In scena una Turandot trasformata per la 77a Stagione Lirica Sperimentale di Spoleto e dell’Umbria

Alla vigilia del centenario dalla morte, il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto chiude la 77a stagione portando in scena l’ultima ed incompiuta opera di Giacomo Puccini. La partitura della Turandot, assai complessa ed impegnativa, ha debuttato venerdì 15 settembre presso il Teatro Nuovo “Gian Carlo Menotti” e, con un cast a rotazione, avrà repliche a Spoleto fino a questo pomeriggio alle ore 17, per poi iniziare una tourneé regionale toccando Perugia (lunedì 18 e martedì 19 settembre alle ore 20.30 al Teatro Morlacchi), Foligno (mercoledì 20 settembre alle ore 20.30 al Politeama Clarici), Città di Castello (giovedì 21 settembre alle ore 20.30 presso il Teatro degli Illuminati), Todi (venerdì 22 e sabato 23 settembre alle ore 20.30 al Teatro Comunale) e Terni (domenica 24 settembre alle ore 18 al Teatro Sergio Secci) dove la rassegna concertistica 2023 verrà conclusa.

A Spoleto, già applaudita durante le recite dedicate alle scuole, Turandot trova fin dalla prima un consenso di pubblico senza eguali.

Sia nel primo cast (con Suada Gjergji nei panni della principessa, Dario Di Vietri in Calaf, Alessia Marepeza in Liù e Davide Peroni in Ping) sia nel secondo (rispettivamente con Hanying Tso, Mickael Spadaccini, Aloisia de Nardis e Davide Romeo) quella a cui ci è concesso assistere è la trasformazione di un Puccini che, non più solo ispirato dalla favola di Gozzi, si fa moderno interprete della storia.

Turandot alla 77a Stagione Lirica Sperimentale di Spoleto e dell’Umbria. Gallery

Sotto gli occhi del regista Alessio Pizzech (e dell’assistente Lisa Nava), delle scene a cura di Andrea Stanisci, delle luci di Eva Bruno e dei costumi di Clelia De Angelis, i giovani cantanti dello Sperimentale si sono dovuti cimentare nel periodo più maturo del compositore lasciando trasparire a volte, per questo, alcune imperfezioni e sbavature. Il maestro Carlo Palleschi, a differenza di Toscanini, nel dirigere l’orchestra in modo ostinato ma comprensivo esegue l’opera con il finale composto da Luciano Berio, quello cioè che ha trovato l’accordo della Ricordi a partire dal 2001.

“Per il nostro allestimento – spiega il Direttore – abbiamo scelto la versione elaborata da Luciano Berio perchè ci sembra quella che si avvcina di più alle intenzioni espresse dall’autore. la più idonea a disegnare un finale per l’opera incompiuta che segna dell’età dell’oro del melodramma. Il talento Pucciniano – aggiunge – ora si trova a dover affrontare un affresco gigantesco e a dover rappresentare il tema dell’amore come redenzione e felicità”.

Il finale, negli anni tanto discusso, si trova qui in assonananza con una regia che s’affanna nel volersi mostrare contemporanea attraverso la metafora che vede una bambina-Turandot guarire e diventare adulta solo dopo la morte di Liù, mentre l’impressionante parte corale (Coro dello Sperimentale e Piccolo Coro delle voci bianche, entrambi diretti da Mauro Presazzi) riempie e decora tutto il teatro. Separata dalla violenza e da una maligna paura dell’altro, è nella complessità che questa Turandot trova infine salvezza.

Interpreti dello spettacolo e della stagione sono i cantanti risultati vincitori e idonei dei Concorsi 2022 e 2023, oltre ad altri selezionati dalla Direzione artistica tra i cantanti che si sono presentati alle audizioni e quelli delle scorse edizioni. Suada Gjergji,  Hanying Tso e Rosa Vingiani si alterneranno nella parte di Turandot; Francesco Domenico Doto sarà Altoum; Giordano Farina e Marco Gazzini Timur; Dario Di Vietri, Mickael Spadaccini, Hector Lopez Mendoza Calaf; Aloisia de Nardis, Chiara Guerra, Alessia Merepeza Liù; Davide Peroni e Davide Romeo Ping; Oronzo D’Urso e Jesus Hernandez Pong; Paolo Mascari e Roberto Manuel Zangari Pang; Luca Failla e Dario Sogos Un mandarino; Francesco Domenico Doto Il Principe di Persia

Maestri collaboratori: Dahyun Kang, Mauro Presazzi, Pablo Salido Pulido, Lorenzo Tomasini e Antonio Vicentini. Personale tecnico, organizzativo e amministrativo dello Sperimentale.

Le attività 2023 sono rese possibili grazie a Ministero della Cultura; Regione Umbria; Comune di Spoleto; Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto; Fondazione Francesca, Valentina e Luigi Antonini; Meccanotecnica Umbra S.p.A.; BCC della Provincia Romana; Monini S.p.a.; Urbani Tartufi S.r.l. e grazie alla collaborazione della Provincia di Perugia e dei Comuni di Perugia, Terni, Città di Castello, Foligno e Todi. La stagione gode del patrocinio della Regione Umbria, dell’Assemblea Legislativa della Regione Umbria, della Camera di Commercio dell’Umbria e di Rai Umbria.

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