Da oggi disponibili il trailer e il poster di IO SONO L’ABISSO
il nuovo film di DONATO CARRISI

NELLE SALE DAL 27 OTTOBRE

 VISION DISTRIBUTION PALOMAR
presentano
IO SONO L’ABISSO
un film di
DONATO CARRISI

Tratto dall’omonimo romanzo di Donato Carrisi, edito da Longanesiprodotto da CARLO DEGLI ESPOSTI NICOLA SERRA

una produzione PALOMAR VISION DISTRIBUTION

in collaborazione con SKY

una distribuzione VISION DISTRIBUTION

Io sono l'abisso di Donato Carrisi
La locandina del film Io sono l’abisso di Donato Carrisi, prodotto da Palomar e da Vision Distribution in collaborazione con Sky, che uscirà dal 27 ottobre nelle sale italiane

SINOSSI

Il suo lavoro è occuparsi della spazzatura. La gente non pensa mai a ciò che getta via. Invece lui sa che proprio tra i rifiuti si nascondono i segreti delle persone. Ed è così che sceglie le sue vittime.
«Le persone dicono bugie, ingannano. La spazzatura no, la spazzatura non mente.»
Ma, nella sua esistenza ordinata e solitaria, un giorno irrompe una ragazzina. Si è gettata nel lago come un rifiuto e lui l’ha salvata. Ma lui non salva le persone. Per questo all’inizio scappa via. Però poi torna indietro e la osserva di nascosto. E capisce ciò che nessuno sa capire. Che la ragazzina ha un segreto e ha urgente bisogno di aiuto.
Ma aiutarla metterà a rischio la sua invisibilità.
Infatti, mentre tutto questo accade, la più improbabile delle cacciatrici intuisce che là fuori c’è qualcuno che uccide le donne sole dai capelli biondi. Sa che nessuno le crederà perché, per la gente del lago, lei è solo matta. Ma non può tirarsi indietro e ha poco tempo. E, se riuscirà a fermare il mostro, potrà liberarsi dalla maledizione del passato.
Ci sono tre storie che scorrono nel buio. Tre anime che stanno per incontrarsi. Dentro l’abisso.

 

CAST TECNICO
REGIA DONATO CARRISI
SCENEGGIATURA DONATO CARRISI
dal romanzo “IO SONO L’ABISSO” di DONATO CARRISI (ed. Longanesi)
FOTOGRAFIA CLAUDIO COFRANCESCO
MONTAGGIO MASSIMO QUAGLIA
MUSICHE VITO LO RE
SCENOGRAFIA MAURIZIO LEONARDI
ARREDAMENTO MARIA FRANCESCA FOGAGNOLO
COSTUMI CHIARA FERRANTINI
PROSTHETIC DESIGNER LORENZO TAMBURINI
SUONO IN PRESA DIRETTA ANGELO BONANNI
AIUTO REGIA FABIO SIMONELLI
CASTING VALERIA MIRANDA (uicd), STEFANIA VALESTRO
MONTAGGIO PRESA DIRETTA FRANCESCO VALLOCCHIA
EFFETTI SONORI FEDERICO AMODIO, ITALO CAMERACANNA per STUDIO16
FONICO DI MIX MARCO COPPOLECCHIA
ORGANIZZATORE GENERALE SIMONE TACCHIA
PRODUTTORE ESECUTIVO FRANCESCO BELTRAME
PRODUTTORI DELEGATI MARCO CAMILLI, MARGHERITA CHITI, LUIGI PINTO
PRODOTTO DA CARLO DEGLI ESPOSTI e NICOLA SERRA
UNA PRODUZIONE PALOMAR e VISION DISTRIBUTION
IN COLLABORAZIONE CON SKY
DURATA 126’

Quanti serial killer ci sono attualmente in Italia?

Secondo una statistica, ci potrebbero essere fra i tre e i sei serial killer attivi e non ancora individuati e che forse non lo saranno mai.

E questo perché magari agiscono a intervalli di tempo troppo lunghi per collegare fra loro gli omicidi, a volte anche anni. O perché uccidono in luoghi troppo distanti fra loro. O perché scelgono le loro vittime fra le persone sole o che vivono ai margini della società.

Io Sono l’Abisso è il racconto di un serial killer italiano.

L’uomo che pulisce è invisibile, nessuno conosce il suo nome, nessuno sa chi è. Sceglie le sue vittime studiando la loro spazzatura. Ed è proprio dai rifiuti che ricava le informazioni utili per adescarle.

Non ci rendiamo conto di quanto rivelino di noi le cose che buttiamo via.

«Le persone dicono bugie, ingannano. La spazzatura non mente mai.»

I protagonisti del film non hanno un nome.

Già nel romanzo sono indicati solo come «l’uomo che pulisce», «la cacciatrice di mosche» e «la ragazzina con il ciuffo viola».

Togliere l’identità ai personaggi ci costringe a provare empatia per loro, nonostante i loro sbagli, le loro imperfezioni, la loro storia. Perfino per il mostro.

E, se vittime e carnefici non hanno un nome, allora possono essere chiunque. Possiamo esserlo anche noi.

Per rendere più realistici storia e personaggi, gli attori protagonisti hanno voluto espressamente che i loro nomi non apparissero nel press book né all’interno del materiale promozionale del film.

L’uomo che pulisce è un giovane attore italiano che, oltre a compiere una radicale trasformazione fisica anche grazie a lunghe sedute di trucco, si è completamente isolato per tutte le settimane di preparazione e riprese. Non aveva contatti con nessuno, senza cellulare, internet o tv. Sul set, l’unico autorizzato a rivolgergli la parola era il regista.

