UNA SPIEGAZIONE PER TUTTO (EXPLANATION FOR EVERYTHING), film diretto da Gàbor Reisz

con Adonyi-Walsh Gáspár, István Znamenák, András Rusznák

Ungheria, 2023, 108’

AL CINEMA DAL 1 MAGGIO CON ARTHOUSE

Una spiegazione per tutto (Explanation for Everything), film di Gàbor Reisz
il poster del film

Arriverà nei cinema italiani il 1 maggio 2024 Una spiegazione per tutto (Explanation for Everything), nuovo lungometraggio del regista ungherese Gàbor Reisz, con protagonisti Adonyi-Walsh Gáspár, István Znamenáke András Rusznák, in sala dopo il passaggio alla 80° Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia dove ha vinto il premio Orizzonti come miglior film ottenendo il plauso della critica. Il film sarà distribuito da ARTHOUSE, la label di I Wonder Pictures dedicata al cinema d’autore più innovativo, in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.

Ambientato nell’Ungheria odierna governata da Orbàn, Una spiegazione per tutto (Explanation for Everything) è uno spaccato della società ungherese, polarizzata e spaccata da molteplici tensioni. Abel, uno studente di Budapest che deve affrontare l’esame di maturità, si trova al centro di uno scandalo nazionale scaturito da una questione privata: durante l’esame orale il ragazzo indossa una spilla con i colori della bandiera ungherese, che rappresenta l’appartenenza alla nazione: ne nasce uno scontro con il professore di storia, progressista, che coinvolgerà il padre di Abel e si estenderà oltre ogni immaginazione.

“L’esibizione delle spille da parte dai nazionalisti durante gli eventi e le manifestazioni di partito ha cambiato sensibilmente il significato di questo simbolo negli ultimi 20 anni”, commenta il regista Gàbor Reisz, e continua: “se un tempo rappresentava l’indipendenza ungherese e il legame con il Paese, oggi chi la indossa è considerato un sostenitore della nazione e chi non la indossa ne è, invece, un oppositore. La situazione si è aggravata a tal punto che ogni raduno di amici o parenti sfocia presto in una presa di posizione e, di conseguenza, la gente è sempre meno interessata all’opinione altrui e ad ascoltarsi l’un l’altro. Sono convinto che, se la normale comunicazione umana cessasse, nessuno potrebbe crescere”.

Gàbor Reisz
Gàbor Reisz

Nella primavera in cui l’Unione Europea è chiamata alle urne Una spiegazione per tutto (Explanation for Everything) manda un forte messaggio politico e sociale rivolto a tutti i cittadini, raccontando l’oggi in tutta la sua complessità.

 

Sinossi  

Budapest, oggi. Abel prepara il suo esame di maturità schiacciato tra le aspettative della famiglia e l’amore non confessato per la sua amica Janka. Quando l’esame va storto, la bocciatura del ragazzo diventa la scintilla che incendia lo scontro tra suo padre, convinto conservatore, e il suo professore di storia, progressista. Finché l’accaduto non diventa scandalo mediatico e il conflitto si sposta su un piano ancora più ampio… Ambientato nell’Ungheria di Orbán e acclamato al Festival di Venezia, Una spiegazione per tutto racconta l’oggi con raffinata umanità e restituisce il ritratto di un Paese (e di un’Europa?) spaccato in due, dove nessuno sa o vuole comunicare apertamente con l’altro.

 

Una spiegazione per tutto sarà nei cinema italiani dal 1 maggio con Arthouse, la label di I Wonder Pictures dedicata al cinema d’autore più innovativo, in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.

