinema al racconto vero e proprio, intrecciando i due piani con ironia e modernità. Ma è storia di un’Italia che scopre la nascita della grande industria e che permette l’affermarsi della prima “dittatura di massa”, la quale ricerca eroi e sentimenti che la rappresentino. È storia di “un uomo qualunque”, che viene strappato al pesante lavoro del porto e diviene simbolo della forza a servizio della giustizia sociale.

NOTE DI REGIA

La storia di Bartolomeo Pagano è intreccio di diversi racconti. Storia del primo cinema muto italiano, quello che con Pastrone inventa nuove tecniche (il carrello, per esempio) e nuovi linguaggi, è storia dei primi “film sui film”, come dimostrano le pellicole della Itala Film che uniscono con leggerezza la messa in scena della macchina cinema al racconto vero e proprio, intrecciando i due piani con ironia e modernità. Ma è storia di un’Italia che scopre la nascita della grande industria e che permette l’affermarsi della prima “dittatura di massa”, la quale ricerca eroi e sentimenti che la rappresentino.

È storia di “un uomo qualunque”, che viene strappato al pesante lavoro del porto e diviene simbolo della forza a servizio della giustizia sociale.

Per raccontare tutto ciò, si è scelto di ibridare il linguaggio proprio del documentario con quello della finzione. Richiamare sulla scena Maciste, farlo venir fuori dal film Cabiria, per fargli capire chi sia e dove si trovi attraverso un cicerone, collocherà la sua vita nell’oggi, in un mondo che di lui non sa più niente.

Passato e presente sono intrecciati grazie alle immagini dei film della serie di Maciste, veri capolavori da riscoprire, e le immagini prese dagli archivi. Riscopriamo il cinema muto, oggi, per raccontare, grazie a scene di film muti girati con lo stesso linguaggio degli anni di Pastrone, scene della vita di Pagano.

La sua storia, quella di un camallo di Genova che dall’oggi al domani viene proiettato su di una platea internazionale, diventando il primo supereroe italiano, diventa occasione per riflettere sul cinema delle origini, sul suo linguaggio, per riportare alla luce quel periodo in cui il cinema italiano è stato leader nel mondo, grazie all’innovazione e alla sperimentazione. Ci farà capire come fu proprio la riproposizione dello stesso schema narrativo, dello stesso “genere” che portò quello stesso cinema ad esaurirsi.

Che possa essere una lezione per l’oggi?

Maurizio Sciarra

NOTE DI PRODUZIONE

La Sarraz Pictures ha iniziato la sua attività nel 2004 producendo “documentari di creazione” e seppur nel corso degli anni ha allargato la produzione alla finzione e all’animazione, continua a investire molte risorse sul documentario, convinti sia il genere che meglio di qualunque altro possa offrire non solo la semplice visione della realtà contemporanea o della storia, ma soprattutto un’originale interpretazione.

Quando Maurizio Sciarra ci ha presentato il progetto Il Ritorno di Maciste ne siamo rimasti da subito entusiasti. La storia di Bartolomeo Pagano, camallo del porto di Genova, scelto da Giovanni Pastrone per interpretare il personaggio di successo “Maciste”, non è mai stata raccontata approfonditamente quanto merita.

Abbiamo colto la proposta di Maurizio Sciarra lavorando con lui e Steve Della Casa, oltre che co-protagonista anche consulente storico del progetto, facendo leva su approccio visivo che tenesse conto dei linguaggi cinematografici appartenenti a epoche diversi, mischiandoli tra loro.

Il Ritorno di Maciste ci ha dato anche l’occasione di collaborare con un’istituzione di rilievo quale il Museo Nazionale del Cinema di Torino, museo tra i più importanti al mondo per la ricchezza del patrimonio e la molteplicità di attività scientifiche e divulgative, vantando un allestimento espositivo unico sviluppato all’interno della Mole Antonelliana, il simbolo della città di Torino.

Nel 2024, cadranno i 110 anni dalla produzione del film Cabiria, contiamo di celebrare questo importante anniversario con l’uscita del film su scala nazionale.

 

regia MAURIZIO SCIARRA
soggetto MAURIZIO SCIARRA
sceneggiatura MAURIZIO SCIARRA
in collaborazione con STEVE DELLA CASA
cinematografia MAURA MORALES BERGMANN
montaggio LUIGI MEARELLI
musica EMANUELE FRUSI
suono ALESSIO FORNASIERO
scenografia ANDREA MORINI
costumi ACCADEMIA COSTUME & MODA
con la supervisione di ANDREA VIOTTI
trucco KETI MATTA
 
una produzione LA SARRAZ PICTURES
prodotto da ALESSANDRO BORRELLI

in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema di Torino
e Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo

 

Testo, video e immagini dall’Ufficio Stampa Kinoweb. Aggiornato il 12 aprile 2024.

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