Tatami – Una donna in lotta per la libertà è un film diretto dal regista Guy Nattiv e dalla regista e attrice Zar Amir Ebrahimi. La pellicola ha vinto il Premio Brian all’80a edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, nella sezione Orizzonti. Il film è stato distribuito da BiM in due date: l’8 marzo per celebrare la Festa della donna e dal 4 aprile è disponibile nei cinema d’Italia.
Tatami: la lotta
Il film è ambientato durante i Campionati Mondiali di judo. Leila (Arianne Mandi) è l’atleta di punta della squadra Iraniana. Capitanata dall’allenatrice Maryam (Zar Amir Ebrahimi), Leila rischia di vincere il titolo di Campionessa Mondiale. Tuttavia, la Repubblica Islamica dell’Iran ordina a Leila di fingere un infortunio e ritirarsi. Tutto ciò per evitare che sul Tatami la judoka si scontri con l’atleta israeliana Shani Lavi (Lir Katz). Toccherà a Leila scegliere: soccombere e cedere alle pressioni politiche o combattere per la propria libertà.
Paura e solidarietà
Tatami arriva in sala in un periodo storico “giusto”. Dopo il raid politico messo in atto da Israele su Damasco, il film di Nattiv e Ebrahimi vuole sussurrare parole di pace all’orecchio di chi è troppo sordo per mettere la parola fine ad un conflitto che pare essere interminabile. E proprio dalla regia nasce la spinta alla fratellanza. Nattiv è israeliano e Ebrahimi iraniana/francese. Insieme sono dietro alla macchina da presa per creare un film sul judo, una disciplina giapponese che insegna prima di tutto il rispetto per l’avversario. Un’arte marziale difensiva che crea fratellanza. Leila, prima ancora di salire sul tatami per il primo incontro, incrocia lo sguardo di Shani Lavi. In un certo senso è già consapevole che la presenza di entrambe all’interno della competizione potrebbe essere un problema. Lo sa Leila, come lo sa la Commissione Sportiva Internazionale.
Il cellulare di Maryam squilla continuamente. La Federazione Sportiva Iraniana fa pressioni sull’allenatrice stessa e su Leila. La politica si intromette prepotentemente nel privato delle due donne. I loro cari diventano ostaggi da barattare: il ritiro dalla competizione in cambio della libertà di un genitore. Leila, nonostante tutto, combatte perché non è una donna che cede. Non teme l’eventuale confronto con Shani Lavi. Combatte accettando di farsi aiutare e chiedendo supporto alla Commissione Sportiva Internazionale, rinunciando alla cittadinanza iraniana.
Il tempo e lo spazio
La regia di Tatami dà poca libertà di movimento allo spettatore. Gran parte della pellicola si svolge nel palazzetto dello sport in cui si tengono gli incontri. Gli attori si muovono su tre differenti ambienti: il tatami, la sala allenamento e gli uffici della Commissione Sportiva. La vita e l’oppressione politica si fanno strada nei tre ambienti, sotto forma di un cellulare o di alcuni uomini-pedina, incaricati di mostrare video minatori all’atleta. Leila, per continuare a combattere, si aggrappa ai ricordi felici: fare l’amore con il proprio marito, i momenti “abusivi” in discoteca e le favole della buonanotte lette al figlio. La macchina da presa danza all’interno di questa claustrofobia, intensificata dalle mosse di judo e dal nitido bianco e nero.
Leila e Maryam sono due facce della stessa medaglia. Maryam rappresenta un passato che ha visto la donna cedere ai ricatti del Governo. Leila, invece, è il riscatto e la rinascita. Leila rappresenta la tanto agognata pace che nemmeno sul tatami si riesce a trovare.
CAST ARTISTICO
Arienne Mandi Leila Hosseini
Zar Amir Maryam Ghanbari
Jaime Ray Newman Stacey Travis
Nadine Marshall Jean Claire Abriel
Lir Katz Shani Lavi
Ash Goldeh Nader Hosseini
Valeriu Andriuta Vlad
Mehdi Bajestani Amar Hosseini
Farima Habashizadehasl Justina
CAST TECNICO
Regia Guy Nattiv | Zar Amir
Sceneggiatura Guy Nattiv | Elham Erfani
Direttore della fotografia Todd Martin
Montatore Yuval Orr
Scenografa Sofia Kharebashvili
Costumista Sofia Iosebidze
Aiuto Regista Darina Lukashenko
Casting Zar Amir
Compositore Dascha Dauenhauer
Suono Ronen Nagel
Prodotto da Mandy Tagger, Adi Ezroni, Jaime Ray Newman, Guy Nattiv
Una produzione Keshet Studios
In associazione con New Native Pictures, White Lodge Productions, Maven Pictures, Sarke Studio
Vendite Internazionali WestEnd Films
Durata: 102 minuti