NOTE DI REGIA

Per molto tempo mi sono sentito soffocare dal clima di divisione che si respira nel mio Paese e che permea la mia vita quotidiana. Nel 2021, l’Università di Teatro e arti cinematografiche di Budapest ha perduto la propria autonomia perché è stata completamente riorganizzata dall’alto seguendo le direttive dello Stato, nonostante le proteste di professori e studenti. I giovani hanno occupato l’università, in mancanza di mezzi migliori, e gli eventi hanno presto preso una piega politica, anche se l’obiettivo degli studenti era solamente quello di fruire di un’istruzione apolitica. In quanto regista ed ex studente dell’università, mi sono unito alla protesta e un giorno, mentre tornavo da una manifestazione, mi sono reso conto che c’era bisogno di parlare della situazione che ci circonda e che ogni forma d’arte, incluso il cinema, dovrebbe essere un mezzo per farlo. Questo è ciò che ha dato origine all’idea principale di Una spiegazione per tutto.

La frattura che attraversa il Paese è presente da anni, non solo in parlamento, ma anche nella vita di tutti i giorni, nei rapporti tra le persone, per strada. Per me, uno degli esempi più espressivi di questo conflitto è l’indossare la spilla con i colori nazionali. In occasione dell’anniversario della Guerra d’indipendenza del 1848, una delle feste nazionali più importanti in Ungheria, è consuetudine indossare una spilla con i colori della bandiera, che simboleggia l’appartenenza alla nazione. Ma anche questo gesto ha assunto un significato politico. L’esibizione delle spille da parte dei nazionalisti durante gli eventi e le manifestazioni di partito ha cambiato sensibilmente il significato di questo simbolo negli ultimi 20 anni. Se un tempo rappresentava l’indipendenza ungherese e il legame con il Paese, oggi chi la indossa è considerato un sostenitore della nazione e chi non la indossa ne è, invece, un oppositore.

La situazione si è aggravata a tal punto che ogni raduno di amici o parenti sfocia presto in una presa di posizione e, di conseguenza, la gente è sempre meno interessata all’opinione altrui e ad ascoltarsi l’un l’altro. Sono convinto che, se la normale comunicazione umana cessasse, nessuno potrebbe crescere; dopotutto, è uno dei fondamenti di una società vivibile. La mia ex professoressa e cosceneggiatrice Éva Schulze e io siamo partiti da qui per ideare Una spiegazione per tutto nel 2021. Un aspetto importante del processo di scrittura è consistito nel cercare di comprendere e illustrare le intenzioni e il disorientamento di entrambe le parti. Alle nostre prime proposte, così come a quelle di molti altri talentuosi e famosi cineasti ungheresi, sono stati negati i fondi statali. Perciò, con l’aiuto della mia socia artistica di lunga data, la produttrice Juli Berkes, così come di un team di 17 giovanissimi ragazzi – molti dei quali all’inizio della propria carriera, ma tutti molto entusiasti – e di amici e familiari, siamo riusciti a girare questo film in 20 giorni e con un budget ridottissimo. La post-produzione è stata realizzata grazie a MPhilms e al Fondo audiovisivo slovacco.

CAST TECNICO

Regia, sceneggiatura GÁBOR REISZ

Coautrice ÉVA SCHULZE

Produzione JÚLIA BERKES

Coproduttore MÁTYÁS PRIKLER

Produttori esecutivi VIKTÓRIA PETRÁNYI, KORNÉL MUNDRUCZÓESZTER GYÁRFÁS, JUDIT SÓS

Direttore della fotografia KRISTÓF BECSEY

Musiche ANDRÁS KÁLMÁN, GÁBOR REISZ

Scenografia ZSÓFIA TASNÁDI

Costumi REBEKA HATHÁZI

Suoni RICHARD FŰLEK, PÉTER BALOGH

Montaggio VANDA GORÁCZ, GÁBOR REISZ

Responsabile di produzione FRUZSINA CZVETKÓ, OLIVÉR SZENDREY-NAGY

Produzione PROTON CINEMA e MPHILMS

col sostegno di FONDO AUDIOVISIVO SLOVACCO

 

 

CAST ARTISTICO

Ábel GÁSPÁR ADONYI-WALSH

György ISTVÁN ZNAMENÁK

Jakab ANDRÁS RUSZNÁK

Erika REBEKA HATHÁZI

Dorka ELIZA SODRÓ

Janka LILLA KIZLINGER

Judit KRISZTINA URBANOVITS

Testo, video e immagini dall’Ufficio Stampa Echo Group.

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