6 Novembre 2015
Dopo quelli riguardanti Nord America e Asia, viene ora pubblicato l’Atlante delle Carestie del Vecchio Mondo, che copre un arco di tempo di duemila anni. Il lavoro può manifestare la sua utilità per diversi fini: innanzitutto per i climatologi, che possono ora identificare cause e pattern di siccità ed estrema piovosità nel passato, e comprendere così il futuro in maniera migliore.
Può anche aiutare a comprendere meglio alcuni fenomeni storici: la carestia in Irlanda del 1740-41 viene infatti associata a piogge ben al di sotto della media per la primavera e l’estate del 1741, e non solo al freddo dell’inverno e della primavera (come si riteneva tradizionalmente finora).
Lo studio “Old World megadroughts and pluvials during the Common Era”, di Edward R. Cook, Richard Seager, Yochanan Kushnir, Keith R. Briffa, Ulf Büntgen, David Frank, Paul J. Krusic, Willy Tegel, Gerard van der Schrier, Laia Andreu-Hayles, Mike Baillie, Claudia Baittinger, Niels Bleicher, Niels Bonde, David Brown, Marco Carrer, Richard Cooper, Katarina Čufar, Christoph Dittmar, Jan Esper, Carol Griggs, Björn Gunnarson, Björn Günther, Emilia Gutierrez, Kristof Haneca, Samuli Helama, Franz Herzig, Karl-Uwe Heussner, Jutta Hofmann, Pavel Janda, Raymond Kontic, Nesibe Köse, Tomáš Kyncl, Tom Levanič, Hans Linderholm, Sturt Manning, Thomas M. Melvin, Daniel Miles, Burkhard Neuwirth, Kurt Nicolussi, Paola Nola, Momchil Panayotov, Ionel Popa, Andreas Rothe, Kristina Seftigen, Andrea Seim, Helene Svarva, Miroslav Svoboda, Terje Thun, Mauri Timonen, Ramzi Touchan, Volodymyr Trotsiuk, Valerie Trouet, Felix Walder, Tomasz Ważny, Rob Wilson e Christian Zang, è stato pubblicato su Science Advances.
Link: Science Advances; The Earth Institute – Columbia University
Salterio della Regina Maria (Ms. Royal 2. B. VII), fol. 78v[1], da Wikipedia, Pubblico Dominio, caricata da Il Dottore ( ).