Un esercizio di straniamento e alienazione che è terminato solo con l’ultimo ciak, quando l’attore è scoppiato in un pianto a dirotto ed è stato finalmente abbracciato e applaudito dai membri della troupe.

La cacciatrice di mosche è una straordinaria attrice italiana che, per interpretare il ruolo, ha compiuto un viaggio oscuro nel mondo delle vittime degli omicidi seriali: in questo caso, donne sole e avanti con l’età.

Per tutto il periodo di preparazione e riprese, si è immersa nella follia della mente umana, rinunciando a tutto pur di poter trovare il giusto dolore di una donna che si porta appresso un dramma profondo dal passato e che tutti pensano sia solo una povera matta.

Ha lavorato su due copioni. Uno, quello classico dei dialoghi e delle battute. L’altro, il copione dei pensieri, delle cose non dette e che nessuno avrebbe mai saputo.

Si dice che per catturare un serial killer si deve imparare a pensare come lui. Non è vero. Invece bisogna capire come fa ad amare. Perché anche l’essere umano più abietto ama.

E all’attrice è stato chiesto di guidare il pubblico verso un’empatia sconosciuta che può sembrare anche blasfema, quella per il mostro.

La ragazzina col ciuffo viola è una giovanissima attrice con una forza e una voce potentissime. Le è stato chiesto di sottoporsi a durissime prove fisiche, come la scena dell’annegamento e del salvataggio.

Per calarsi nella storia del revenge porn di cui è vittima il suo personaggio, ha compiuto un percorso emotivo straordinario per la sua giovane età.

«Senza questi attori, non avrei mai fatto questo film.»

Donato Carrisi

Il lago. L’acqua.

Il lago di Como non è solo uno sfondo, un paesaggio. È un personaggio silenzioso e inquietante.

Il mare è collerico, rumoroso. I laghi sono posti di quiete. Invece, sotto la superficie apparentemente tranquilla del lago di Como, si agitano correnti impetuose. Nessuno sa cosa si celi nel suo abisso. A Nesso, per esempio, c’è la fossa più profonda del Mediterraneo.

Il lago di Como è il luogo perfetto per nascondere un segreto.

L’acqua è l’elemento narrativo dominante nel film. Due scene sono emblematiche.

La prima, quella della piscina che apre il film, ha richiesto una preparazione lunghissima: un notevole lavoro di scenografia e di effetti speciali, due troupe, una squadra di sub.

Non doveva essere solo una piscina abbandonata. Doveva essere «viva», un mostro fatto di acqua sporca e di rifiuti.

L’ultima, la scena della pioggia. Un impianto antincendio ha riversato sugli attori 48.000 litri d’acqua. Una volta attivati gli ugelli, la scenografia costruita apposta in un teatro di posa sarebbe andata irrimediabilmente distrutta.

Perciò c’era a disposizione un unico tentativo per girare il finale del film.

Io Sono l’Abisso è un thriller, ma è anche un dramma.

Non ci sono buoni e cattivi, non ci sono innocenti. E non c’è la classica “detection”, apparentemente non c’è nulla da scoprire.

Sotto la storia principale scorre un’altra storia, ed è da quell’abisso segreto che vengono i colpi di scena del finale.

Alcune storie di questa storia sono ispirate a fatti realmente accaduti.

DONATO CARRISI

Donato Carrisi è scrittore e regista. Ed è una firma del “Corriere della Sera”.

Ha scritto dodici bestseller internazionali, tutti pubblicati per Longanesi e tradotti in 30 lingue.

Il suo primo romanzo, Il suggeritore, edito nel 2009, si è aggiudicato in Italia il Premio Bancarella e in Francia il Prix Livre de Poche e il Prix Polar.

Il suo primo film La ragazza nella nebbia, tratto dal romanzo omonimo, è interpretato da Toni Servillo e Jean Reno e nel 2018 gli ha fatto vincere il David di Donatello per il miglior regista esordiente.

Nel 2019 ha diretto il film tratto dal suo romanzo L’uomo del labirinto, con Toni Servillo e Dustin Hoffman.

Il suo ultimo romanzo La casa senza ricordi è stato a lungo in testa alle classifiche italiane dei libri più venduti.

Io sono l’abisso, tratto dall’omonimo romanzo, è il suo terzo film.

 

In libreria dal 4 ottobre 2022

Io sono l’abisso
nuova edizione

La copertina del libro Io sono l'abisso di Donato Carrisi, nella nuova edizione Longanesi
La copertina del libro Io sono l’abisso di Donato Carrisi, nella nuova edizione Longanesi

Pubblicato per la prima volta a novembre

2020, Io sono l’abisso entra subito al primo posto della Top Ten dei libri più venduti in Italia.

Rimane per 17 settimane consecutive ai vertici delle classifiche con oltre 200.000 copie vendute.

«In Italia, se dici thriller, dici Donato Carrisi.»

«C’è un grande protagonista occulto, in questo libro: il lago. Elemento simbolico potente, prende, trascina e restituisce solo ciò che vuole. Incombe come un mostro che dorme.»

Paola Barbato, D DI REPUBBLICA

«Il nuovo, potente romanzo di Donato Carrisi.»

«Per esplorare fino in fondo il male Donato Carrisi sa che dove finisce una teoria psicologica comincia l’essere umano nella sua assoluta, tremenda imprevedibilità.»

Chiara Gamberale, CORRIERE DELLA SERA

«I romanzi di Carrisi si leggono con il fiato in gola.»

«nelle acque ferme e misteriose del suo lago si nasconde l’inconscio collettivo e melmoso di una società che rimuove il male, si gira dall’altra parte per non vedere la violenza, le sofferenze del vicino.»

Raffaella Silipo, TTL LA STAMPA

Testi, video e foto da Fosforo Press. Aggiornato il 25 Ottobre 2022.

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